R: [aha] yes we spam

steD stef at lideologo.net
Fri Apr 11 12:22:36 CEST 2008


Uhm. L'azione mi ha fatto pensare, ma piu' ci penso e piu' divergo e non mi
pare che raggiunga i risultati sperati. Provo a spiegare cosa sento.  
L'assunto centrale degli autori e' questo: 
"le email degli elettori dimostrano che l'idea che un partico politico
utilizzi lo spam per convincere i suoli elettori e' piu' che plausibile,
perche' in linea con le tattiche di propaganda". Da questo argomento,
traggono conclusioni piu' vaste in linea. 
Personalmente trovo che questa deduzione sia arbitraria. La "dimostrazione"
non e' per niente dimostrata: diciamo che sembra lo fosse gia' _prima_ del
mailing. Ai miei occhi, le reazioni dimostrano un'altra cosa: che il
pubblico medio e' illetterato riguardo all'internet che usa tutti i giorni;
dimostrano come lo spoofing non rientri neanche lontanamente fra le loro
preoccupazioni; dimostrano come ignorino l'esistenza di registri dei domini
consultabili, e non abbiano la piu' vaga idea di un whois con cui sarebbe
stato facile scoprire che il dominio partitodemocratico2008.org e'
registrato anonimamente da buontemponi a nome di un certo "Walter Weltroni"
abitante in "via di qua". Semplicemente non lo sanno oppure non gliene frega
nulla. 
Le mie deduzioni da questa operazione riguardano quindi tutt'altro:
soprattutto il modo potenzialmente deleterio con cui l'azione-reazione
rapida permessa in rete acceleri alla velocita' della luce gli effetti
dell'ignoranza e induca a riflettere ancora meno. Questa e' la mia
impressione e preoccupazione, e questa si' riguarda i nuovi media e noi che
lavoriamo con/per la rete. Il fatto che la massa sia facile vittima di
qualsiasi propaganda, invece, non mi pare certo una novita'; sotto questo
profilo i nuovi media non costituiscono un cambiamento finche' sono vissuti
passivamente, in modo irriflesso, come il tradizionale broadcast. 
Trovo che sarebbe stato piu' interessante semmai pingare soggetti con
messaggi falsificati di tutti gli schieramenti, per vedere le differenze di
reazione... Cosi' com'e' stata, la faccenda mi sembra un po' monca. 
Tra l'altro, gli amici di iocose - di cui pero' ammiro il darsidafare - in
quanto esperti di "virtualita'" saranno costretti ad ammettere che noialtri
possiamo benissimo sospettare che molte di quelle risposte riportate siano a
loro volta finte. E questo dubbio - non dimostrabile ma legittimo - per me
diluisce ancora di piu' il valore dell'operazione. 
Commenti?  
>S<  


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Da: aha-bounces at ecn.org [mailto:aha-bounces at ecn.org] Per conto di iocose
Inviato: giovedì 10 aprile 2008 17.24
A: List on artistic activism and net culture
Oggetto: [aha] yes we spam


YES WE SPAM!



Dal 16 Marzo al 10 Aprile, in piena campagna elettorale, il collettivo
IO\cose (www.iocose.org <http://www.iocose.org/> ) ha inviato circa 280.000
e-mail di spam a nome del Partito Democratico.
Le risposte dei destinatari non si sono fatte attendere; hanno reagito con
insulti e veementi proteste verso gli autori, certi che le missive fossero
inviate dallo staff del Partito Democratico.

Le e-mail degli elettori dimostrano che l'idea che un partito politico
utilizzi lo spam per convincere i suoi elettori è più che plausibile, perché
in linea con le tattiche di propaganda.

Il Partito Democratico è stato preso come bersaglio, ma è solo l'ultimo
arrivato di una lunga lista. I partiti "post-ideologici", che si vantano di
"essere in accordo con la società", ovvero obbedire ai sondaggi, si fondano
su una retorica simile a quella dello spam. Toccare gli istinti più bassi
per stimolare al voto, non è diverso dal promettere allungamenti del pene in
cambio di un click.

Il gruppo rivendica questa azione, come gesto artistico, politico e, di
conseguenza, fastidioso. Lo strumento dello spam ha permesso di agire in un
territorio di confine, tra le pasticche di Viagra e l'inno del partito "per
il tuo cellulare", un territorio paradossale per un verso, eppure
considerato possibile. 

Sul sito www.partitodemocratico2008.org
<http://www.partitodemocratico2008.org/>  si possono trovare i testi delle
mail di spam, da mandare ai vostri più cari amici, e una raccolta delle
migliori reazioni che sono state ricevute. 




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Il gruppo IO\cose (www.iocose.org <http://www.iocose.org/> ) è attivo dal
2006 in Italia e in Europa. Organizza azioni liminali, volte a mettere il
dito nella piaga nelle ideologie, nelle pratiche e nei processi di
identificazione e attribuzione di senso. Usa lo scherzo e il "prank" come
tattica, rivendicandone il carattere sano e gioioso.
Ha messo in piedi società come ThirDog, una (finta) compagnia per adottare
cani dal terzo mondo, volta a ridicolizzare la concezione della povertà e
del politically correct. Nel 2007 ha organizzato un concorso a premi nei
supermercati di mezza Europa, amputandolo del premio: una beffa contro le
strategie stimolo-risposta del consumismo. Lo stesso anno ha organizzato
NextQuery, società che vende le parole chiave del futuro, per mettere in
luce il delirio del marketing online.
Usa la strada, Internet, il passa parola come terreno di battaglia. La
mimesi, la beffa e lo svelamento come tattiche per produrre spiazzamenti e
crepe semantiche.


Contatti
web: www.iocose.org <http://www.iocose.org/>  



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