[aha] a tutti gli attivisti, collettivi, gruppi politici e centri sociali, a tutte le realtà di movimento: nasce ACTIV a rmy.
lo|bo
lo_bo a autistici.org
Sab 30 Lug 2011 19:08:23 CEST
On 30/07/2011 16.45, // wrote:
> va bene l'autoironia, se di questo si tratta, ma non capisco il bisogno
> di gettare discredito su attività già così tanto discreditate dalla
> cultura mainstream. Se l'intento non fosse ironia nell'attivismo, beh,
> mi dispiace, ma credo che qualsiasi altro obbiettivo è stato fallito.
>
> fui pat
eheheh... però un po' fa rosicare? (scherzo naturalmente).
la tua risposta però è indicativa. avere una tensione polita non è una
cosa che a mio parere può essere divisa tra mainistream e subcultura. è
di tutti, mi dispiace, in quel campo elitè non ce ne sono. mi fa
sorridere al massimo puoi dire destra e sinistra se si parla di
politica. ma probabilmente la cosa è più complessa perchè l'ironia viene
dall'interno (almeno sembra che chi ha fatto il sito ne sappia
abbastanza) e non da fuori. forse per dire che è il caso che si rivedano
molte cose su certe modalità.
probabilmente se c'è discredito un motivo ci sarà e non credo proprio
che il motivo sia da cercare solo nel essere più consapevoli di altri o
più fighi perchè si è "militanti", o di una parte politica mentre il
resto del mondo non lo è.
è sicuramente un sito atroce nel modo in cui pone la questione. il
lavoro interinale è la forma più odiosa di lavoro che conosco anche
prima di tutti i vari contratti co-pro e co-co-de che ci siano. qui la
si usa per denunciare qualcosa che chi fa parte di quel mondo non
mainstream :-D sa benissimo. è ipocrita nascondersi dietro un dito. il
lavoro interinale o quello precario non sono solo una condizione o un
tipo di contratto ma ormai invadono la nostra visione del mondo, sono un
aspetto culturale del vivere quotidiano. siamo così convinti di esserne
fuori! da quel sito forse si capisce che alcune modalità non ne sono
affatto immuni. soprattutto per la questione del reclutamento. ci sono
modalità e pratiche opprimenti che respingono chiunque anche chi non fa
parte della cultura di massa, ma forme di partecipazione politica
diverse esistono e si sottraggono a quella logica (vedi il mondo queer o
i metodi di consenso o le pratiche femministe o magari forse anche il
fenomeno degli indignados, non so, ci dovrei pensare), quindi nonostante
tutto non la vedrei così negativa.
(abbiamo provato ad affrontare il tema della partecipazione in lista, e
credo che quel sito abbia a che vedere proprio con questo)
non è il primo caso di siti che cercano di ironizzare sulle modalità
militanti di quel tipo prima c'era stato:
http://www.guerrigliamarketing.it/ep/it/offerta.html
potete leggere anche da questo articolo:
http://www.digicult.it/digimag/article.asp?id=68
ne parlano su indymedia:
http://italy.indymedia.org/node/233
Maggiori informazioni sulla lista
AHA