RE: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il prezzo del pane?
Doktor Pixel
doktor_pixel at hotmail.com
Fri Oct 31 21:35:02 CET 2008
Io -in questo caso- se intervengo non lo faccio per rispondere al
Mario-Piscia-Fuori (che cmq ha raggiunto un livello di paranoia tale da diventare arte ! ),
ne per parlare di Splash Art, ma perche mi interessa il thread.
Penso che sia chiaramente cosi' anche per altri dal momento che la discussione
si e' ampiamente spostata rispetto al post che l' ha originata.
Invece non mi e' chiaro perche' affiori sempre un (+o-) malcelato fastidio
quando "ci troviamo a fare questi discorsi"
Mah.
Dunque:
Kilroy dice:
<<Quello che e' importante e' la qualita (...) non conta un cazzo nient'altro,
tanto meno il sistema dell'arte flash art, il withe cube, i curatori e quant' altro,
al massimo sono situazioni che si possono sfruttare in funzione del lavoro>>
E per qualita' intende -giustamente- non l'aspetto tecnico,
ma una componenete ineffabile traducibile in impatto emotivo, lavorio mentale ecc...
I problemi nascono quando la qualita' comunicativa di un lavoro risiede
proprio nella sua collocazione espositiva e nella mediaticita' allestita attorno ad essa.
E questo senza bisogno di scomodare il pisciatoio di Marcel (vecchio amico)
:: Se l'interruzione degli automatismi e' la posta in palio dell' arte,
allora trovare il letto sfatto e imbrattato di Tracy Emin da Saatchi non mi interessa granche',
perche' "quel" contesto ne depotenzia irrimediabilmente la carica dissacrante.
Magari sfare e imbrattare il letto assieme a Tracy Emin
-ovviamente da Saatchi !- potrebbe interessarmi (solo per ragioni artistiche !)
Cosi il ranocchio in croce di Kippenberger dovrebbe essere
nelle classi di "tutte le scuole di ordine e grado" per mantenere la sua valenza espressiva.
In altri termini:
E' solo quando determinati manufatti artistici entrano in collisione
con chi normalmente non si occupa d'arte, o vengono esposti in situazioni "ordinarie"
che si verifica quella scintilla, quell'impatto, quel "unheimlich", quell' eccetera.
Qualche anno fa a Parigi ci fu un' azione collettiva di "subvertising"
che si svolse principalmente nel metro. (Prego i piu' documentati ritrovare un link)
Ecco, quelli -per me- somigliavano a degli hacker.
(lo so: sono un po Old School)
:: Saatchi -prendiamolo come caso esemplare- non e' ne brutto ne cattivo
(se mi incontra scappa lui...) pero' non ha nemmeno <l'occhio lungo>
infatti non individua futuri talenti: semplicemente il futuro glielo costruisce lui
mobilitando enormi campagne economiche e mediatiche.
Il <conferimento sociale dell' autorita'> somiglia sempre piu ad un corto-circuito
che ad un circuito discorsivo.
E il "comlpotto di Tirana" e stata un operazione decisamente geniale
in grado di girare il coltello nella piaga
(e mi fa piacere che Tataiana abbia sottolineato che la validita'
della loro azione consista -sopratutto- nella rivendicazione in forma anonima
che ha impedito il prevedibile ri-assorbimento)
Non conosco Tino Sehgal, da quello che mi dice K. non mi interessa,
ma assomiglia a un hacker quanto io a un ballerina del bolshoi
(e con un cognome cosi sarebbe troppo facile fare ironia sulle sue operazioni artistiche...)
PS: dopo un paio di post che sentivo parlare di "quelli che collezionano Gormiti"
io -ve lo giuro- credevo che Gormiti fosse un pittore !!
"Cazzo -pensavo- ma come si fa a stare dietro a tutto?
devo ricominciare a leggere SplashArt!"
:-)
Vabbe: basta cosi'
> Date: Fri, 31 Oct 2008 10:54:21 +0100
> From: t_bazz at ecn.org
> To: aha at ecn.org
> Subject: Re: R: [aha] Direttore Politi , ma si è accorto che è aumentato il prezzo del pane?
>
> Ciao,
>
> intervengo su questa discussione per dire che non e' la prima volta che
> ci troviamo a fare questi discorsi dopo le mail di Pesceafore.
> Personalmente direi che bisogna un po' separare fra quelle che sono le
> argomentazioni inviate dai singoli e quelle che si propone la lista.
> Diciamo che le argomentazioni di Pesceafore le conosciamo ormai bene e
> credo che le conosca anche Politi, dato che tempo fa lo stesso
> Pesceafore aveva una rubrica su Flash Art, non so se c'e' ancora...non
> lo so perche' personalmente Flash Art non e' una delle mie letture
> preferite.
> Non discuto sul fatto che una rivista come Flash Art abbia un peso dal
> punto di vista nazionale e internazionale, ma a mio parere la sfida sta
> nel trovare modalita' di azione che escano dagli schemi, cosa che non
> significa rifiutare tutto in maniera asettica e ottusa, ma cercare di
> trovare il cosiddetto "bug" nell'ingranaggio. E sinceramente credo che
> una rivista come Flash Art proponi sempre lo stesso ingranaggio da molti
> anni.
>
> Per questo alle argomentazioni di Pesceafore - che ripeto NON sono la
> lista aha che e' ormata da 600 soggetti con altrettante 600 menti
> pensanti e corpi attivi - preferisco azioni "disturbanti" come quella di
> Marcelo Gavotta & Olivier Kamping...per chi non conosce la storia, vi
> rimando qui:
> http://www.networkingart.eu/download.html pagina 218 Capitolo Network
> vs. Network.
>
> Non sto a raccontarla di nuovo perche' a suo tempo l'ho scritta meglio
> di come potrei fare ora...;-)
> ma sicuramente ha dimostrato di trovare il bug nel sistema, molto meglio
> di chi ancora contrappone attivismo e sistema dell'arte, ma poi il
> sistema e' proprio quello che cerca.
>
> Saluti
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