[aha] Una riflessione su seppukoo
Adern X
the.apx a libero.it
Lun 21 Dic 2009 20:10:16 CET
Di seguito alcune riflessioni sul progetto seppukoo
Seppukoo (http://www.seppukoo.com) è un servizio web che ha una
funzione precisa: eliminare un account creato presso un social network
come facebook, indicandolo come un sorta di suicidio virtuale. Where
there is no life, there is no death. Nel motto del servizio emerge
come l'obiettivo non sia tanto la cancellazione dell'account quanto la
critica di quello che è diventato il concetto di UGC (User Generated
Content). UGC è (o era?) il concetto centrale del web 2.0, idea di una
possibile democrazia dei contenuti in cui veniva sfumato, se non
annullato, il confine tra creatore e fruitore. Di fatto servizi come
YouTube e simili, concettualmente simili ai loro precursori storici
(in altri termini, in fondo, questi portali sono l'evoluzione del
concetto di televisione o radio), hanno permesso l'inserimento di
contenuti amatoriali che, per quanto magari esteticamente atroci come
i filmini delle vacanze, potevano avere un minimo di pretesa estetica.
Il social network ha prodotto un salto le cui conseguenze, forse, non
sono tanto prevedibili. Il contenuto è passato alla propria identità,
chi mette un video su Vimeo (o chi per esso) uploada un filmato che è
_slegato_ dalla persona, che di fatto è un quadratino a lato del
video. Su un social network è il video ad essere un quadratino nel
profilo in cui le persone raccontano le loro passioni, e opinioni, più
o meno interessanti; è un ornamento del profilo utente. Il vero
contenuto è l'(auto)rappresentazione di se stessi, una forma di
autoritratto. Cosa succede quando si decide di cancellare un account?
Si può accettare una sparizione dalla rete? Se il contenuto è se
stessi, la cancellazione equivale ad un seppukoo?
L'aspetto interessante di tutta l'operazione è l'essere una
riflessione completamente interna al web 2.0, sia dal punto di vista
metodologico e tecnico (non viene usato il web come vettore di
contenuti, ma anche come oggetto della rappresentazione), sia dal
punto di vista contenutistico. Associare la cancellazione di un
account ad un seppukoo è la rappresentazione della sparizione di certi
tipi di rapporti sociali ovvero che il ruolo di aggregatore dei
rapporti personali (il ruolo che, un tempo, poteva avere la piazza) è
diventato il social network. L'identità personale, o almeno una parte
di essa, inizia a coincidere con l'identità sul network e quindi sta
per diventare qualcosa di simile allo specchio lacaniano in cui,
pensando di vedere l'altro, si sta vedendo solo se stessi.
"I veri creativi dell'era digitale sono gli hacker e non coloro che
fanno bellissime imitazioni di film sperimentali" (Peter Kubelka)
Adern X
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"Boredom is the mother of creativity" (Ron Arad)
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