[aha] Disiscriversi è impossibile (per o ra)

Alessandro Ludovico a.ludovico at neural.it
Wed Dec 5 22:28:21 CET 2007


>davvero io non capisco come mai un iscritto, che 
>non riesce a disiscriversi debba mandare a 
>valanga mail pubbliche in lista invece che 
>chiedere al moderatore in privato come funziona 
>la procedura.
>Non capisco neanche come mai un utente prima di 
>iscriversi non si faccia un giro sulla home 
>della lista per leggere BENE di che si tratta, 
>tanto più che in passato c'erano gli archivi di 
>Aha per consultare ampiamente la materia e 
>togliersi qualsiasi curiosità.
>
>Non capisco neanche gli intenti polemici che 
>automaticamente, se qualcosa non funziona a 
>puntino o va storto, si rivolgono ai moderatori. 
>Qui non si vendono prodotti o servizi, e non 
>esiste un customer-care. E se si ha la pazienza 
>di spiegare ci sono ottime probabilità di avere 
>delle risposte sensate.

Tutto giusto, ma anche se non c'e' il customer 
care, non e' detto che gli utenti abbiano fatto 
tutti il corso di formazione :-)

>Non sono per nulla d'accordo con la figura di 
>mamma cybernetica che hai proposto per quegli 
>iscritti che in lista non si comportano da 
>adulti: le mamme italiane già sono devastanti 
>nella realtà, figuriamoci se ce le dobbiamo 
>anche ritrovare in rete ;-)

Pensavo che anche tu usassi 'mamma' come 
metafora, e quindi come 'tutor'. Le mamme 
italiane non c'entrano nulla con quello che 
intendevo io. Io dicevo: tutti i moderatori di 
liste che conosco hanno messo in conto di 
assistere gli utenti di fronte alle difficolta' 
(anche quelli scorbutici), in quanto fondatori di 
una lista a cui tengono in particolar modo e pure 
di cercare di difenderla dai troll. Non e' detto 
che tutti la pensino cosi'.

>Per quanto riguarda gli oneri non ci tiriamo 
>certo indietro: infatti tutti i giorni siamo qui 
>a sciropparci fiumi di mail inutili per dare 
>agli iscritti una lista "light" senza il 
>colesterolo dello spam. Non c'è bisogno che ce 
>lo ricordi :-)

Io non ti volevo ricordare nulla. Ma fare il 
moderatore e' una scelta, se ti sobbarchi tutto 
questo lavoro avrai i tuoi motivi. Se stare 
dietro agli utenti meno 'tecnici', e magari anche 
piu' irascibili, lo ritieni troppo, non ti si 
puo' biasimare, ma la prima persona a cui 
naturalmente ci si rivolge in una lista e' il 
moderatore, non la comunita' degli utenti, 
perche' e' lui che ha le password di 
amministrazione e ne decide quindi una serie di 
regole e di parametri. Altrimenti, per 
alleggerire il carico, potreste chiedere ad altri 
di unirsi e fare a turno i moderatori, come e' 
stato per Nettime per diverso tempo.

>Il fatto è che questa cosa degli oneri sembra 
>dovuta. Vale forse l'equazione: "hai voluto la 
>bicicletta? e mo' pedali"???

Purtroppo in qualche maniera fa parte delle 
regole non scritte. Se non la filtrassi dallo 
spam sarebbe illegibile e tutti andrebbero via 
(com'e' stato in passato per 7-11 prima e 
Syndicate poi), quindi tu tieni alla lista piu' 
di altri e per questo sacrifichi tempo ed energie.

>Ma allora, la stessa equazione la si potrebbe 
>rivolgere agli iscritti: "ti sei iscritto? e mo' 
>ce posti qualcosa di interessante", che non sia 
>dunque la solita "fenomenologia della crisi" tra 
>pescefore-politi.

Come ti pare, ma mentre tu tieni alla buona 
riuscita della lista, gli utenti possono tenerci 
o no, e quindi iscriversi, disiscriversi, 
spostarsi su altre, fondarne di piu' specifiche, 
tornare a quella di partenza. E come non si puo' 
sindacare sul tempo che dedichi a questa cosa, 
cosi' non puoi pretendere che gli utenti postino 
per forza contenuti interessanti. Le liste sono 
fatte da una minoranza che scrive e da una 
maggioranza che legge solamente. Se vuoi 
orientare i contenuti, secondo me, devi trovare 
il modo di stimolarli, e se vuoi tenere fuori i 
troll, devi filtrarli, se questo e' davvero 
possibile, o renderli irrilevanti/inoffensivi. 
Aha non e' diversa da tante altre liste nel suo 
funzionamento. Personalmente ho moderato solo 
liste 'interne', quindi troppo piccole per cui 
non faccio testo, ma prova a chiedere ad altri 
moderatori di liste di media grandezza come aha, 
come fanno.

>Forse è qui che sta il nodo. Pensare che la 
>lista c'è, sta là come un'icona, vederla come 
>una realtà a priori, un deus ex-machina, un 
>motore primo che muove il sole e le altre stelle.
>E nel momento in cui il livello della 
>discussione o dell'attenzione da parte del 
>moderatore nei confronti del tele-disiscrivente 
>di turno non raggiunge le aspettative, allora si 
>pestano i piedi?

No, la questione non e' pestare i piedi, che e' 
chiaramente scorretto. Ma come in tutte le 
comunita', se le si vuole tenere aperte, bisogna 
tenere in conto i paradossi che questo comporta. 
Se stessi in un ufficio postale vorresti che 
tutti fossero gentili e beneducati, ma 
razionalmente sapresti che la realta' e' diversa 
e dovresti imparare a trattare con tutti, anche 
con chi pesta i piedi, purtroppo.

>Come dice Tatiana, non sarebbe interessante 
>interrogarsi in prima persona su come poter 
>essere utili ad alimentare uno spazio di 
>discussione e di networking come Aha?

Sicuramente! Ma anche qui, perche' i primi spunti 
non partono dalle stesse moderatrici? Proposte? 
Idee? Forza e coraggio!

>Ed essere attivisti, in senso lato, non può 
>significare il dare qualcosa per primi invece 
>che aspettare di ricevere? Cioè attivare prima 
>di essere attivati?

In generale per fare qualsiasi cosa si deve 
essere motivati. Nelle liste attive i troll 
vengono superati dalla qualita' dei contenuti, e 
questa e' determinata dagli utenti che si 
stimolano a vicenda e vengono stimolati dai 
moderatori. Nei periodi di crisi sono i 
moderatori a risollevare il morale e a dare nuova 
linfa vitale come il succitato Ferry Byte che 
ogni volta volta  che cyber-rights stagnava 
tirava fuori nuove notizie e argomenti 
controversi, tirandosi dietro fior di discussioni 
animate (a volte pure troppo).

>Un'ultima cosa sulla "pubblicità": per quanto mi 
>riguarda gli annunci non mi disturbano affatto, 
>visto che è sempre utile e stimolante sapere 
>cosa c'è in giro, leggere il lavoro degli altri.
>
>Tutto ciò IMHO, naturalmente.

Ancora una volta, forza e coraggio!
-- 


Alessandro Ludovico
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