<table cellspacing='0' cellpadding='0' border='0' ><tr><td style='font: inherit;'><P>>Nel caso specifico nulla e' stato fatto (o nulla <BR>>e' stato ottenuto) affinche' l'azione venisse <BR>>riportata dai media tradizionali affamati di <BR>>notizie in merito (cosa quasi fondamentale per <BR>>vaticano.org e gli altri gloriosi esempi citati), <BR>>ne' per la qualita' del messaggio, facilmente <BR>>riconoscibile come falso, ne' c'erano altre <BR>>conseguenze al "credergli" o "non credergli", <BR>>ossia l'azione finiva li', il che ne impedisce <BR>>una valutazione oggettiva dei risultati, e <BR>>soprattutto, troppo poco e' stato investito sul <BR>>solleticare l'intimita' che lo spam stesso puo' <BR>>innescare </P>
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<P>Questa è una affermazione importante, io non sono una teorica, quindi cercherò di rispondere nei limiti. Ma che per esistere una azione come questa abbia bisogno del verbo dei media tradizionali, mi sembra un po’ forte."Il radiogiornale (o telegiornale) disse luce e luce fu". Magari poteva essere vero ai tempi di Orson Welles. Forse non era così fuori luogo la distinzione tra forma e contenuto che era uscita dalla discussione. Ma più che di forma io parlerei di metodo. In vaticano.org sia il metodo che i contenuti erano stati elaborati con attenzione ai particolari. Questa operazione mi pare del tutto opposta ma non meno valida. Non c’è attenzione ne al metodo ne al contenuto, ma alcune degli elementi del medium che utilizza vengono fuori. Non sollecità la stessa l’intimità che un marketing virale può fare, non con le stesse potenzialità. Ma proprio perché lo spam riesce a farlo di solito, tra le email di protesta c’è chi
si incazza per essere stato incluso in un circolo che non gli appartiene o chi si sente di dover rispondere ad una email automatica. Non credo fosse una indagine specifica sullo spam ne una azione specifica politica o situazionista, forse è proprio questa indefinitezza e approssimazione che provoca i dubbi maggiori. In fondo non era ne metodo ne contenuto. Potrebbe essere una delle possibili evoluzioni del fake. </P>
<P> </P>
<P>Ma se la mia attenzione devo portarla su qualcosa di certo penso che l’operazione più interessante ultimamente, e forse quella meriterebbe tempo teorico, è l’operazione di <A href="http://fake.isafake.org/">http://fake.isafake.org/</A> , che si libera dei contenuti per concentrarsi sulle modalità, è il fake 2.0. Non ha bisogno che dei media tradizionali ne parlino, ma li elabora in una nuova modalità, che l'unica realtà dei media oggi, senza un contenuto.</P>
<P> </P>
<P>lo</P></td></tr></table><br>
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Inviato da <a
href="http://us.rd.yahoo.com/mailuk/taglines/isp/control/*http://us.rd.yahoo.com/evt=52437/*http://it.docs.yahoo.com/mail/overview/index.html" target=_blank>Yahoo! Mail</a>.
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La casella di posta intelligente.