R: R: [aha] MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO
Adern X
the.apx at libero.it
Mon Jan 26 21:46:44 CET 2009
Ti rispondo anche se non sono il destinatario delle critiche perché merita...
On Sun, 25 Jan 2009 15:27:59 +0100, a Bad Day on the Midway, "gadda1944" <gadda1944 at libero.it> wrote:
> Detto questo, lascia che traduca. La tua identificazione dell'arte con l'avanguardia (peraltro scarsamente visibile nella tua produzione artistico/tecnologica) è indizio di un tuo "novecentismo" che avevo sospettato, ma non ti avevo mai sentito esprimere con tanta chiarezza.
Qui si tratta d'intendersi. Se lo scopo dell'arte sia il "bello" oppure
il "nuovo" perché se è vero il secondo, purtroppo, l'arte s'identifica
con l'avanguardia poiché lo scopo di quest'ultima non è il bello ma è
il nuovo. Se questo è "novecentismo" ben venga.
> Ora, si dà il caso che la cosiddetta "avanguardia" sia un evento storico, consumatosi approssimativamente fra l'ultimo decennio dell'Ottocento e gli anni trenta del Novecento, e non una "categoria dello spirito" come tu sembri ritenere. Un evento storico, e quindi ormai chiuso, morto e sepolto. E' vero che dall'interno di quell'avanguardia (e il nome chiave, come tu ben sai, è quello di Marcel Duchamp) maturarono una serie di altri processi artistici e culturali - riassumibili grosso modo nel nome di Fluxus e nell'approssimativa etichetta "arte concettuale" - che hanno fatto piazza pulita di ogni pratica "avanguardistica" nell'arte e nella cultura degli ultimi decenni del Novecento, e in questo primno decennio del XXI secolo.
No! Avanguardia è una "categoria dello spirito", fluxus non ha fatto
piazza pulita della pratica avanguardista ma era avanguardia anch'essa,
era contro la figura romantica di compositore e/o artista che è un
altro discorso...
> Ora, è proprio siccome siamo figli dell'avanguardia (ma non possiamo più, strutturalmente, essere "avanguardisti"), che si giustifica (nel bene e nel male) un'operazione come quella del détournement di Franco Berardi Bifo del manifesto futurista di Marinetti. Che è un'operazione discutibile e criticabile quanto volete [sto smettendo di discutere col solo Pagliarini, e cerco di riconnetterni con un dibattito un po' più generale che mi sembrava interessante], discutibile e criticabile, dicevo, ma niente affatto nostalgica e passatista come qualcuno ha voluto leggerla.
E' un discorso politico quello di Bifo... l'estetica è l'arte sono
un'altra cosa. L'uso di concetti artistici a fini politivi è
un'operazione che sa di antico.
--
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