[aha] Dai dai dai, occupiamoci di ciò che è nostro!
lo|bo
lo_bo a autistici.org
Sab 3 Dic 2011 16:53:50 CET
forse un po' in ritardo ma per chi vuole:
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Milano - 3 Dicembre, ore 13.00
Dai dai dai, occupiamoci di ciò che è nostro!
Oggi 3 dicembre 2011, i lavoratori e le lavoratrici dell’arte si
occupano del PAC di Milano, ridefinito Padiglione d’Arte Comune,
portando all’interno di uno spazio pubblico un’assemblea cittadina per
discutere di arte e cultura come bene comune e per cominciare la sua
trasformazione in un inedito laboratorio di politica e linguaggi
artistici a porte aperte.
Il PAC fu espressamente progettato per l’arte moderna e contemporanea, e
pensato come un’agile struttura espositiva e luogo sensibile dove
accogliere esperienze artistiche nuove ed eterogenee.
Dunque oggi scegliamo il PAC, di proprietà del Comune di Milano, come
miglior spazio dove lanciare un’assemblea cittadina partecipata per
discutere della nostra posizione in quanto lavoratori e lavoratrici
della conoscenza e per costituire un nuovo modo di sostenere e
condividere la produzione artistica.
I cittadini e i lavoratori dell’arte considerano il PAC come uno spazio
vivo, nel rispetto di ciò che in questo momento vi è programmato, e si
sentono legittimati ad entrarvi al di fuori di ogni logica di delega,
per prendersene cura direttamente.
Programma della giornata:
13.00 Entrata al PAC – Tutti i lavoratori dell’arte e della conoscenza
presenti oggi, entreranno insieme al PAC con molta lentezza ed eleganza.
La lentezza è stata scelta a simbolo del lento sgombero in atto di un
certo tipo di gestione culturale, a favore di una dimensione cooperante,
reticolare e ‘dal basso’ di gestione di uno spazio pubblico che
appartiene alla città.
13.30 Conferenza stampa – La conferenza stampa sarà ribaltata, ovvero
tutti i lavoratori dell’arte e della conoscenza presenti risponderanno,
in una coreografia da ‘quarto stato’, alle domande poste da una fila di
giornalisti. La figura di un arbitro si occuperà di agevolare questa
performance.
15.00 Assemblea cittadina Arte Bene Comune – Si invitano i cittadini, le
maestranze, i lavoratori, tutti coloro che sono interessati a parlare di
arte e cultura come bene comune, all’interno del PAC, il nuovo
Padiglione d’Arte Comune di Milano.
A fine assemblea ci sarà la Banda delle Donne Inbaliadellamaria, 11
ottoni che chiuderanno la giornata in una festa danzante.
I lavoratori e le lavoratrici dell’arte entrando hanno letto il seguente
comunicato:
Siamo artisti, curatori, critici, guardia sala, grafici, performer,
attori, musicisti, scrittori, giornalisti, insegnanti d’arte, studenti,
tutti coloro che operano nel mondo dell’arte e della cultura. Ciò non
significa che abbiamo un’attitudine corporativa, al contrario,
decliniamo la nostra specificità e i nostri linguaggi dentro quella
comune lotta alla crisi e al precariato che, sebbene in forme diverse, è
la cifra del nostro tempo.
Siamo in relazione con molteplici realtà, gruppi e soggetti - come ad
esempio la Sala Arrigoni, il Valle Occupato, il S.a.L.E, il Teatro
Marinoni - che negli ultimi mesi stanno dimostrando, attraverso pratiche
di occupazione di spazi dismessi dal pubblico e dal privato e attraverso
l’autogoverno, cosa voglia dire occuparsi di cultura, di lavoro, di
spazi, di comunità, di territori, di economie e di creare nuove
narrazioni del presente attraverso pratiche collettive.
Noi lavoratori dell’arte, sempre più privi di diritti e sempre più
esperti nell’arte di sopravvivere, ci troviamo dispersi, frammentati,
condannati ad una dimensione cinica, competitiva ed individualistica.
Consci di questo deserto, da mesi ci siamo messi in movimento, stiamo
promuovendo dibattiti pubblici in modo aperto, trasversale ed inclusivo,
per discutere collettivamente sulle nostre condizioni di lavoro, su come
il mercato e le politiche governative producano sempre più
diseguaglianze, su come subiamo una totale mancanza di politiche di
redistribuzione economica e di welfare.
Siamo usciti allo scoperto e stiamo affermando che la cittadinanza
attiva, assieme ai lavoratori dell’arte e della cultura può, in un
processo che si costruisce dal basso, ripensare totalmente gli spazi
dove l’arte si produce e si fruisce, prendendosene cura. La produzione
artistica va perciò ripensata proprio a partire da questo incontro fra
le singolarità degli artisti e la sua dimensione comune, sociale,
reticolare e cooperante.
Allora entriamo nello spazio pubblico e occupiamoci di ciò che è nostro!
Rendiamolo vivo, gestiamolo direttamente, determiniamolo dal basso,
senza più deleghe, in modo inedito: affermiamo la cultura e l’arte come
bene comune.
Siamo consapevoli, in una città come Milano, di produrre collettivamente
un enorme valore nell’ambito della creatività, della conoscenza e della
comunicazione, valore che viene assorbito all’interno di vecchi e nuovi
dispositivi che lo privatizzano e lo piegano alla logica del profitto:
sono questi il mercato, le creative industries e i processi di
gentrificazione, che strumentalizzano l’arte come placebo contemporaneo
per l’erosione dei diritti, privandola del suo valore sociale e comune,
a favore di una logica di capitalizzazione dove il valore prodotto da
tanti rimane nelle mani di pochi. Quei tanti, i lavoratori della
conoscenza, vivono nella precarietà endemica in attesa di un domani che
non verrà mai.
In risposta a questo, un gruppo di lavoratori dell’arte e della
conoscenza ha deciso di entrare e di portare in uno spazio pubblico
destinato all’arte, un’assemblea cittadina. Per ridare alla cultura il
valore di materia viva, per cominciare a creare percorsi inclusivi e per
praticare un’articolazione di riflessioni, esperienze e percezioni che
possano costituire processi fatti di corpi in comunicazione che si
autodeterminano.
Lavoratori dell’arte
Quando
3 dicembre 2011
Dove
PAC, Pacdiglione d’Arte Contemporanea
Milano, Via Palestro 14
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AHA