[aha] attivismo mobile e infilarsi nei codici

xDxD.vs.xDxD xdxd.vs.xdxd a gmail.com
Lun 19 Ott 2009 12:53:47 CEST


altri elementi sul codice informatico, sui codici che riempiono i nostri
spazi, e sulle pratiche tecnologiche dell'attivismo.

Stiamo preparando gli elementi del progetto Squatting Supermarkets che
presenteremo allo Share.

Uno di questi (sono 3 in tutto) è una applicazione iPhone, che fa due cose:

- trasformare i loghi dei prodotti in luoghi di comunicazione
- sovrapporre dimensioni critiche alla "realtà ordinaria"

il primo processo avviene con un sistema di riconoscimento delle immagini.
Fai una foto di un logo, il software lo riconosce e ti mette a disposizione
alcune possibilità:

- vedere le informazioni di responsabilità sociale ed ecologica del suo
produttore
- aprire dialoghi "sul logo" (ovvero puoi scrivere delle cose, dire delle
cose, filmare delle cose, che poi saranno consultabili dagli altri che, dopo
di te, "consulteranno il logo"; che viene, di fatto, trasformato in un wiki)
- creare economie ecosistemiche (se io inquadro un caffè della Nestlè, ci
vedo sovraimposta la possibilità di acquistarne uno di un piccolo produttore
locale, magari biologico, che non mena i dipendenti e che adotta pratiche di
sostenibilità ecologica)

il secondo processo avviene con un semplice sistema di realtà aumentata.
Geolocalizzando le informazioni si può far sì che le persone, mentre
attraversano città e campagne, possano vederle direttamente sullo schermo.
Inquadri il ministero con il telefono e ci vedi le info di una
rivendicazione.
Inquadri un fiume e scopri che il sig.B. ci ha fatto accanto una fogna non
autorizzata per le palazzine costruite secondo un piano regolatore
"mafioso".

eccetera (noi stiamo anche studiando il sistema in una modalità che
chiamiamo "re-fluxus", dedicata alle arti performative, in cui si
posizionano i contenuti nello spazio, nel tempo e nelle architetture,
creando così delle performance ubique).


il software ed i processi ci sono.

li potrete vedere presentati allo Share a Novembre.

c'è solo un problema.


Apple sta conducendo una politica allucinante per quel che riguarda lo
sviluppo e la pubblicazione delle applicazioni sul suo AppStore.

Una enorme burocrazia (fatta di contratti multipli, di certificati di firma
digitale del codice, di mari di disclaimer e di condizioni e termini
d'uso...) ed un processo assai complesso si affiancano ad alcune politiche
"sul codice" che determinano in maniera quasi assoluta cosa può e non può
essere pubblicato sullo store.

Questo non è un elemento da poco, in quanto la mancata pubblicazione
sull'AppStore delle applicazioni per iPhone ne limita enormemente la
diffusione. Per prendere il software da altre parti le persone sono infatti
obbligate a sbloccare il proprio telefono con una certa procedura: è molto
semplice oramai, ma non tutti sono in grado di farlo, o non ne hanno alcuna
voglia e, in ogni caso, viola le condizioni di servizio di Apple e, tra
l'altro, fa decadere la garanzia del telefono.

In particolare, riguardo alle limitazioni sul software, Apple sta tenendo
per sè alcune funzionalità che sono di estrema utilità per la realizzazione
di applicazioni "critiche". Diversi framework presenti nell'iPhone (come la
cattura di video o immagini in tempo reale, o alcune possibilità avanzate di
GPS e bussola magnetica, ma anche altre più strettamente collegate alle
dinamiche di interazione) sono utilizzabili *solo* all'interno di alcune
"cornici" predisposte da Apple, con funzionalità realmente limitate.

Questo avviene mantenendo private le chiamate più interessanti ed avanzate
di questi sottosistemi, lasciando disponibili solo poche funzionalità in
scatola.

Ovvero: i dispositivi elettronici ci sono, il software per gestirli pure, ma
non li puoi usare e se li usi (se trovi il modo di usarli) non ti faccio
distribuire l'applicazione.

C'è un ampio repertorio di casi in cui applicazioni eccellenti sono state
rifiutate perchè usavano i framework privati dell'iPhone

Forse il più famoso è quello di Zach Lieberman (di OpenFrameworks) che ha
creato un software in grado di trasformare l'iPhone in un controller per
performance audio e video. Eccezionale: coordinabile in più istanze e tra
computer e dispositivi mobili, in grado di adottare protocolli standard come
OSC, e, soprattutto, gratuito e OpenSource.
Niente! Non può essere inserito nell'AppStore, perchè usa due librerie
private, e neanche direttamente.

Tornando a Squatting Supermarkets: l'applicazione è caricata nell'AppStore
ed è attualmente in stato "in review". Da due settimane.

L'applicazione di Squatting Supermarkets usa diversi framework privati e,
quindi, non penso che passerà il vaglio di Apple.

Poco male, in realtà: allo Share la useremo su alcuni telefoni sbloccati, e
ne sto sviluppando altre versioni per Android e Symbian.

Ciò non toglie che occorrerebbe forse fare qualche azione contro questa
politica. Apple, infatti, non è nuova a pratiche autoritarie o contrarie
alla libera diffusione dei saperi, rivestite della sua patina di design e di
innovazione così cool.

Quindi spero che avrete voglia di partecipare al workshop allo Share, dove
tra l'altro presenteremo una serie di altri "giocattoli" interessanti in
tema di realtà aumentata e di tecnologie ubique come strumento critico e di
azione nel/sul mondo fisico.

Per chi abbia voglia di sviluppare su iPhone: il codice sarà naturalmente
rilasciato in OpenSource. Ancora è assai illeggibile (sono di corsa, e i
commenti o la documentazione sono ancora assenti, e il codice stesso
potrebbe beneficiare di un po' di ottimizzazione), ma se avete voglia di
torturarvici prima del rilascio ufficiale ve lo mando volentieri.

Cia'!
xDxD
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