[aha] wiki leaks
Filippo Gianetta
filippo.gianetta a gmail.com
Lun 2 Ago 2010 10:32:35 CEST
buongioro AHA,
wikileaks come nuovo portale di war / spy / crime -porn: pare anche a
me, ed è come dici un importante indicatore di allarme.
credo che Assange e chi per lui, di fronte a pressioni divenute
impossibili da sostenere "al buio", abbiano fatto la scelta di competere
con Lindsay Lohan nella roulette della popolarità becera, sapendo quello
che ne avrebbero guadagnato (una sorta di firewall culturale), ma forse
sottovalutando quello che avrebbero rischiato di perdere (credibilità,
indipendenza, flessibilità, chiarezza, efficacia).
Perché non si sono moltiplicati?
Perché non hanno insegnato ad altri come fare quello che fanno?
Perché non hanno istituito un "trademark" di "sicurezza" per le fonti,
che controlli i sistemi utilizzati da possibili nuove wikileaks,
garantendone l'affidabilità?
Perché non ci sono una wikileaks cinese, araba, farsi, indiana?
(se a tutte queste domande c'è la risposta "l'hanno fatto" e io non lo
so, chiedo venia e mi dileguo)
Perché hanno deciso di mettersi all'angolo da soli rischiando di
diventare i Murdock della pornografia culturale, i mike bongiorno della
/b/ ufficiale?
a presto le immagini di Assange ubriaco in piscina con Putin...
ma potrebbero saperlo e riuscire, dopo aver fatto due o tre passi in una
direzione, a cambiarla rapidamente, tornando a fare quello che sanno
fare al meglio e insegnandolo agli altri.
buona porno-estate,
icybrand [filippo]
On 02/08/10 08:31, xDxD.vs.xDxD wrote:
> wikileaks è fantastico. necessario. fondamentale.
>
> ma c'è un'aria nella testa, una stonatura, qualcosa che non mi torna.
>
> è un meccanismo che risuona.
>
> è in qualche modo una tv fetish. monodirezionale. che ti dice quello
> che ti vuoi sentir dire.
>
> il complotto fatto tv.
>
> un super Popper con tanto di mantello e cavo della banda larga
> collegato alla base del cranio.
>
> falso, non verificabile, vero. documenti che salgono prima su, lungo
> la scala della riservatezza e poi giù, fino al "leak".
>
> meraviglia. è quello che vogliamo. vedere 'ste bestie e quello che
> fanno a noi e al mondo. non aspettiamo altro. slave legati al nostro
> bel palo, gli orifizi aperti e pronti.
>
> information wants to be sexy.
>
> chi decide il leak? la prossima tortura che aspettiamo con ansia? cera
> sui capezzoli? morti civili in afghanistan? un dildo? delle
> sculacciate? economie globali massoniche?
>
> fetish information.
>
> e una nazione che diventa il paradiso offshore dell'informazione.
>
> prima c'erano delle islolette, delle valigette di pelle eleganti, dei
> rettangolini di carta con filigrane e cifre. denaro, soldi, bit,
> dentro conti cifrati, riservati.
>
> nell'adesso il capitale è l'informazione. e, mi pare giusto, servono
> dei paradisi anche per quella.
>
> chi decide quale leak avrà luogo? chi decide cosa viene reso pubblico?
> chi decide cosa scoppia e cosa non scoppia? chi decide qual'è lo
> scoop? chi decide cosa può passare di mano in mano fino ad arrivare al
> pulsante upload?
>
> e intanto i video dei bombardamenti sui civili, con i piloti che
> ridono da dietro il loro visore HUD mentre sparano, insistono,
> inseguono persone con un cursore come quello del phtoshop, a disegnare
> una nuova realtà. ridono e risuonano, e noi abbiamo bisogno di
> vedere/sentire, perchè sappiamo che esistono e abbiamo bisogno di
> esserne fake-certi.
>
> buona popper-estate
>
> xDxD.vs.xDxD
>
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