[aha] R: Re: Approfondimenti e spunti da San Francisco
xDxD.vs.xDxD
xdxd.vs.xdxd a gmail.com
Ven 11 Dic 2009 16:53:46 CET
2009/12/11 biodoll3 at virgilio.it <biodoll3 at virgilio.it>
>
> «Sono certo che le attività speculative hanno
> avuto delle conseguenze negative. Ma questo fatto non entra nel mio
> pensiero. Non può. Se io mi astenessi da determinate azioni a causa di
> dubbi morali, allora cesserei di essere un efficace speculatore. Non ho
> neanche l'ombra di un rimorso perché faccio un profitto dalla
> speculazione sulla lira sterlina. Io non ho speculato contro la
> sterlina per aiutare l'Inghilterra, né l'ho fatto per danneggiarla.
> L'ho fatto semplicemente per far soldi».
>
> George Soros
>
meraviglia.
infatti, e qui mi rivolgo a tatiana, siamo appena sbarcati da un aereo e
posso finalmente usare una tastiera e non il cellulare per scrivere le mail.
mi dispiace per l'apparente aggressivita'. Forse si trattava di mancanza di
comodita' per scrivere avverbi e aggettivi, e il conseguente testo
scheletrico.
il discorso e' che, comunque, "business is business". e che e' sempre stato
cosi' e nulla e' cambiato.
compresi gli imprenditori della soleggiata california.
gli imprenditori hanno sempre raccontato un sacco di storie per far soldi.
c'e' chi ha parlato di successo, c'e' chi ha parlato di sogni, c'e' chi
adesso sta parlando di media sociali, di corpi connessi, di ecosistemi
digitali, di diversita'.
ma nulla cambia. business is business.
io non ho nessun problema con questo. ma che "questo" possa essere uno
strumento anche solo per ragionare su cose che "una volta" si facevano con
lotte e azioni di volta in volta politiche, artistiche, concettuali... beh,
mi sembra veramente azzardato e lontano dalla realta'.
da una realta' dei fatti che comunque mostra i risultati di questi
imprenditori: ben miseri, quanto a effetti sociali e politici, e ben ricchi
per quel che riguarda la affermazione personale di pochi, pronti a raccattar
bottino nei molti e variegati modi che vediamo, ad esempio (ma non e'
l'unico) con il 2.0
ripeto: nulla di male ne' di strano. business is business. ma chiamiamolo
con il nome suo.
sui "modelli": e' interessante interagire con i modelli della finanza e
dell'economia globale. ma magari il "creare impresa" puo' essere esso stesso
un concetto da reinventare.
io, in completa sincerita', non vedo nessuna forma di reinvenzione nelle
startup del 2.0 o dell'ambiente cui facevi riferimento. lavorando per anni
in quello strano mondo che vedeva le aziende creare startup della telefonia
mobile in sudamerica, in asia e nei paesi del medioriente, ne ho viste
centinaia di aziende che *teoricamente* erano fondate sulla diversita' e
sulla possibilita' di esprimere, in ambienti controllati e "velatamente"
corporate, la creativita' degli individui.
e' gia' successo con ripetutamente e con costanza in israele, in malesia, in
brasile, in argentina, in messico, nella repubblica ceca eccetera, eccetera,
eccetera... non e' nulla di nuovo. E non e' nulla che sia mai riuscito a
sfuggire poi ai meccanismi del "corporate".
al massimo vedo applicata una attitudine "positive" e contenta di quello
strano (e bello, a modo suo) meltin-pot tipico della california, in cui
sogni e visioni trovano terreno fertile presso venture capitalist e
investitori di vario genere. ma da li' ad una innovazione significativa ce
ne corre assai.
soprattutto per quel che dovesse riguardare un eventuale desiderio di
reinventare parole come "successo", "profitto" e benessere, per includerci
dentro delle dinamiche un po' piu' ragionevoli, viste le attuali condizioni
del mondo, dell'ambiente e dei popoli che lo abitano.
cia'
xDxD
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