R: [aha] "Venerdì 12 ottobre, quattro poliziotti, una poliziotta, un finanziere..."
dipaola18 at tin.it
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Sun Dec 30 10:53:33 CET 2007
----Messaggio originale----
Da: edodellacqua at h2o-cinemavideo.net
Data: 29-dic-2007 12.07 AM
A: <aha at ecn.org>
Ogg: [aha] "Venerdì 12
ottobre, quattro poliziotti, una poliziotta, un finanziere..."
Qualcuno bussa alla tua porta. E' lo Stato. Ti porta via dalla tua
famiglia. Da tuo figlio di 14 anni. Ti accusa di aver coltivato delle
piantine di canapa indiana nell'orto di casa. Ti mette in cella. Ti
uccide. Non è l'Argentina dei colonnelli e neppure l'Unione Sovietica
di Stalin. E' l'Italia di Mastella e di Amato. Aldo Bianzino è stato
assassinato in carcere. Ucciso due volte. Prima dai suoi carnefici e
poi dai media che lo hanno ignorato.
La vedova di Aldo si chiama
Roberta Radici. Nell'intervista che ci ha
rilasciato ha detto: "Non so
cosa pensare dello Stato. Cosa pensare
della giustizia."
Mi
chiamo Roberta Radici, vivo sull’Appennino umbro-marchigiano fino a
poco tempo fa insieme
al mio compagno, mio figlio e mia madre di 91
anni.
Una mattina le nostre vite sono state lacerate, come se fosse
venuto il
diavolo a bussare alla nostra
porta, la nostra famiglia
mutilata in tutti i sensi.
Venerdì 12 ottobre, quattro poliziotti, una
poliziotta, un finanziere
con il cane ci hanno chiesto se
avessimo un
avvocato di fiducia. Quando abbiamo detto di no, hanno
proceduto
mostrandoci un
foglio che li autorizzava a perquisire la nostra
abitazione. Quando
hanno visto che non c’era niente
in casa sono
andati a guardare nei campi intorno, sempre di proprietà
di Aldo, e
hanno trovato
queste piante di marijuana che subito Aldo ha detto
essere per il suo
uso personale e che ne
rispondeva lui.
Ci siamo
fatti portare via senza chiamare nessun avvocato, anzi ne
hanno
chiamato uno d’ufficio
allorché siamo arrivati nel Commissariato di
Città di Castello. Da lì
ci hanno portato prima alla
Questura di
Perugia dove hanno rilevato impronte e scattato le foto,
facendoci
sentire sbattuti come
lacrime, la notte, me le tengo io. Sono io che
so quello che sto
passando. Non so quello che sta
passando mio
figlio. A quattordici anni, quello che si può vedere forse
non lo sa
bene neanche lui.
Quanto questa cosa inciderà sulla sua vita. Questo l’
ho chiesto al
Pubblico Ministero: “Mi dica cosa
devo dire a mio
figlio”._______________________________________________
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list
Aha at ecn.org
http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha
sono senza
parole tecniche scientifiche di un omicidio a quanto sembra.
c è ancora
il blog ?
ciao lele
sens.it
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