<HTML><BODY style="word-wrap: break-word; -khtml-nbsp-mode: space; -khtml-line-break: after-white-space; "><BR class="khtml-block-placeholder"><DIV><DIV><FONT class="Apple-style-span" face="Courier">credo occorra accorciare la distanza tra chi crea informazione e chi riceve informazione, anzi non accorciare ma sovrapporre i percorsi, essere nell'uno e nell'altro, ibridarsi, farsi <sporchi> per scelta e necessità. </FONT><FONT class="Apple-style-span" face="Courier">credo che il nodo non sia nella spartizione tra vero e falso, come non lo è tra bene e male perché ciò che appare non è vero a priori e reale non è l'unico ma il multiforme, ciò che si pone osservabile e talvolta nemmeno tale, da punti plurali di vista. vero e falso, come bene e male sono valori mobili, non definitivi, umani, condizionati dalla storia, dalle biografie, dall'economia. credo dunque che la risorsa sia nella moltiplicazione dei linguaggi eppure anche nei silenzi, nella pluralità degli sguardi, nell'esplorare le differenze, nello stare nei luoghi separati, minori, nelle zone d'ombra. la risorsa (la risorsa individuale e forse anche collettiva) è nell'emanciparsi in tracciati poetici, credo che qui ci sia un potenziale eversivo e pacifico.</FONT></DIV></DIV><BR></BODY></HTML>