[aha] festa dei pirati
husk a autistici.org
husk a autistici.org
Ven 19 Mar 2010 15:26:02 CET
Ciao Marco, ciao a tutte,
Sono daccordo con te ma anche no. La superficialità che colgo nelle parole
di Xd, che vengono dalla mia limitata esperienza, sta nel suo “cadere dalle
nuvole”. Le modalità di organizzazione di questo evento come di molti altri
organizzati dalla stessa cricca non mi sembra differisca molto dal passato;
e Xd non è la prima volta che ci si è trovato dentro. Non voglio accusarlo,
e non volgio che suoni così. Voglio solo dire che determinati percorsi di
sussunzione, che sono sempre violenti, da parte di soggetti poco chiari è
da molto tempo che sono in atto.
Qua non si tratta di criticare tutti, perché é chiaro che quanto + guardi
in profondità maggiori saranno le differenze che puoi trovare fra i singoli
elementi; si tratta a mio parere di leggere la tendenza generale di un
atto, evento, espressione, e capire dove si incastra nel movimento
collettivo e dove va a parare. Lo stesso per la visibilitá: non si tratta
di rifiutarla in toto o cercala spasmodicamente, ma di capire quali sono i
meccanismi che sottendono quella determinata visibilitá e quindi capire se
li puoi controllare, ovvero usarli per esprimere ció che hai da dire, o no.
Come dice Tibi, per reagire a tutto questo si sono avviati percorsi di
hackeraggio di realtà; e se è vero che molti spazi sono venuti meno, é vero
anche che le cose procedono. Basta guardare ad esempio al prossimo
hackmeeting, alle attivitá che si stanno preparando mettendo assieme la
riappropriazione dei sapori con la riappropriazione dei saperi.
Insomma, mi sembra abbastanza banale dire non te la puoi prendere con
tutti, anche se poi Xd non se le presa proprio con nessuno (molto
democratici entrambi).
husk
On Fri, 19 Mar 2010 11:16:21 +0100, Marco Donnarumma <info at thesaddj.com>
wrote:
> Ciao a tutti,
> io partecipo esclusivamente come artista invitato con una performance
av,
> conosco anch'io approssimativamente il programma dei panels, alcune cose
le
> condivido altre meno, su alcune ho i miei dubbi, altre mi sembrano
> stimolanti.
> A parte questo capisco e condivido il punto di vista di xD, ma mi sembra
un
> po' superficiale, invece, riportarlo in quel modo facendo tabula rasa di
> tutto il contesto, che come ha appena suggerito Dedalus va ben oltre il
> singolo giorno del 20 marzo, va ben oltre Fini, va ben oltre l'italia.
> Credo sia un discorso da affrontare con gli occhi spalancati sul nuovo
> orizzonte, che volente o nolente, si sta profilando.
> Ieri erano i 25 anni del ".com" e in America e altri paesi non si è
fatto
> altro che dare premi e onori a personaggi mainstream, se non dubbi,
> celebrandoli come dei santi e padri dell'internet di oggi (che tra
l'altro
> per molti versi è peggiorata).
> Il problema è che, come ha già detto Dedalus, i processi vengono
> assimilati
> e tradotti in base ad ogni specifica attitudine. Ma non si può
"aggredire"
> tutti o nessuno, perchè a quel punto la superficialità sta proprio in
chi
> aggredisce ad un livello così generale, senza tenere in considerazione i
> diversi elementi che costituiscono, contestualizzano e portano avanti
dei
> processi.
>
> Per quanto riguarda l'importanza o meno della "visbilità", c'è chi la
> odia,
> chi la cerca spasmodicamente, chi ne fa buon uso e chi no. Ma, ancora,
> darne
> un'accezione esclusivamente negativa a prescindere dai casi, è
largamente
> discutibile.
>
> Insomma, non condivido i discorsi "tutto nero o tutto bianco"
soprattutto
> se
> si limitano a circoscrizioni micro-locali, quando invece sarebbe più
> costruttivo allargare il punto di vista e prendere atto delle miriadi di
> realtà che popolano questo mondo, e soprattutto del bagaglio culturale
che
> queste si portano dietro e, di conseguenza, indirizza le loro azioni.
> In ogni caso è buono discuterne, quindi grazie Lista.
>
>
>
> 2010/3/19 Dedalus <dedalus at autistici.org>
>
>>
>> Ciao,
>>
>> Conosco solo il programma (e in verità lo conosco anche
>> approssimativamente) di questa festa dei pirati (anche noi eravamo
stati
>> invitati ma per motivi di tempo abbiamo declinato) per cui non mi sento
>> di
>> esprimere opinioni.
>> E' vero però, come dice xd, che da un po' di tempo a questa parte i
>> ruoli
>> e le parti (pirati, hacker, etc.) si è un trasformato.
>> Non darei la colpa di questo ai poveri pirati però :-)
>> Del resto, giusto per fare un'analogia, anche l'allora scandaloso e
>> radicale orinatoio readymade di duchamp, come forma e pratica artistica
>> è
>> stata assimilata, digerita e direi assai inflazionata. Di chi è la
>> colpa?
>> Del "povero" Duchamp? :-)
>> E' diversi anni che, anche in questa lista, si parla di come
>> l'immaginario
>> legato alla rete, le culture hacker e le cosiddette avanguardie
digitali,
>> siano stati assimilati, normalizzati e recuperati in modelli e
strategie
>> di
>> business vincenti (vedi il web 2.0 in primis). Fini che esalta il ruolo
>> "democratico" di Internet e la surreale petizione per il nobel della
pace
>> ad Internet sono solo le conseguenze periferiche della massificazione
>> culturale legata alle culture digitali.
>>
>> Personalmente credo siamo tutti un po' orfani della visionarietà e
della
>> radicalità dell'utopia digitale.
>> Non credo sia utile fermarsi quindi alla pura critica ma credo sia
>> piuttosto necessario misurare le distanze tra "noi" e "loro". Potrebbe
>> essere utile per capire dove andare e cosa vogliamo fare :-)
>>
>> Ad ogni modo grazie xD per aver sollevato un po' di polverone :-D
>>
>> Ciauz,
>> D.
>>
>>
>> On Thu, 18 Mar 2010 20:04:11 +0100, "xDxD.vs.xDxD"
>> <xdxd.vs.xdxd at gmail.com>
>> wrote:
>> > cara lista
>> >
>> > a roma il 20 marzo (sabato) c'è la festa dei pirati.
>> >
>> > dovevamo partecipare, ma ci siamo tirati fuori.
>> >
>> > ci era sembrato un approccio disturbante e superficiale: la solita
>> > discussione, le solite voci, i soliti argomenti. E nessuno spazio ad
>> altre
>> > forme non solo di espressione, ma di pensiero.
>> >
>> > questa festa rappresenta per me una sensazione strana da spiegare.
non
>> so
>> > se
>> > ho gli strumenti linguistici necessari.
>> >
>> > provo, quantomeno, a raccontarla.
>> >
>> > una volta c'erano i "cattivi". e dicevano delle cose usando dei
>> linguaggi.
>> >
>> > e dopo un po' sono emerse delle "cose", per resistere ai "cattivi".
>> Queste
>> > cose avevano dei linguaggi, delle estetiche, dei modi di fare, degli
>> > atteggiamenti e rappresentavano l'atteggiamento di tutta una serie di
>> voci,
>> > anche molto differenti tra loro, e non necessariamente "buone".
>> >
>> > nella diversità, nella poca organizzazione, nel caos del non sapere
>> > esattamente cosa fare e come farlo, nella sola certezza di avere
alcuni
>> > strumenti, delle esperienze, una certa dolcezza e tolleranza
(espressa
>> > magari bestemmiando, pronunciando sigle incomprensibili ai più o
>> > autori
>> e
>> > teorici non-proprio-mainstream), di condividere alcune visioni sul
>> mondo,
>> > sull'immaginario e su ciò che è possibile, e soprattutto nella piena
>> > accettazione di modelli lontani dal machismo, dalla violenza anche e
>> > soprattutto concettuale, in tutto questo, succedeva una cosa:
>> > emergevano
>> > dei
>> > "modelli". che, anche qui, erano associati a dei linguaggi e a degli
>> > immaginari.
>> >
>> > dopo un po' i "cattivi" sono, in pratica, scomparsi, sostituiti da
una
>> > serie
>> > di manichini intercambiabili, senza tempo, senza spazio, senza luogo
e
>> > identità. che però continuavano a dire le cose dei "cattivi".
>> >
>> > gli "altri" continuavano a raccontare le "cose" e i "modelli", ma in
>> > qualche
>> > modo subdolo e progressivo, son cambiati linguaggi ed immaginari.
>> >
>> > in qualche modo (quando/come è successo?) i raccontatori di "cose"
>> > hanno
>> > assunto le sembianze dei "cattivi" scomparsi, le estetiche, i
>> > linguaggi.
>> >
>> > e i "modelli" hanno cominciato ad essere utilizzati per promuovere
>> strane
>> > parole, strani atteggiamenti. un po' skizzoidi, un po' di qua e un
po'
>> di
>> > là.
>> >
>> > a sentire in superficie si parla sempre delle stesse "cose", ma c'è
>> > una
>> > specie di ansia che rimane lì mentre ascolti.
>> >
>> > a me succede spesso.
>> >
>> > incontri in cui si parla di culture digitali, di libertà di
>> > espressione,
>> > di
>> > censura, di violenza, di tolleranza e di opportunità per tutti.
>> >
>> > e a parlarne sono sempre e solo poche voci: principalmente uomini,
>> > esteticamente coerenti, linguisticamente omogenei, lobbisti convinti,
>> > innovatori, creativi, imprenditori. hackers. pirati.
>> >
>> > hackers?
>> >
>> > pirati?
>> >
>> > l'anno scorso alla festa dei pirati mancava qualcosa. mancavano le
>> > voci.
>> e
>> > mancava l'estetica. e mancava la diversità.
>> >
>> > dove diversità non vuol dire "par condicio", o "bipartisan". nulla
del
>> > genere.
>> > soprattutto se i due lati della "par condicio" si assomigliano così
>> tanto.
>> > non son poi così diversi: non nel linguaggio, non nell'estetica, non
>> nelle
>> > modalità.
>> >
>> > diversità vuol dire proprio quello "diversità"
>> >
>> > quest'anno, stesso discorso, basta guardare il programma: ore di
>> conferenze
>> > noiose che servono a poco (e si cominci! al via la danza davanti ai
>> > giornalisti!) e poi via! parta lo spettacolo delle arti digitali!
delle
>> > arti
>> > dei pirati! avete la benda ben messa davanti all'occhio?
>> >
>> > pochi giorni fa, la stessa cosa: un Gianfranco Fini radiante
>> nell'affermare
>> > il suo sostegno al Nobel per Internet. e via! le prime pagine son
mie.
>> > e
>> > poi
>> > moderazione, compunzione, riunione d'oratorio sulla libertà che
>> > sarebbe
>> > internet. e le slide narrative di lessig, e gli interventi moderati
di
>> qua
>> > e
>> > di là: siamo in parlamento, abbiamo la cravatta, mica possiamo dire
>> nulla
>> > di
>> > critico. e poi dobbiamo far lobby: abbiamo grandi progetti.
>> finanziamenti,
>> > banda per tutti. intenet ci salverà.
>> >
>> > cosa succede quando esprimi una "cosa" con altre parole? è come
quando
>> fai
>> > una traduzione? è "la stessa cosa" ma anche "un'altra cosa"?
>> >
>> > sappiamo che non esistono verità. che non possiamo avere altro che le
>> > nostre
>> > prospettive sul mondo.
>> >
>> > e quindi indosso una maschera di Varela o di Minsky o di chi vi piace
>> > di
>> > più
>> > ed esprimo il mio punto di vista:
>> >
>> > a me questa modalità sembra assai violenta.
>> >
>> > non metto in dubbio le ottime intenzioni che muovono la grande
>> maggioranza
>> > dei coinvolti, ma la trovo violenta.
>> >
>> > questo cambio di linguaggio è violento. questo cambio di immaginario
è
>> > violento.
>> >
>> > quest'idea di suggerire che l'attività di lobby porti a qualcosa,
>> > invece
>> > che, come accade, di donare argomenti a politici e imprenditori che
>> pensano
>> > a tutt'altro: è violento.
>> >
>> > questa estetica, omogenea, inquadrata, moderata, buona, californiana,
>> > è
>> > violenta.
>> >
>> > è violento perchè esclude completamente quella che è in definitiva
>> l'unica
>> > opportunità: la trasformazione, la tolleranza, la diversità,
>> > l'appropriazione, la resistenza.
>> >
>> >
>> >
>> >
>> > (io son contento che alcuni della lista abbiano colto la possibilità
>> > di
>> > provarci, di esprimere i propri punti di vista all'interno della
festa
>> dei
>> > pirati: spero che ci riescano. voglio chiarire che questa lettera un
>> > po'
>> > delirante non è un attacco a loro. come non è un attacco a tante
delle
>> > persone che organizzano la festa: tanti li conosco da molto, altri da
>> molto
>> > meno, ma, di quelli che conosco, sono certo delle ottime intenzioni
che
>> li
>> > muovono. e, tra l'altro, non intendo con questa lettera esprimere una
>> > qualche "verità", ma, piuttosto, una sensazione, una emozione che mi
>> > assale
>> > sempre più di frequente, ultimamente, partecipando a questo genere di
>> > incontri)
>> >
>> > xDxD.vs.xDxD
>>
>> --
>> "Ci sono cretini che hanno visto la Madonna e ci sono cretini che non
>> hanno visto la Madonna.
>> Io sono un cretino che la Madonna non l'ha vista mai.
>> Tutto consiste in questo, vedere la Madonna o non vederla."
>>
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