[aha] Al piccolo esercito dei softwaristi al grande esercito degli amanti

aag nees aaagneees a gmail.com
Mer 12 Ott 2011 13:14:15 CEST


AL PICCOLO ESERCITO DEI SOFTWARISTI AL GRANDE ESERCITO DEGLI AMANTI

appello alla resistenza

Ottobre 2011. Entra nel vivo il conflitto tra la vita sociale e la dittatura
finanziaria che sta distruggendo l’eredità civile di due secoli di lotta
operaia e democrazia borghesia, sta distruggendo il sistema educativo e la
sanità pubblica, sta cancellando il diritto al lavoro, al salario e alla
pensione.  Il risultato di questa devastazione è l’impoverimento della
maggioranza della popolazione, la totale precarizzazione del lavoro, la
quotidiana umiliazione dei lavoratori. E l’effetto successivo sarà la
violenza, dato che la gente cercherà dovunque capri espiatori per il
nervosismo l'impotenza e la rabbia: pulizia etnica, guerra civile,
cancellazione della democrazia: nazismo finanziario, FiNazismo.

Si comincia a reagire in molti posti e in maniere diverse.  A New York hanno
occupato Wall Street lanciando una mobilitazione che ogni giorno diventa più
ampia. In Grecia i lavoratori e gli studenti occupano piazza Sintagma e
protestano contro il ricatto della Banca Centrale Europea che sta devastando
il paese. Il 15 Ottobre le città europee si riempiranno di gente che
protesta contro la grande rapina.

Riusciranno le dimostrazioni a fermare la macchina finazista? No, non ci
riusciranno. La resistenza non resisterà, e la nostra lotta non fermerà la
rapina criminale in corso.

Siamo sinceri, non riusciremo a persuadere i nostri nemici a interrompere la
predazione per una semplice ragione: i nostri nemici non sono esseri umani.
 Sono macchine. Sì, è vero che ci sono esseri umani – manager di aziende
private, grandi azionisti, capitalisti della finanza che stanno guadagnando
enormi somme con la rapina delle risorse che noi produciamo. E’ vero che ci
sono politici che firmano leggi destinate a consegnare la vita di milioni di
persone al Dio Onnipotente dei Mercati.

Ma non sono loro i veri decisori, loro fanno solo finta di decidere, perché
il vero processo di predazione è stato automatizzato. Il trasferimento di
risorse e di ricchezza da coloro che producono verso coloro che non fanno
null’altro che comprare e vendere simulazioni di valore, questo
trasferimento è incorporato dentro delle macchine, nel software che le
governa.

I politici di destra e di sinistra non sono che fantocci che dicono cazzate
e fingono di compiere scelte che sono già state fatte.  Piantiamola di
ascoltarli, di sperare nella politica o di maledirla. Sono solo ruffiani, e
la politica è morta.

Allora che dovremmo fare? Rassegnarci alla violenza finazista, piegarci
all’arroganza degli algoritmi, accettare lo sfruttamento crescente e il
salario declinante? Proprio no. Battiamoci contro il finazismo perché non è
mai troppo tardi.

Al momento il Finazismo vince per due ragioni.

Prima di tutto perché abbiamo perduto il piacere di stare insieme. Trenta
anni di precarietà e di competizione hanno distrutto la solidarietà sociale.
La virtualizzazione mediatica ha distrutto l’empatia tra corpi umani, il
piacere di toccarci e il piacere di vivere nello spazio urbano.  Abbiamo
perduto il piacere dell’amore sensuale, perché troppo tempo è dedicato al
lavoro e alla virtualità. Il grande esercito degli amanti si deve svegliare
dalla sua paralisi, dal sonno virtuale, dall’incubo pubblicitario e
competitivo. Non c’è solidarietà senza il piacere dell’essere insieme, senza
coscienza della comunità dei nostri interessi. E senza solidarietà la
schiavitù è inevitabile.

In secondo luogo il finazismo vince perché la nostra intelligenza è stata
sottomessa in cambio di una merdosa manciata di denaro: per un salario
miserabile se comparato con i profitti dei grandi manager finanziari, un
piccolo esercito di softwaristi accetta il compito di distruggere la dignità
umana e la giustizia. Il piccolo esercito di softwaristi si deve svegliare.
Dobbiamo lanciare una campagna di hackeraggio generalizzato e diffuso contro
il software della rapina, della sottomissione e della violenza finazista.

C’è un solo modo di svegliare l’amante che è nascosto nel nostro fragile
corpo paralizzato ricombinante e cellulare. C’è solo un modo di svegliare
l’essere umano che sta nascosto nella miserabile vita quotidiana del
softwarista: scendere in strada e combattere. Bruciare banche è inutile,
perché il potere reale non è negli spazi fisici ma nell’astratta connessione
tra numeri algoritmi e informazioni.

Ma non è inutile occupare le banche per trasformarle in scuole, bloccare le
città e le stazioni per riscoprire il tempo del gioco e delle carezze: solo
bloccando tutto si riattiva il corpo sociale, si mobilita la solidarietà e
si distruggono i simboli della violenza. Solo fermando la catena e
ricominciando a parlare si convincono i lavoratori cognitivi a iniziare il
processo di smantellamento e di riprogrammazione degli automatismi
tecno-linguistici che ci rendono schiavi.

Questa è la sola politica che conta.

Alcuni dicono che il movimento Occupy Wall Street non ha un programma e
degli obiettivi chiari. Questa critica è sciocca. Come sempre nei movimenti
sociali i retroterra politici e le motivazioni sono diverse, anche
contraddittorie in certi casi. IL movimento di occupazione non avrebbe
maggiore fortuna se avesse delle richieste realistiche.

Quel che conta adesso è moltiplicazione di nuove connessioni, e ancor più la
ricerca di strade che possano mettere in moto l’esodo collettivo fuori
dall’agonia del capitalismo.

Non stiamo chiedendo una riforma del sistema finanziario o della Banca
Centrale europea. Il ritorno alle monete nazionali del passato, che chiedono
certi populisti di destra non ci interessa e non renderebbe i cittadini meno
vulnerabili alla speculazione finanziaria. Un ritorno alla sovranità
nazionale non è la soluzione. La domanda di un maggiore intervento statale e
di un controllo statale dei mercati è un’idea di poca intelligenza. La
regolazione del mercato non significa nulla (chi dovrebbe regolare che
cosa?)

La questione importante è che gli esseri umani non hanno più il potere sulla
macchina.

I mercati finanziari sono effetto di un processo di accelerazione e di
deterritorializzazione. Il movimento deve rispondere a questo livello.
Mettere in disfunzione e riprogrammare il software finanziario non è un
sogno di sabotaggio luddista, al contrario.

L’autonomia e l’autorganizzazione dei programmatori può smantellare il
software predatorio e può creare software per l’auto-gestione dei bisogni
sociali.



L’intelletto generale e il corpo sociale debbono incontrarsi nelle strade e
uniti romperanno le catene del Finazismo.



Geert Lovink & Franco Berardi



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