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<DIV><BR>Original Message From Florian Crame To <A
href="mailto:nettime-l@kein.org">nettime-l@kein.org</A> Tuesday, December 18,
2007 11:33 PM<BR><BR>[a lecture manuscript written for the "Quaero Forum" on the
politics and culture of search engines at Jan van Eyck Academy, Maastricht,
29/9/2007 - thanks to Felix Stalder for useful corrections]<BR><BR>L'arma con
cui i progetti di ricerca tecnologici europei sperano di battere Google sono i
processi di elaborazione dell'informazione semantica: "pattern recognition" nel
progetto francese "Quaero", Semantic Web technology nel tedesco "Theseus".
Originariamente, Quaero è nato come una collaborazione Franco-Tedesca,
finanziata da entrambi i governi, finchè il progetto Theseus non ha scelto di
proseguire per proprio conto, inseguendo una visione duplice, che coinvolge
alcuni classici Santi Graal della computer science: 1. fornire la
possibilità di effettuare ricerche sulle basi delle metatags del Web
Semantico; 2. sviluppare software in grado di riconoscere il contenuto
delle pagine Web e automitacamente applicare le tags. Mentre il secondo punto
appare ancora utopico, un obiettivo che l'Inelligenza Artificiale insegue da
decadi, il primo punto, una nomenclaura universale del tagging semantico, è
condannato al fallimento da ogni standard critico di riflessione
culturale.<BR><BR>Fondato e perseguito da Tim Berners-Lee, l'architetto
originale del World Wide Web, il Web Semantico è un termine ed un progetto che
non solo si presta ad una grande confusione, ma è anche emblematico di come
agisce l'alienazione tecnologica, svalutando i concetti culturali, e portando ad
un totale fraintendimento. Nel 2004, prima di Quaero e Theseus, il governo
federale Tedesco aveva deciso di finanziare il Web Semantico con 13.7 milioni di
Euro, ritenendo che una "tecnologia semantica" fosse necessaria per consentire
ricerche in base al significato, ponendo al computer delle vere e proprie
quesioni, dando così anche ad illetterati la possibilità di un più semplice
accesso all'immenso archivio di Internet. Ma il Web Semantico non può essere
ridotto a questo. Il finanziameno di 13.7 milioni di Euro è stato in raltà un
fraintendimento.<BR><BR>L'analisi delle domande in linguaggio naturale è un
altro Santo Graal delle ricerche di AI - che è stato parodiato dal software
"Eliza" di Weizenbaum - sperimentato da motori di ricerca come "Ask Jeeves" -
che poi è diventato "Ask.com", rinunciando al suo concetto originale - e
"Powerset". Secondo il ricercatore AI Luc Steels, la comprensione interamente
semantica del linguaggio naturale non potrà mai essere raggiunta con l'attuale
architettura dei computer, a prescindere dalla velocità. Un sistema di ricerca
basato sul linguaggio naturale si riduce ad essere niente di più che una
interfaccia inefficiente alla ricerca di espressioni Booleane<BR>contraddistinte
dagli operatori logici AND, OR e NOT. Il Web Semantico non può cadere in questa
trappola, non deve tradursi in un interprete automatico<BR>di significato.
Berners-Lee insiste sul fatto che il suo progetto "non implica qualche magica
intelligenza arificiale in grado di comprendere i bofonchiamenti umani", in
contraddizione con gli obiettivi dichiarati dal progetto Theseus.
Berners-Lee concepisce il Web Semantico come un sistema universale, unificato,
basato sul "meta-tagging": "Invece di chiedere alla macchina di capire il
linguaggio umano, si tratta di chiedere alle persone di fare uno sforzo in più".
Questo sforzo, il tagging semantico, è stato ben definito ed è diventato
popolare su siti di photo-sharing come flickr.com, su aggregatori di notizie
come digg.com, o su siti di "social bookmarking" come del.icio.us. Significa
semplicemente che gli utenti associano delle keywords a testi, immagini e altro,
rendendo l'informazione ricercabile appunto per parole chiave o per particolari
combinazioni di parole chiave. Su Flickr, per esempio, la ricerca secondo la
combinazione di "birthday", "children" e "clown" produce una lista di immagini
di clowns apparsi a feste di compleanno di bambini, senza che la macchina
effettui una ricognizione in stile Quaero del contenuto delle immagini, o una
mappatura automatica delle parole chiave in stile Theseus, ma solo in base
all'assegnazione delle parole chiave effettuata dagli stessi utenti di Flickr.
<BR><BR>Il problema del tagging manuale è che non prevede uno standard o una
nomenclatura unificati. Se, per esempio, un utente tagga un'immagine con la
parola "kids" invece che "children", i risultati saranno differenti. I tags
mancano di astrazione e universalità: la parola bambini, ad esempio, può essere
classificato come un sottoinsieme di umani, umani come un sottoinsieme di
mammiferi, compleanni come un sottoinsieme di celebrazioni ecc. Con una tale
classificazione, le immagini contrassegnate con "compleanni" e "bambini" saranno
comprese anche in ricerche più generali riguardanti immagini di celebrazioni.
Per questo motivo, i sistemi di<BR>tagging non sistematici, ad-hoc, generati
dagli utenti, come quello di Flickr, vengono definiti "folksonomie". Il Web
Semantico promette di scavalcare le folksonomie con un sistema unico, unificato
e standardizzato, di tagging che possa essere applicato a tutto. Un sistema di
classificazione universale gerarchico basato su un albero di metatag. In linea
con la terminologia informatica, suonando tuttavia misterioso e
idiosincratico, Berners-Lee chiama tale sistema una "ontologia", creando
confusione soprattutto tra quelle persone che hanno dei backgrounds filosofici e
umanisti, perché l'ontologia a cui si riferisce Berners-Lee corrisponde
piuttosto ad una cosmologia. </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>In "The Analytical Language of John Wilkins", Jorge Luis Borges scrive di
uno scolaro inglese del 17imo secolo:<BR><BR>"Egli divise l'universo in 40
categorie o classi, poi ulteriormente suddivise a seconda delle differenze,
infine suddivise in specie. Egli assegnò ad ogni classe una monosillaba di due
lettere; ad ogni differenza, una consonante; ad ogni specie, una vocale. Per
esempio: "de" per un elemento; "deb" per il primo degli elementi, il fuoco;
"deba" per una parte dell'elemento fuoco, la fiamma".<BR><BR>Simili schemi di
classificazione, nel corso del Medio Evo e del Rinascimento, sono stati
sperimentati, fra gli altri, da Ramon Llull, Giordano Bruno, l'enciclopedista
Johann Heinrich Alsted e il teosofo Jan Amos Comenius, tutte tradizioni a cui si
rivolge Wilkins, membro fondatore dell' "Invisible College". Prima della
rivoluzione portata da Diderot e d'Alembert con la loro idea di srutturare
arbitrariamente la conoscenza umana in ordine alfabetico, le enciclopedie erano
state pensate come un complesso sistema di classificazione ad albero della
conoscenza {anche il sitema enciclopedico sviluppato da Diderot e d'Alembert
contiene ancora tale<BR>schema). La cosmologia, chiamata ontologia, del Web
Semantico segue esattamente lo stesso sistema. Le cosmologie classificatorie
medievali e rinascimentali<BR>funzionavano sulla base di paragdimi stabili,
fissati dalla scienza dell'epoca, derivati dal sistema classificatorio fondato
da Aristotele (la scuola scolastica, ndr). Il Web Semantico non è niente altro
che un sistema neo-scolastico tecnocratico basato sulla credenza, ingenua, che
il mondo possa essere descritto secondo un singolo ed universale punto di vista.
In altre parole, corrisponde alla ideologia del controllo cibernetico e alla
cecità dell'ingegneria di fronte all'ambiguità delle istanze
culturali.<BR><BR>Sebbene non esistesse alcun Web Semantico negli anni Quaranta,
lo scritto di Borges colpisce dritto al cuore della questione. Si porebbe
perfino rimpiazzare il nome di John Wilkins con quello di Tim Berners-Lee quando
Borges, analizzando le categorie, conclude che "queste ambiguità, ridondanze e
deficienze ricordano ciò che il dottor Franz Kuhn attribuì ad una certa
enciclopedia cinese intitolata 'Impero Celeste della Conoscenza Benevola', in
cui era scritto che gli animali si dividono in: (a) appartenenti all'imperatore,
(b) imbalsamati, (c) addomesticati, (d) maiali, (e) sirene, (f) favolosi, (g)
cani randagi, (h) inclusi nella presente classificazione, (i) frenetici, (j)
innumerevoli, (k) disegnati con fini pennellate, (l) eccetera, (m) quelli che
hanno appena rotto la brocca dell'acqua, (n) che<BR>assomigliano a
mosche".</DIV>
<DIV><BR>Anche se si tratta di una fiction, rivela l'arbirarietà delle categorie
e delle classificazioni. In "The Order of Things", Michel Foucault comincia con
una discussione della sopracitata lista di animali, capace di "mandare in
frantumi ogni caposaldo" del suo pensiero, riflettendo su come l'ordine della
conoscenza sia cosruito culturalmente e come possa essere concepito in molti
modi differenti. Appare ovvio come la logica aristotelica continui ad esistere
oggi nella nozione di genere e specie e, in modo ancor più discuibile, nella
categorizzazione degli umani in razze biologiche. Ma non funziona nella stessa
biologia. Il "platypus", un<BR>mammifero che allatta dal seno, che depone
le uova, vive in ambienti acquatici e ha un becco simile a quello degli uccelli,
sfida ogni classificazione<BR>riconducibile alla "Zoologia" aristotelica,
rompendo le classificazioni di genere e di specie. Che posto occuperebbe nel Web
Semantico?<BR><BR>In "Kant and the Platypus", Umberto Eco sottolinea come
l'animale rimarchi la differenza tra la scolastica e la scienza empirica. Poi,
con un po' di confusione, differenzia "casi culturali" - fenomeni definiti
categoricamente - e "casi empirici" - fenomeni osservati non predefiniti. "Per
essere riconosciuti come tali", riferendosi ai casi culturali, "devono riferirsi
ad una struttura di norme culturali". Per Eco, in qualità di semiotico, ciò
significa che l'Essere, l'esistenza, è quella frontiera che<BR>la scienza
sistematica non potrà mai conquistare, e questo è proprio ciò che, in un senso
filosofico, significa ontologia.<BR><BR>L'innovazione della scienza moderna sin
da Galileo, Newton e Cartesio è ciò che opera senza riferirsi a delle norme.
Quando Diderot e d'Alembert abbandonarono il vecchio ordine classificatorio
della conoscenza rimpiazzandolo con uno alfabetico non-classificatorio e
non-sistematico, seguirono precisamente il paradigma empirico, considerando i
fenomeni man mano che accadevano, non fissandoli a priori. Per fondare un
sistema di investigazione critica e abbandonare i preconcetti,<BR>la scienza ha
fornito degli schemi semantici di riferimento.<BR><BR>Tornando alle folksonomie
di Internet, in un Web forum del sito tedesco di news heise.de, durante una
discussione sul Web Semantico e sul suo schema di<BR>classificazione, un post
anonimo portava come ipotetico esempio: "Un musulmano è un potenziale
terrorista", per mostrare come una ontologia-cosmologia semantica unificata sia
impossibile da realizzare. L'esempio raschia solo in superficie il problema
culturale, gettando una luce dubbiosa sui linguisti informatici coinvolti nel
progetto del Web Semantico, che non sembrano essersi applicati a dovere su
Saussure e le arbitrarietà - ovvero le dinamiche culturali - del significante in
relazione al significato. </DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>Il Web Semantico, ed ogni motore di ricerca o database relativo, si fonda
sull'illusione che sia teoricamente possibile stabilire un criterio univoco di
valutazione. Oltre la cosmologia, falsamene chiamata ontologia, è metafisica
spacciata per fisica.<BR><BR>Su un livello più pratico (ma pur sempre
culturale), il Web Semantico si riduce ad una una cultura che uilizza le tags
semantiche per lo spamming e la manipolazione dei motori di ricerca, cosa che
già avviene su Google e su altri motori di ricerca che ignorano le mettags
incorporate nelle pagine Web. E mentre Berners-Lee è abbastanza realista da
affermare che il metatagging non può essere fatto tramite bots come vorrebbe il
progetto Theseus, il suo Web Semantico implica un incubo di complessità in cui
la metainformazione scavalca l'informazione, in cui ogni pezzettino di
informazione costringe ad un lavoro estenuante di marcatura semantica,
comparabile ad una libreria il cui catalogo supera quantitativamente i libri a
cui si riferisce.<BR></DIV>
<DIV>"Semantica" e "ontologia" sono termini utili se vengono riferiti a ciò che
i computers, in quanto pure macchine sintattiche, non possono processare, a ciò
che non può essere mappato in strutture di dati se non in modi soggettivi,
diversi, culturalmente controversi e folksonomici. I creatori del cosiddetto Web
Semantico e la "next-generation" dei motori di ricerca dovrebbero imparare da
Borges, quando conclude:<BR></DIV>
<DIV>"Ho rilevato le arbitrarieà di Wilkins, [e] dello sconosciuto (o
falso) scrittore dell'enciclopedia cinese [...]; è chiaro che non può
esserci alcuna classificazione dell'Universo che non sia arbitraria e
piena di congetture. La ragione è molto semplice: non sappiamo che cosa realmene
sia l'Universo".</DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV>P.S.</DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV>Per la cronaca, ultimamente è arrivato "AskWiki", sviluppato da
AskMeNow, il primo motore di ricerca basato sul linguaggio naturale,
utilizzabile per “porre domande” a Wikipedia, basato sulla tecnologia Cogito,
una piattaforma della Expert System nata nel nostro paese e già in uso
presso aziende come la Microsoft, la Pirelli e la Vodafone, concepita per
fornire “intelligenza” ai processi di ricerca attraverso una rete semantica: si
basa infatti su una complessa mappa concettuale, contenente concetti e relativi
significati posti in relazione alle voci di Wikipedia..</DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV>Personalmente, penso che la critica di Cramer sia esatta, non si può
pretendere di stabilire un unico modello di interpretazione del linguaggio, per
la natura stessa del linguaggio, la cui forza ma anche la cui debolezza risiede
proprio nella pluralità di significati che trasporta, e che, come sappiamo, si
ricavano sempre dalle relazioni tra emittente e ricevente, o tra emittenti e
riceventi, processo a cui partecipano tanti fattori, naturali e culturali, ad
esempio anche il linguaggio del corpo, che su Internet sparisce. Penso anche
però che il problema del Web Semantico pone una quesitone fondamentale, che è
poi quella dell'Intelligenza Artificiale o Intelligenza Collettiva che
dirsivoglia. E cioè: come riuscire ad utilizzare la rete per espandere la
coscienza collettiva, come riuscire a trasferire una vera intelligenza alla
rete? Secondo me non si può pretendere dalla macchina una intelligenza di
tipo umano, questo è sbagliato, per via della natura delle cose, non possiamo
chiedere alla macchina di fare il lavoro che solo noi possiamo fare, altrimenti
ci auto-eliminiamo; quello che si può fare è usare la nostra intelligenza, la
nostra arte, per sviluppare modelli alternativi, in competizione tra loro, in
grado di navigare nel diluvio informativo: arte della navigazione, questo
secondo dovrebbe essere il vero obiettivo di un Web Semantico. A proposito, ma
la Net-Art che fine ha fatto?<BR></DIV>
<DIV>Note:<BR><BR>Geert Lovink, search engines on the move, 19/9/2007,<BR><A
href="http://www.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-0709/msg00028.html">http://www.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-0709/msg00028.html</A><BR><BR>An
interview with Tim Berners-Lee,<BR><A
href="http://www.simple-talk.com/content/print.aspx?article=321">http://www.simple-talk.com/content/print.aspx?article=321</A><BR><BR>"Folksonomia
(conosciuta anche come "collaborative tagging", "social classification",
"social indexing", "social tagging")</DIV>
<DIV><A
href="http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Folksonomy">http://en.wikipedia.org/w/index.php?title=Folksonomy</A><BR><BR><FONT
face=Arial size=2>LINKS</FONT><BR><BR><A
href="http://cramer.plaintext.cc:70">http://cramer.plaintext.cc:70</A></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT><FONT face=Arial size=2></FONT><BR><A
href="gopher://cramer.plaintext.cc">gopher://cramer.plaintext.cc</A></DIV>
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<DIV><A class=l onmousedown="return clk(this.href,'','','res','3','')"
href="http://askwiki.blogspot.com/">AskWiki</A></DIV>
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<DIV class=r><A class=l onmousedown="return clk(this.href,'','','res','1','')"
href="http://it.ask.com/">Ask.com Italia</A></DIV>
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href="http://www.powerset.com/">Powerset</A></DIV>
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href="http://www.digg.com/">Digg </A></DIV>
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href="http://www.flickr.com/photos/tags/webdays/">Flickr</A></DIV></DIV><BR><BR>
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href="http://it.ask.com/"></A> </H2>
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