[aha] Legge Gelmini
donato casoria
possefuori at hotmail.it
Tue Oct 28 16:37:24 CET 2008
DA INTERNET
decreto legge gelmini
Ottobre 8, 2008 di darionero
Il decreto legge gelmini, passato ieri sera alla camera grazie
all’ennesimo voto di fiducia chiesto dal nano malefico, con tutta
probabilità domani passerà anche al vaglio del senato.
Per chi non lo sapesse, questo più che un decreto o una riforma è semplicemente un taglio. Un taglio ai fondi della scuola. Poiché
le casse dello Stato sono misere Tremonti ha deciso che per
rimpinguarle bisogna effettuare dei tagli, e non magari combattere
l’evasione fiscale, come aveva provato a fare il vecchio governo (mi
sembra giusta la logica: metà degli italiani non paga le tasse, quindi
non ci sono soldi, quindi tagliamo i soldi alla scuola così la prendono
nel culo quella metà degli italiani che le tasse le pagano, ovvero i
figli dei dipendenti statali, ergo chi vive nell’ambiente scolastico,
come il docente appunto).
Come se non basti il fatto che l’Italia è decisamente sotto la
media dei paesi occidentali per fondi stanziati annualmente
all’istruzione, come se non basti il fatto che la preparazione
scolastica degli studenti italiani è tra le più basse d’Europa (dopo i
Rom, tanto per intenderci) allora il governo Berlusconi decide di
tagliare ulteriormente i soldi alla nostra scuola. Ma andiamo per
ordine. Il decreto Gelmini prevede:
* insengante unico alla scuola elementare
Questo punto della riforma farà sì che 87.000 insegnati perdano il
proprio posto di lavoro per “far cassa”. Inoltre, così facendo, si va
indietro di 50 anni, quando nel dopoguerra non ci si poteva permettere
un insegnante per ambito scolastico (materie umanistiche - scientifiche
- antropologiche). Adesso, mentre l’Inghilterra non solo ha un
insegnante per materia, ma anche un aula specifica per ogni lezione
(aula di arte, di teatro, storia, geografia, matematica ecc) con tutte
le apposite apparecchiature, noi, settimo stato più potente del mondo,
non ci possiamo permettere nemmeno un insegnante per materia. Ridicolo.
Che poi, poniamo caso, un bambino entrando in prima elementare si
ritrovi una maestra incompetente, questo bambino seguirà un corso di
studi mediocre in tutti e 5 anni e in tutte le materie. Ovvero un
futuro buttato al vento. Per non parlare, poi, del fatto che gli
insengnanti migliori vengono scelti in base all’anzianità. Come se una
maestra diventi più brava nel tempo. Neanche fosse un vino pregiato,
cazzo.
* Secondo punto: taglio sul personale ATA. Sempre, solite motivazioni.
Non abbiamo soldi, quindi licenziamo invece di conbattere
l’evasione fiscale (ricordo per chi non lo sapesse che tutte le
industrie italiane possono evadere il fisco fino al 5% del loro
prodotto lordo annuo, ovvero la Fininvest del nano malefico può
permettersi di rubare alle tasche dello stato ben 400 milioni di euro
l’anno, dichiararlo e non subire alcun processo. Questo sempre grazie a
leggi berlusconiane).
* terzo punto: introduzione del voto di condotta, utile per la bocciatura.
Questo provvedimento è stato preso in merito agli atti di bullismo
moltiplicatisi nell’ultimo anno. Il punto è che per atti di bullismo è
già prevista la bocciatura nel regolamento scolastico italiano. Se il
bullismo sfocia nella violenza vera e propria, a quel punto si tratta
di reato, e non ha più la scuola il merito di punire il ragazzo bensì
la legge. Andrà a finire che il voto di condotta sarà semplicemente un
arma in mano dei docenti per minacciare i ragazzi. Esempio? “Se domani
scioperate vi metto 5 in condotta e verrete bocciati” -_-
* Inglese per 5 anni anche al Liceo Classico
E su questo possiamo essere d’accordo.
Dobbiamo parlare, però, anche di cosa NON C’E’ in questa decreto.
Mi riferisco a quella riforma sul piano dell’insegnamento della
religione della quale s’era discusso in Estate. Parlando più
chiaramente, L’Unione Europea in Estate ha presentato un dossier al
parlamento italiano, in cui riteneva assolutamente illegale il metodo
di selezione degli insegnanti di religione in Italia. Nel nostro bel
paese, infatti, vige ancora la legge, scritta in occasione dei Patti
Lateranenzi del 1922: i docenti di religione, a differenza di tutti gli
altri, non hanno bisogno di fare l’abilitazione (che dura due anni) per
sperare di diventare precari e poi, nel corso di anni, avere il posto
fisso. Basta, invece, avere il “via libera” del vescovo di provincia.
Come se non bastasse, quindi, non solo gli insegnanti di religione non
devono seguire tutto l’iter obbligatorio per gli altri professori, ma
devono anche essere fedeli, per poter essere “accettati” dal vescovo.
Ma questo va contro i principi dell’UE e dell’ONU che dicono che non si
può fare discriminazione religiosa nel campo lavorativo. Come invece in
Italia accade. Come se tutto ciò non bastasse, non si capisce bene perché, i prof di religione prendono più di tutti gli altri.
Ultima, ma non per importanza, protesta che viene mossa nei
confronti del decreto Gelmini, è che questo non è stato discusso
nemmeno in minima parte in Parlamento, ma, viceversa, è stato chiesto
il voto di fiducia (per la sesta volta in una legislatura) dal caro
Berlusconi.
E’ per i contenuti e per il modo in cui è stato approvato il decreto Germini che da inizio ottobre sono iniziati gli scoperi.
* 2ottobre: “No Gelmini Day” a Roma
* 3 ottobre: manifestazione dell’”Unicobas” a Roma.
* 4 ottobre: corteo “Rete degli studenti” a Roma.
* 10 ottobre: sciopero nazionale studentesco indetto dall’Unione degli Studenti in 80 città.
* 17 ottobre: sciopero Unicobas.
* 30 ottobre: sciopero generale. Tutti, docenti e studenti, in piazza contro la riforma.
Da noi a Barcellona, povero buco mafioso della provincia di
Messina, nessuno era a conoscenza di questo sciopero; non parliamo poi
di quante persone siano a conoscenza di questa riforma. Per questo io e
gli altri rappresentanti della mia scuola abbiamo deciso di far
conoscere questa riforma ai ragazzi delle altre classi e di spronarli a
scioperare venerdì 10. Abbiamo riunito i rappresentanti di tutte le
classi in assemblea straordinaria (di nascosto al preside, ghghgh) e
siamo venuti a conclusione che il giorno dello sciopero noi ci saremo,
a Messina, nel corteo di Piazza Antonello. Prendiamo il treno e ci
andiamo. E’ ora che anche a Barcellona Pozzo di Gotto (ribattezzata da Travaglio “Pizzo di Gotto”) si incominci a muovere qualcosa.
Nel sistema scolastico nessundoviano, innanzitutto, si effettua una
scelta circa l’indirizzo di studi da seguire già a 16 anni, in modo
tale che non si esca dalle superiori conoscendo “poco (e male
aggiungerei) di tutto” . Si dovrebbe dare più spazio anche a materie
trascurate o assolutamente inesistenti nel sistema italiano, come
l’arte, la musica, la cinematografia, la politica, l’attualità e la
sociologia. Inoltre a nessundove non esistono scuole private, non c’è
bisogno di alcun voto in condotta e, sopratutto, per ogni materia c’è
un insegnate, un aula e tutti gli strumenti adatti per svolgere al
meglio la rispettiva disciplina.
Insomma, sta volta non mi sembra di essermi spinto troppo in là con
la fantasia (visto che spesso mi accusano di questo), considerando che
basta andare in un paese a noi vicino come l’Inghilterra per
avvicinarci a un simile sistema scolastico.
Bhe, baci e buona fortuna.
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