R: [aha] MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO
gadda1944
gadda1944 at libero.it
Sun Jan 25 13:35:04 CET 2009
Luigi, a volte basterebbe guardare la tanto bistrattata wikipedia:
>Nevertheless the most incisive critique of the vanguardism against the views of mainstream society was offered by the New York critic Harold Rosenberg in the late 1960s. Trying to strike a balance between the insights of Renato Poggioli and the claims of Clement Greenberg, Rosenberg suggested that from the mid-1960s onward progressive culture ceased to fulfill its former adversarial role. Since then it has been flanked by what he called 'avant-garde ghosts' to the one side, and a changing mass culture on the other, both of which it interacts with to varying degrees. This has seen culture become, in his words, a profession one of whose aspects is >the pretense of overthrowing it.
[http://en.wikipedia.org/wiki/Avant-Garde]
Nessuno può rimproverarti il fatto di essere digiuno dei fondamentali del dibattito culturale contemporaneo. Certo dà un po' fastidio vederti bacchettare gli interventi degli altri (delle altre) da una condizione di deprivazione culturale di base così evidente.
gadda
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Date : Sun, 25 Jan 2009 12:56:04 +0100
Subject : Re: R: [aha] MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO
> Luigi Pagliarini ha scritto:
> >> avanguardia. Avanguardie non ce ne sono più, e c'è da
> >
> > non essere estremista!
> > avanguardia è un termine implicito all'esistenza stessa!
> > di conseguenza, esisteva, esiste, ed esisterà sempre!! punto. . .
> >
>
> e che palle!! vabbè lo abbiamo capito che sono estremista,
> ma a me pare implicito che l'avanguardia non è per niente implicita
> nell'esistenza, questa dovresti spiegarla ma purtroppo so che rimarrò
> delusa, perchè hai sempre poco tempo ;-)
>
> E non è una questione di estremismo ma di analisi sociale, non si tratta
> di un noioso discorso su quello che è nuovo. Non credo che ci si debba
> porre questo problema, solo in una concezione competitiva si può pensare
> che si debba avere una visione che sia in avanguardia rispetto alle
> altre, mi pare pure una visione tardo romantica dell'arte.
>
> Quello che volevo dire è che ormai non ha più senso il concetto di
> avanguardia, come non è più possibile l'idea di uno spirito critico.
> Ad inizio secolo in cui si credeva al futuro e ad una concezione
> abbastanza lineare del tempo se pur fondata sulla velocità può darsi
> avesse senso. Ma adesso il paradigma mi sembra cambiato e non credo si
> possa parlare più in termini di quello che viene prima.
>
> Credo di aderire più che pienamente ad un secolo che non ha più bisogno
> del futuro come dice lo pseudo-manifesto.
>
> Chi viene a Carrara o a Roma? perchè non ci vediamo lì? magari per
> parlare anche di cose e organizzazioni future (non nel senso di
> avanguardia :-D)
>
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