<div>caro Luigi</div> <div>A. credo anch'io che i nostri nemici siano il tifo e l'ignoranza. lo ripeto da tempo.</div> <div>B. forse per estrema sintesi (mia) non hai inteso il senso del mio riferimento al tecnicismo vuoto.</div> <div>C. ciao! ;-></div> <div><BR><BR><B><I>Luigi Pagliarini <luigi@artificialia.com></I></B> ha scritto:</div> <BLOCKQUOTE class=replbq style="PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #1010ff 2px solid">mi fa piacere leggervi ma non ho tempo per repilicare (e tutto sommato non<BR>m'interessa, passato un certo tal punto).<BR>è cmq mio dovere invitarvi a notare che<BR>A. non è né con l'ignoranza né con il tifo che si costruiscono dei buoni<BR>ragionamenti;<BR>B. è attraverso una formuletta ed un tecnicismo vincente che ci stiam<BR>parlando.<BR>Ciao! Luigi<BR><BR><BR><BR>________________________________<BR><BR>Da: aha-bounces@ecn.org [mailto:aha-bounces@ecn.org] Per conto di<BR>Neofuturisti italiani<BR>Inviato:
domenica 9 dicembre 2007 3.19<BR>A: List on artistic activism and net culture<BR>Oggetto: Re: R: R: [aha] Verso un incontro di aha a Torino? Proposte<BR><BR><BR>steD, <BR>condivido nella sostanza il tuo intervento. e complessivamente i<BR>tuoi 4 punti. <BR>Mcluhan e allievi sono un punto di riferimento per me e per il<BR>movimento netfuturista. Stessa linea.<BR>Condivido molto il discorso sul ruolo problematico che oggi ha<BR>l"'artista", o come vogliamo chiamarlo. Il ruolo deve essere sempre molto<BR>critico. E guai a cedere alla formuletta e al tecnicismo vincente. E' la<BR>negazione della vera arte (e di ogni idea intelligente).<BR>a presto<BR><BR>p.s. vedo che la lista si anima. ora voglio vedere chi preferisce la<BR>pubblicità personale dell'ennesima inutile mostra ottocentesca travestita<BR>malamente di nuovo a queste discussioni su punti tanto critici. la<BR>pubblicità di eventi va bene. ma evitiamo che la lista sia solo quella<BR>pubblicità.<BR><BR><BR><BR><BR>steD
<STEF@LIDEOLOGO.NET>ha scritto:<BR><BR>A proposito di linguaggi e obiettivi comuni: vorrei<BR>ricondensare. <BR>Mi fa impressione che *qui* si parli ancora di Logica con la<BR>maiuscola. In<BR>qualsiasi accezione. La logica e' fatta per i processori.<BR>Li' e' molto<BR>produttiva; e nella fisica fa buone previsioni. La Logica<BR>copre un ridicolo<BR>frammento di realta': per gli uomini e' solo un'ossessione<BR>d'ordine, un<BR>anti-caos, un trucchetto inutile come ha riconosciuto<BR>proprio Wittgenstein<BR>che si rimangio' tutto quello che in proposito aveva detto<BR>quand'era giovane<BR>e presuntuoso. Wittgenstein pero' conosceva l'ineffabile,<BR>l'intoccabile, il<BR>sacro: per questo resta, e ha il mio rispetto. Se no non<BR>sapremmo davvero<BR>cosa farcene, a parte usarne il nome canonizzato per fare<BR>scena in certi<BR>ambienti. <BR>E quella "logica non-euclidea" sinceramente non l'avevo mai<BR>sentita<BR>nominare, Luigi! non essendosi mai occupato Euclide
di<BR>logica. Per quanto<BR>posso indovinare, non cambia nulla. Mi sembra stare alla<BR>logica come il<BR>tempo libero al lavoro 9-17: l'altra faccia della stessa<BR>medagliazza di<BR>stagno. <BR><BR>Superiamo la logica e arriviamo alla "percezione laterale"<BR>che il dominio<BR>dell'informazione reclama, come la chiama xDxD. Qui vorrebbe<BR>alludere piu'<BR>direttamente alla neurofisiologia, pero' si ferma sulla<BR>soglia. Io voglio<BR>andare oltre quella soglia, dov'e' un punto cruciale. Lo<BR>stadio di<BR>avanzamento e di rivelazione in questo campo e'<BR>notevolissimo; difficilmente<BR>potrebbe essere sottovalutato, perche' condiziona alla<BR>radice la visione del<BR>mondo, il valore della conoscenza, il giudizio sulle azioni.<BR><BR><BR>Sappiamo quanto profondamente le rivoluzioni scientifiche di<BR>un secolo fa<BR>suggestionarono chi parlava il linguaggio dell'arte, al<BR>punto che l'effetto<BR>sorpresa della relativita' generale e della meccanica<BR>quantistica
ancora non<BR>si e' esaurito. Il sentimento diffuso di incertezza fu<BR>carburante per la<BR>genialita' delle avanguardie. Kandinskij confessa<BR>apertamente il terrore<BR>della sua generazione di vedere il mondo disfarsi davanti ai<BR>loro occhi. Gli<BR>stessi scienziati erano travolti, esattamente come degli<BR>artisti. Webern e<BR>colleghi si sentivano eversori, e lo erano. Heisenberg e<BR>colleghi, lo<BR>stesso. Dedekind, Cantor, Hilbert: ancora lo stesso. <BR><BR>Ora, un secolo dopo, siamo in stato di rivoluzione perpetua.<BR>Che cosa devono<BR>fare gli artisti? Dovrebbero inseguire continuamente il<BR>fronte dell'onda?<BR>Insensato! L'onda va da se', furiosamente, e poi e' troppo<BR>vasta. Oltre alla<BR>rete e i nuovi media, di cui ci si occupa qui, sputa tanti<BR>di quei fenomeni<BR>profondi e spiazzanti: le neuroscienze, appunto; la genetica<BR>e la medicina<BR>evolutiva; la complessità e la computazione; le nanoscienze;<BR>la robotica...<BR>Metti insieme tutto
cio', nella scala mondiale della<BR>ricerca, associa a<BR>finanza, telecomunicazioni, elettronica di consumo, e ti si<BR>annebbia subito<BR>la testa. <BR><BR>E che fanno gli artisti davanti a tutto questo? Cosa fanno<BR>oggi dello<BR>spavento che aveva Kandinskij? Ce l'hanno questo spavento?<BR>Ne ho visti di<BR>cosiddetti artisti acchiappare al volo qualche formuletta o<BR>concettino<BR>isolati dalla scienza e farci su neologismi di trattini o<BR>peggio quello che<BR>chiamano "un lavoro": pezzi di straordinaria superficialita'<BR>che alimentano<BR>il grande telethon dell'ignoranza. È questo che devono fare<BR>gli artisti?<BR>Spero di no. McLuhan, di cui si parlava, ha colto in un<BR>payoff di successo<BR>una verita' cognitiva nascosta. "Il mezzo e' il messaggio"<BR>e' una idea bella<BR>e sensata, che non si puo' trascurare o sottovalutare<BR>(dopodiche',<BR>diventarne schiavi o sacerdoti e' un altro paio di maniche).<BR>Ma McLuhan non<BR>ha pronunciato solo quella frase
in mezzo a una piazza in<BR>mezzo a una vita:<BR>ha condotto intorno ad essa uno studio organico, eloquente,<BR>che ormai fa<BR>parte della coscienza contemporanea. Ecco, McLuhan per me<BR>era piu' artista<BR>che altro, o di altri. Un buon esempio di artista<BR>contemporaneo. Come molti<BR>pseudo scienziati, del resto. <BR><BR>Per quanto ci possa riflettere, per me l'arte ha quattro<BR>connotati<BR>essenziali: 1) con qualche tecnica da' forma a un'idea,<BR>anche inconscia, e<BR>la trasmette ad altri; 2) spacca delle abitudini, alterando<BR>le associazioni<BR>mentali in modo irreversibile, e quindi modifica la realta';<BR>3) nel farlo<BR>crea uno spazio sacro, almeno temporaneo; 4) fa questo con<BR>qualche spinta di<BR>impegno civile, anche involuta, anche inconsapevole; <BR>Ora, a questo identikit oggi risponde la scienza (con<BR>qualche caveat<BR>sull'ultimo punto), e lo fa pure meglio. La teoria fisica<BR>delle<BR>superstringhe, per dirne una, e' una strepitosa
costruzione<BR>artistico-religiosa, immensa e articolata. Altro che. E<BR>allora? <BR><BR>Allora per me quello che ha ancora da fare l'arte e'<BR>smascherare,<BR>smascherare a piu' non posso. Deve avere presente che cos'e'<BR>un uomo intero<BR>e dove si trova, e fare tutto il possibile per riportarlo a<BR>galla, perche'<BR>qui sembra che se lo ricordino in pochi ormai. Per farlo,<BR>puo' e deve usare<BR>tutti gli strumenti a disposizione. Ma certo non puo'<BR>vendersi l'anima ad<BR>essi. Ne' puo' aderire ai miti artificiali, replicandoli<BR>come semplice<BR>provocazione, perche' questo gia' lo fa benissimo il sistema<BR>pubblicitario<BR>che serve interessi opposti (seppure fa dell'arte<BR>notevolissima, a volte; ma<BR>viola il punto 4). <BR>La storia mostra esempi di fallimento sia del "moderatismo"<BR>che avversava il<BR>Neofuturista, sia dell'estremismo che probabilmente<BR>preferisce; mostra<BR>altresi' anche esempi di successo per entrambi. Non c'e'<BR>regola.
Ognuno<BR>sceglie il metodo che si confa' al proprio carattere e alle<BR>circostanze in<BR>cui si trova. Va bene pure ahaCamp o ahall o !:!aha!:! o<BR>quello che volete.<BR>Ma un'intesa su un principio profondo ci vuole, se no ognuno<BR>se ne va per<BR>conto suo - e il plancton e' l'ultimo anello della catena<BR>alimentare. <BR><BR>Non so cosa ne pensate voi, ma a me piacerebbe discutere di<BR>questo. <BR><BR>>S< <BR><BR><BR><BR>-----Messaggio originale-----<BR>Da: aha-bounces@ecn.org [mailto:aha-bounces@ecn.org] Per<BR>conto di Luigi<BR>Pagliarini<BR>Inviato: venerdì 7 dicembre 2007 22.09<BR>A: 'List on artistic activism and net culture'<BR>Oggetto: R: [aha] Disiscriversi o non disiscriversi, questo<BR>è il problema?<BR><BR>La logica moderna, e con essa il ben amato e stimato<BR>Wittgestein, è stata<BR>abbondantemente superata dalla quella che chiamano (non<BR>credo sia più<BR>sufficiente) logica non-euclidea, a cui quasi tutti si son<BR>in un certo<BR>qualsenso
arresi.<BR>ho scritto QUASI tutti, ;^) ciao!<BR><BR><BR>> -----Messaggio originale-----<BR>> Da: aha-bounces@ecn.org [mailto:aha-bounces@ecn.org] Per<BR>conto di xDxD<BR>> Inviato: venerdì 7 dicembre 2007 21.24<BR>> A: List on artistic activism and net culture<BR>> Oggetto: Re: [aha] Disiscriversi o non disiscriversi,<BR>questo è il <BR>> problema?<BR>> <BR>> bellafonte@libero.it ha scritto:<BR>> > La storia della Logica moderna, sin da Wittgestein, ha<BR>> screditato forme primitive e non razionali di linguaggio<BR>che non <BR>> fossero vestite sull'obsoleto torcibudella de "il mezzo è<BR>il <BR>> messaggio", nonstante le forme di conoscenza che non<BR>fossero basate <BR>> sul metodo sofistico e menzognero derivato dall'era<BR>elettrica-tronica, <BR>> fossero degne della mia ammirazione.<BR>> > Eppure, proprio le conquiste del Sistema Simbolico di<BR>oggi,<BR>> della parabola-tv, della sedia ergonomica e del
mouse<BR>celebrale, del <BR>> pocket-entertainment, che vogliono prometterci un'era<BR>della PARALISI, <BR>> mi fanno temere per una futura Apocalisse.<BR>> > In un clima prossimo alla dormizione, sovraffollata di<BR>> immagini, esse non sono esenti da quel modus di<BR>organizzare il Sistema <BR>> Emotivo che sostengono di aver abbandonato e che continua<BR>a vivere in <BR>> un mondo pre-linguistico che NON HA NULLA DA DIRE.<BR>> > <BR>> <BR>> se l'interfaccia uscisse dallo schermo (e non solo <BR>> fisicamente, ma concettualmente e percettivamente) non <BR>> sarebbe un male.<BR>> <BR>> perchè dove anche per costruire una sedia c'è molta <BR>> "responsabilità" in ballo (ti puoi far male a un dito col <BR>> martello; se la costruisci male chi ci si siede casca e <BR>> sanguina) nell'era dell'immaterialmente reale tutto si<BR>sposta <BR>> sul contesto della percezione laterale (come un buon<BR>sistema <BR>> home
theater, per capirci), facendo, un po', proprio il<BR>gioco <BR>> della TV, che ci vuole tutti stelle dello spettacolo, non <BR>> foss'altro per mostrar le chiappe o per rispondere<BR>qualcosa <BR>> al signormàik e vincere centomila eurucci, con cui<BR>comprare, <BR>> finalmente, una bella automobile col culone.<BR>> <BR>> il gioco al massacro della "democratizzazione", infatti,<BR>spinge<BR>> paradossalmente(?) verso il consumo, più che verso<BR>l'"illuminazione" <BR>> sociale. (ma quante belle virgolette e parentesi, vè?)<BR>> <BR>> ci si scontra poi con un limite valicabile solo con tempi<BR>non <BR>> proprio rapidissimi, quello delle possibilità: del <BR>> corpo/mente umano e dell'ambiente.<BR>> <BR>> l'informazione è troppa, su questo non ci piove, e <BR>> l'attenzione va scemando. e l'ambiente tra poco, <BR>> semplicemente, scoppierà e si consumerà,<BR>contemporaneamente.<BR>> <BR>> ora: siamo sempre stati cyborg
(già sentita questa?) e<BR>sempre <BR>> lo saremo. <BR>> la tecnologia ha sempre cambiato le nostre possibilità e <BR>> percezioni, sia che si parli della ruota, sia che si parli<BR><BR>> dell'elettricità.<BR>> <BR>> l'informazione, però, è leggermente diversa. se la ruota<BR>ci <BR>> fa portare più cose e ci fa spostare più velocemente e con<BR><BR>> meno fatica, se l'elettricità ci permette di avere più<BR>tempo <BR>> utile e di far fare delle cose a dei dispositivi, <BR>> l'informazione, in realtà, oltre a tutte le belle cose che<BR>ci <BR>> diciamo, ci mette sul groppone un bel fardello, ovvero<BR>quello <BR>> del riuscire a stargli appresso senza impazzire, o senza <BR>> diventare autistici.<BR>> <BR>> cambia il modo di comunicare, cambia il modo di assorbire <BR>> concetti, e tutte le informazioni che assorbiamo diventano<BR><BR>> meno profonde. e, quindi, abbiamo, semplicemente, meno<BR>cose <BR>> da dire, su
tanti, tanti, più argomenti, e a tante, tante,<BR><BR>> più persone. che, allo stesso tempo, possono prendere<BR>quello <BR>> che diciamo e tagliuzzarlo e riincollarlo a tutto il resto<BR>e <BR>> produrre altri messaggi.<BR>> <BR>> in questo meccanismo vince il più rapido, naturalmente,<BR>non <BR>> il più profondo.<BR>> <BR>> e, paradosso della "democratizzazione", vince anche chi ha<BR><BR>> più risorse (di vario genere).<BR>> <BR>> perchè, in barba a tutta questa tecnologia "democratica", <BR>> vince l'infrastruttura.<BR>> <BR>> se, per esempio, parliamo di internet: se il mio provider <BR>> "taglia", io sto zitto.<BR>> <BR>> la democratica rete farà appelli e petizioni e<BR>mobilitazioni, <BR>> naturalmente, passando però per gli stessi cavi in fibra <BR>> ottica, per gli stessi satelliti, per le stesse<BR>infrastrutture.<BR>> <BR>> sono, in fondo, tollerati.<BR>> <BR>> la dittatura delle
infrastrutture tecnologiche è subdola: <BR>> parla lingue difficili (siamo un'elite! ne capiamo <BR>> qualcosa!), e muove governi e mercati. e ci tollera.<BR>> <BR>> non è, in fondo, una situazione così rosea.<BR>> <BR>> l'arte, su questo modello, gioca al ribasso.<BR>> <BR>> l'artista-scienziato, l'artista-ingegnere,<BR>l'artista-hacker, <BR>> sono figure da valutare con cautela. perchè, andate via <BR>> l'estetica e l'identità, la comprensione dell'arte "nuova"<BR>ha <BR>> bisogno di tutta quella sensibilità, di quella <BR>> concentrazione, di quella competenza, di quella<BR>obiettività <BR>> (e di quel tempo!) che proprio la tecnologia ci sta<BR>togliendo.<BR>> <BR>> abbracci!<BR>> xDxD<BR>> _______________________________________________<BR>> Aha mailing list<BR>> Aha@ecn.org<BR>> http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha<BR>> <BR><BR>_______________________________________________<BR>Aha mailing
list<BR>Aha@ecn.org<BR>http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha<BR><BR>_______________________________________________<BR>Aha mailing list<BR>Aha@ecn.org<BR>http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha<BR><BR><BR><BR>________________________________<BR><BR>________________________________<BR><BR>L'email della prossima generazione? Puoi averla con la nuova Yahoo!<BR>Mail<BR><HTTP: i<br *http: nextgen nowyoucan hotmail taglines it mail us.rd.yahoo.com>t.docs.yahoo.com/nowyoucan.html> <BR><BR><BR>_______________________________________________<BR>Aha mailing list<BR>Aha@ecn.org<BR>http://www.ecn.org/mailman/listinfo/aha<BR></BLOCKQUOTE><BR><p> 
<hr size=1><font face="Arial" size="2"><hr size=1><font face="Arial" size="2">L'email della prossima generazione? Puoi averla con la <a href="http://us.rd.yahoo.com/mail/it/taglines/hotmail/nowyoucan/nextgen/*http://it.docs.yahoo.com/nowyoucan.html">nuova Yahoo! Mail</a></font>