[aha] comunicato stampa: NURRA T.A. _ Nurra Turismo Antagonista (ANARCHEOLOGY AZ.NAMUSN.ART'S PROJECT)
riccardo fadda
faddariccardo a hotmail.com
Lun 30 Maggio 2011 19:22:08 CEST
NURRA T.A.
Nurra Turismo Antagonista
Il secondo episodio
di Anarcheologia proposto da Az.Namusn.Art
ci porta a visitare
il più importante, e irraggiungibile, dei siti nuragici del Nord Sardegna
Prosegue di slancio Anarcheology, la dirompente idea di Az.Namusn.Art.
per un turismo libero, consapevole e, quindi, implicitamente eversivo. Dopo
l’allestimento al museo Antiquarium
Turritano, con i “reperti” emersi dallo scavo di un fatiscente capannone
nella Zona Industriale di Porto Torres, domenica 29 maggio è stata organizzata
la prima visita guidata a uno dei numerosi siti archeologici occultati della
zona. Veri e propri giacimenti di storia e cultura a cielo aperto, ma sottratti
ai cittadini perché fagocitati dagli insediamenti industriali, oppure oggetto
di speculazioni poco chiare.
Con NURRA T.A., invece, è iniziata
la riappropriazione di questi tesori. In occasione di Monumenti Aperti 2011, infatti, che prevedeva l’apertura di 20
monumenti cittadini, il collettivo artistico turritano ha proposto
all’attenzione generale il 21°, quello più misterioso e impenetrabile. Ieri, intorno
alle ore 16.15, infrangendo le norme che tutelano la proprietà privata dei
soliti privilegiati (leggi: ENI) un gruppo di circa 25 persone si è introdotto
abusivamente nel sito del Nuraghe Nieddu,
uno tra i meglio conservati del territorio, ma da anni inaccessibile al
pubblico.
La giornata, nel totale
disinteresse delle forze dell’ordine, si è svolta con una visita guidata da
parte di un esperto archeologo, seguita da un picnic cui hanno aderito artisti,
studenti, famiglie. Una rivendicazione pacifica, ma ferma, del proprio
patrimonio culturale. L’affermazione del diritto-dovere ad infrangere una
normativa astratta, che penalizza le risorse alternative, per sopravvivere al
fallimento e al degrado industriale della zona. Un incentivo al Turismo Antagonista
come risorsa culturale prima che speculativa. Una petizione di libero arbitrio
e consapevolezza identitaria.
Il collettivo dichiara:
“Ancora una volta mettiamo a
repentaglio la nostra incolumità per il bene della cultura, del territorio e di
chi lo abita.
Pretendiamo che l’ENI, come ha
sporcato ripulisca, iniziando le operazioni di bonifica.
Pretendiamo che l’'ENI si faccia
carico delle spese per avviare lo scavo affinché il Nuraghe Nieddu sia tutelato
e visitabile.
In memoria di chi oggi non è più
con noi , perché vittima di un genocidio legalizzato.”
Az.Namusn.Art
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