R: R: [aha] yes we spam

Alessandro Ludovico a.ludovico at neural.it
Sat Apr 12 16:50:38 CEST 2008


>Questa è una affermazione importante, io non 
>sono una teorica, quindi cercherò di rispondere 
>nei limiti. Ma che per esistere una azione come 
>questa abbia bisogno del verbo dei media 
>tradizionali, mi sembra un po' forte."Il 
>radiogiornale (o telegiornale) disse luce e luce 
>fu". Magari poteva essere vero ai tempi di Orson 
>Welles.

Mi sono certamente spiegato male. Io non ho 
parlato ne' di radiogiornale ne' di telegiornale, 
ma mi riferivo all'avere una strategia che fosse 
credibile e andasse oltre la cerchia degli 
"addetti ai lavori" che sembrano essere stati la 
maggior parte dei destinatari.
Un fake tanto piu' funziona tanto piu' vasta e' 
l'audience che ci casca, perche' conferma da un 
lato la credibilita' del fake e dall'altro la 
possibile manipolazione delle fonti 
d'informazione.
Nel nostro caso nemmeno i blog vicini a Forza 
Italia, che pure avrebbero ben gradito una 
notizia del genere gli hanno dato peso.

>   Forse non era così fuori luogo la distinzione 
>tra forma e contenuto che era uscita dalla 
>discussione. Ma più che di forma io parlerei di 
>metodo. In vaticano.org sia il metodo che i 
>contenuti erano stati elaborati con attenzione 
>ai particolari.

Sono d'accordo, ma questa era una parte, pur 
importante, della strategia complessiva.

>  Questa operazione mi pare del tutto opposta ma 
>non meno valida. Non c'è attenzione ne al metodo 
>ne al contenuto, ma alcune degli elementi del 
>medium che utilizza vengono fuori.

Mi viene da pensare che vengono fuori 
spontaneamente per la stessa natura della mail 
intrusiva (spam).

>Non sollecità la stessa l'intimità che un 
>marketing virale può fare, non con le stesse 
>potenzialità.

Non e' detto che lo spam abbia sempre l'efficacia 
di un marketing virale e non e' detto che un 
marketing virale si possa automaticamente 
formalizzare anche nella forma di uno spam.

>Ma proprio perché lo spam riesce a farlo di 
>solito, tra le email di protesta c'è chi si 
>incazza per essere stato incluso in un circolo 
>che non gli appartiene o chi si sente di dover 
>rispondere ad una email automatica.

E questo e' ancora una volta e' nella stessa 
natura dello spam di questo tipo. Le email di 
reazione scattano per chissa' quanti altri 
messaggi o comunicati inviati a indirizzi che non 
li hanno richiesti.

>Non credo fosse una indagine specifica sullo 
>spam ne una azione specifica politica o 
>situazionista, forse è proprio questa 
>indefinitezza e approssimazione che provoca i 
>dubbi maggiori. In fondo non era ne metodo ne 
>contenuto. Potrebbe essere una delle possibili 
>evoluzioni del fake.

Sinceramente la mancanza di metodo e contenuto 
non fanno che allontanare l'interesse, e allora 
non ne capisco il senso.

>Ma se la mia attenzione devo portarla su 
>qualcosa di certo penso che l'operazione più 
>interessante ultimamente, e forse quella 
>meriterebbe tempo teorico, è l'operazione di 
><http://fake.isafake.org/>http://fake.isafake.org/ 
>, che si libera dei contenuti per concentrarsi 
>sulle modalità, è il fake 2.0. Non ha bisogno 
>che dei media tradizionali ne parlino, ma li 
>elabora in una nuova modalità, che l'unica 
>realtà dei media oggi, senza un contenuto.

Personalmente cio' che penso a riguardo l'ho gia' 
scritto: 
http://www.neural.it/art_it/2008/03/fake_is_a_fake_false_informazi.phtml

Ma qui il livello e' un'altro, ossia l'operazione 
non e' fare l'ennesimo fake su web, ma farlo 
evolvere a piattaforma, se non a medium. Il fatto 
che il contenuto non ci sia e' perfettamente 
coerente con il progetto, che infatti invece che 
produrre un contenuto produce un nuovo strumento.
-- 


Alessandro Ludovico
Neural Magazine - English (http://neural.it/) 
Italian (http://www.neural.it/neural_it/)
Latest Printed Issue - http://www.neural.it/art/2007/12/neural_28.phtml
Subscribe - http://www.neural.it/subscribe.phtml


More information about the Aha mailing list