[aha] prossimi passi
T_Bazz
t_bazz a ecn.org
Gio 25 Mar 2010 10:15:30 CET
Ciao,
rispondo ad husk direttamente perche' penso che la sua email sia un
importante spunto per fare un po' di riflessioni su cosa e' aha, o cosa
potrebbe essere...
husk at autistici.org wrote:
> Certo, come segnalavo pure io c'è una genesi comune inequivocabile. Ma
> continuo a percepire differenze forti fra le due esperienze. Fra quelle che
> mi balenano in testa immediatamente direi il fatto che HM è una comuità che
> esiste sulla base di un incontro annuale che ha generato in qualche modo la
> comunità mentre aha è solo da qualche hanno che inizia a vedersi in faccia
> pur esistendo da molti; inoltre aha nasce da uno spazio virtuale generato
> da uno o pochi individui (nel caso specifico tu stessa) cosa che non si puó
> dire di HM. HM, per gran parte della sua storia, ha preso forza dai vari
> hacklab sparsi in tutta italia, ovvero da soggetti politici colletivi e
> partecipati, mentre aha è + una libera associazione individuale (non per
> scelta ideologica ovviamente). Inoltre, proprio la presenza degli hacklab
> ha legato indissolubilmente la comunità acara a quella degli spazi sociali
> occupati cosa che in aha mi sembra labile (anche qui non per scelta
> ideologica ma provabilmente per condizione storica e background dei
> partecipanti).
certo, hai ragione, infatti nessuno mette in dubbio che la genesi delle
due esperienze e' diversa. All'inizio AHA e' nato come un progetto
curatoriale, che comunque associava i termini activism-hacking-artivism
non solo per una mia libera associazione, ma soprattutto perche' voleva
riflettere su un fenomeno che era proprio di molte realta'
dell'antagonismo e dell'arte in rete del momento (infatti la prima
mostra del 2001 era di fatto una mostra collettiva, in cui figuravano i
nomi di molte delle realta' di movimento pre e post-genova che
lavoravano criticamente sui media e sulla costruzione di nuovi
immaginari politici). Quindi pur se con quella mostra ho cercato di
concettualizzare l'idea di artivism, non mi sento proprio di avere un
copyright sull'associazione dei 3 concetti, dato che non me li sono
inventati io :) - e ci mancherebbe altro!
La nascita della comunita' e' avvenuta due anni dopo, nel 2003, e da li'
e' cresciuta piano piano, fino ad arrivare ad oggi. Inizialmente la
comunita' era un nodo del progetto aha in generale, che era stato
immaginato come un progetto di networking, oggi direi che e' diventato
il nodo principale e sono ben felice che non sia piu' percepito come una
cosa mia - e la nascita dell'idea di ahacktitude lo dimostra,
considerando che non e' partita da me, ma da tanti iscritti alla lista.
La comunita' di aha sta prendendo una forma autonoma, e anche per questo
credo che sia molto importante una ri-definizione delle sue pratiche e
metodologie, che appartenga a tutti gli iscritti.
Per questo, sono d'accordo con Penelope che il momento aggregatore e di
conoscenza fisica e' molto importante. Aggiungerei pero' che anche
l'aspetto virtuale ha il suo peso. Infatti, e' da tanto che penso che il
sito di AHA andrebbe in qualche modo rigenerato - quello su ecn - e
penso che non abbia senso a questo punto che sia sempre io a metterci le
mani, ma che magari diventi una piattaforma dinamica in cui mostrare
cosa e' aha oggi.
Credo che questo sia un punto importante su cui confrontarsi. Purtroppo,
per motivi di sicurezza per ecn non penso sia possibile aprire il sito
all'interazione di tutti, ma aprirlo a qualche altra persona che non sia
solo io, e che condivida una certa sensibilita'
politico-artistica-tecnologica, penso sia di vitale importanza. Credo
che sia importante mantenere quello che e' successo prima, e la sua
genesi, come una sezione "storica", ma dovrebbe essere anche lo specchio
di cosa e' aha al momento. E mi sento di dire che aha oggi e' per la
maggior parte questa comunita'. Su questo mi piacerebbe avere un vostro
parere e confrontarci su come fare.
> Assolutamente. vedi sopra. Dopodichè non posso non notare che mentre
> l'azione di hacking dell'immaginario da parte della comunità HM e affini è
> sempre collettiva (ma questo non vuol dire + efficace) la nostra, o meglio
> quella proveniente dai vari soggetti di questa lista, è (quasi) sempre
> personale o a limite aggregativa, quasi su un modello clickME/I like
> delineato da XdXd (non mi ricordo se qui o in HM).
anche su questo hai ragione, ma credo che ci voglia del tempo per
trovare una dimensione comune. e poi si sa che quando ci sono di mezzo
gli artisti sono sempre un po' piu' egocentrici degli hackari ;-)
in ogni modo, penso che sia un processo che vada costruito collettivamente.
> Non è superfluo a mio parere, è utile a capirsi. è vero che aha e HM
> condividono molti inscritti, ma è vero anche che per esempio il pre-aha a
> MIlano-HM è passato quasi inosservato dalla comunità acara.
beh, su questo invece sarei un po' piu' ottimista. c'erano invece molte
persone interessate e che sono venute a sentirci/partecipare. in ogni
modo, un pre-incontro ha sempre una partecipazione ridotta, soprattutto
se segue un discorso iniziato su una piattaforma virtuale in cui non
tutti partecipano. comunque sono d'accordo con te che bisognerebbe
spingere la cosa di piu', anche se per mia esperienza, molti hackari
all'hackmeeting sono li' per smanettare e non tanto per fare
chiacchiere...sull'arte, poi! ;-)
pero' penso che sia fondamentale cercare di interagire di piu' e trovare
strategie comuni...quindi i warm up possono essere un'occasione. L'anno
scorso abbiamo fatto un incontro a Brera con Putro e credo sia stato
molto positivo, anche se di hackari dell'hackmeeting ce ne erano pochi e
il pubblico era principalmente formato dagli studenti dell'Accademia.
Noi ci abbiamo provato, in ogni modo...
> ricchi della scorsa esperienza quest'anno dovremmo provare ad integrare
> meglio provando non tanto ad apportare le nostre tematiche ad HM quanto
> cercando di partecipare con i nostri punti di vista alle discussioni che si
> faranno dentro HM.
concordo appieno.
> Si, mi rendo conto che detto così è molto astratto e non la prendo come
> polemica. MI riferisco concretamente a sporcarsi le mani con la tecnologia
> ed una serie di concetti: la mia impressione è che spesso si scinda qui
> dentro il dato prettamente tecnico/tecnologico dal dato teorico, come se
> fossero due settori separati.
purtroppo questo e' un eterno problema, che si ritrova in tutte le
situazioni in cui c'e' chi smanetta e chi teorizza :)
secondo me la sfida sara' in far incontrare questi due mondi...ma direi
che in Italia siamo gia' un passo avanti. Almeno ci si prova,
considerando che l'idea di hacking e' percepita da molti come una
pratica politica. Se vai in Germania, Danimarca, Svezia o in USA - che
sono le realta' che conosco meglio -, i due mondi sono ancora piu' separati.
> No no, nessuna polemica, capisco davvero e mi piace discutere. Ovviamente
> non sia presa nemmeno questa osservazione come polemica ma come contributo
> alla discussione :)
Bene! mi fa piacere e penso anche io che tutto questo sia molto utile.
Abbracci!
T_Bazz
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