<div dir="ltr"><p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%; color: rgb(0, 0, 0);" align="center"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><b>Lo spazio dei flussi</b></font></font></p><p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="center">
<font color="#ff0000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><i><span style="color: rgb(0, 0, 0);">un frammento, uno stub, una bozza per una discussione al SALE a Venezia</span></i><b><br>
</b></font></font></font></p>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Un
sistema di conoscenza è costituito da un flusso di
informazioni all'interno di un insieme di tecnologie definito tra
nodi, iperlink e menti. Le relazioni sono tra docente e ricercatori,
critici e artisti, storici dell'Arte e nodi elettronici, nodi
elettronici e database. Un dominio di informazioni di tale fatta,
sia dal punto di vista contenutistico che tecnologico, può
esser visto come un sistema non lineare ed è quindi soggetto
alle regole del comportamento emergente. Per questo l'approccio
concettuale e progettuale di un sistema di questo tipo deve
considerare le proprietà dei flussi dell'informazione che lo
percorrono per definire una progettazione.</font></font></font></font></font></p>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Quindi
le prime domande sono:</font></font></font></font></font></p>
<ul><li><p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Che
        cosa è uno Spazio dei Flussi in generale?</font></font></font></font></font></p>
        </li><li><p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">In
        che modo si differenzia dallo spazio fisico, il tipo di geografia
        che noi abbiamo imparato a scuola? </font></font></font></font></font>
        </p>
        </li><li><p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Come
        possiamo gestire questo spazio così diverso?</font></font></font></font></font></p>
</li></ul>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Che
cosa è lo spazio dei Flussi? Alla base c'e' l'idea di
Eraclito: </font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><i>panta
rei-tutto scorre</i></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">.
Il filosofo greco nel </font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><i>Pery
Fyseos</i></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">
definiva con questa frase una costante condizione della natura: tutto
viene e tutto va, incessantemente. Non ci si bagna mai due volte
nello stesso fiume, perchè solo apparentemente esso permane:
in realtà l'acqua che lo costituisce non è mai la
stessa. Nemmeno si può toccare due volte l'essenza di un
concetto nel medesimo stato, perchè questa a causa della
velocità del divenire delle sue relazioni con altri concetti,
di piano inferiore, uguale o superiore, si raccoglie e si disperde;
la sostanza di una cosa è ciò che sottostà ad
essa, quello che concettualmente la lega alla percezione e
all'esperienza del gruppo sociale, l'idea platonica che la rende
percepibile e che, legata all'apparato di tutta la tecnologia
culturale, è essa stessa inserita in un processo di continuo
divenire. Tutta la realtà, dalla materia all'energia,
all'informazione è un costante processo di trasformazione, è
quindi un perenne processo di mutamento che diventa visibile solo
quando si realizzano delle 'topiche', dei 'nodi' che entrando in
relazione determinano una 'armonia dei contrari', la trasformazione
incessante è paradossalmente una condizione della percezione
poiché, passando di piano e di scala, la totalità dei
fenomeni rimane uguale a sé stessa in una indissolubile unità,
infatti, come sostiene Eraclito, a ben guardare ogni salita è
anche una discesa. Questo continuo passaggio di piano è reso
possibile dal Logos, dall'intelligenza razionale discorsiva, che è
un codice, una tecnologia, che organizza attraverso un ritmo e delle
relazioni, metaforiche e logiche, le 'topiche' e i 'nodi'.</font></font></font></font></font></p>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Il
concetto di 'Spazio dei Flussi' ha delle relazioni con il pensiero
greco, ma esso si riferisce a delle specifiche condizioni storiche
che sono divenute predominanti solo di recente, più o meno
intorno alla metà degli anni settanta. </font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><u>Lo
spazio dei Flussi nella definizione generale è quel
particolare momento dell'azione umana nel quale le dimensioni del
senso sono create da un movimento dinamico, piuttosto che da un
oggetto statico</u></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">. (</font></font></font></font></font><meta http-equiv="CONTENT-TYPE" content="text/html; charset=utf-8"><title>
</title><meta name="GENERATOR" content="OpenOffice.org 2.4 (Win32)"><style type="text/css">
        <!--
                @page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm }
                P.sdfootnote { margin-left: 0.5cm; text-indent: -0.5cm; margin-bottom: 0cm; font-size: 10pt }
                P { margin-bottom: 0.21cm }
        --></style>Felix Stalder, confrontare con il suo PhD e
<a href="http://felix.openflows.com/html/left.html">http://felix.openflows.com/html/left.html</a>)
</p>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">I
concetti operativi in questo contesto sono "movimento" e "azione
umana". Senza movimento, questo spazio cesserebbe di esistere e noi
ricadremmo indietro nello spazio fisico dei luoghi, definito da
oggetti solidi e materiali quali montagne, palazzi, biblioteche e
libri. I due concetti sono correlati poiché il movimento si
definisce attraverso l'azione umana e crea le condizioni per la
nostra vita di tutti i giorni. In questo senso, le placche
tettoniche, anche se esse si muovono, non sono parte dello spazio dei
Flussi, poiché non appartengono all'azione umana e seguono
una scala temporale differente da quella dell'uomo. </font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><u>Lo
spazio dei Flussi è diventato interessante in questi ultimi
anni poiché è lo spazio all'interno del quale il
nostro mondo, nel modo che noi lo conosciamo, è modulato,
processato, in-formato dal medium della modernità cioè
l'elettricità</u></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">;
ma certamente ci sono sempre stati quegli spazi sociali che erano
creati dalle interazioni tra le persone, e che attivavano le
relazioni culturali tra le parole e le loro </font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span style="font-style: normal;">catene
di significati</span></font></font></font></font></font><span style="font-style: normal;">
</span><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span style="font-style: normal;">e</span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">
definivano il movimento sociale. Un esempio è il mercato, un
altro è la politica, sistemi dinamici che si realizzano
all'interno dell'azione sociale umana. Un esempio è la
"via del sapere" medievale quando </font></font></font></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">dopo
l'anno 1000 con l'accresciuto potere delle città si
formarono grandi scuole presso le cattedrali che divennero punti di
riferimento culturale, elaborando pensieri originali. A queste
scuole, che sfoceranno poi nelle Università, convenivano
studenti da ogni parte del dominio come clerici vaganti e goliardi.
Filosofia e teologia erano sempre le discipline più importanti
alle quali si subordinavano le altre suddivise in trivio che
comprendeva grammatica, retorica, dialettica e quadrivio che
comprendeva aritmetica, geometria, astronomia, musica. La nascita di
queste scuole era stata resa possibile dalla riapertura delle vie di
comunicazione.</font></font></p>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span style="text-decoration: none;">Lo
spazio dei flussi, </span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">consiste
di 4 elementi: </font></font></font></font></font>
</p>
<ul><li><p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">il
        medium/a che veicola/no i flussi;</font></font></font></font></font></p></li><li><p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">le
        cose che fluiscono;</font></font></font></font></font></p>
        </li><li><p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">il
        linguaggio che organizza le relazioni;</font></font></font></font></font></p>
        </li><li><p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">i
        nodi tra cui i flussi circolano (un nodo è un tipo di
        interfaccia, e come tutte le interfacce, modifica profondamente
        quello che connette).</font></font></font></font></font></p>
</li></ul>
<p style="margin-top: 0.49cm; margin-bottom: 0.49cm; line-height: 150%;" align="justify">
<font color="#ffffff"><font face="Arial, sans-serif"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Pensando
alla cultura nel medioevo il </span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>medium</i></span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">
del sapere, sia come circolazione e organizzazione, era il libro
manoscritto, il codice miniato. Siccome il codice manoscritto era un
artefatto di lunga preparazione e molto costoso circolava in pochi
esemplari tenuti attentamente nelle biblioteche delle abbazie. </span></font></font></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Le
Biblioteche nacquero così come istituzioni che riunivano i
codici miniati e un vero e proprio network di maestri e discepoli di
un determinato studio (giurisprudenza, medicina, teologia, filosofia,
ecc.). La condizione </span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>sine
qua non</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">
era il "pellegrinaggio culturale" lungo le vie del sapere, da
Bologna a Parigi fino a San Jacques de Compostelle. La tecnica
d'insegnamento si basava sulla </span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>lectio</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">,
lettura e commento di un autore, seguita dalla </span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>questio</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">,
cioè discussione di un problema. Ma importante era anche la
</span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>disputatio</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">,
che veniva programmata a scadenze regolari e che verteva su un
argomento scelto dal maestro. Tutti i partecipanti proponevano
soluzioni che poi il maestro accettava o rifiutava a seconda che
coincidessero o no con la sua visione. La </span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>disputatio</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">,
in particolare, era seguita da studenti nomadici che potevano
arrivare dai più lontani centri di studio. Lo studio del tema
era sviluppato lungo il tragitto. E' questo un sistema paragonabile
a un network, dove i nodi definiscono i flussi del sapere. I flussi
sono generati dall'interazione di somiglianza e differenza tra i nodi
cosicché le funzioni, valori e significati nello spazio dei
flussi diventano relazionali e non assoluti, dinamici e non statici.
Se un nodo funziona oppure no non è determinato dal nodo ma
emerge dalla rete di cui il nodo è soltanto una parte. Come la
rete cambia, ecco che le vecchie connessioni muoiono e se ne
stabiliscono di nuove, i flussi si riorganizzano attraverso nuove
connessioni, significati, funzionalità e cambiano i valori. </span></font></font></font></font></font>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">L'elemento
finale nello spazio dei Flussi sono l</span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">e
grandi scuole medioevali organizzate presso le abbazie e le
cattedrali, esse si liberarono a poco a poco del controllo dei
vescovi e divennero indipendenti. Presero allora il nome di </span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>studia
generalia</i></span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">
o di </span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>universitates</i></span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">,
cioè scuole aperte a tutti; </span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">nacquero
a Padova, Parigi, Londra come un network in un sistema di flussi
dinamici. I flussi vanno sempre da un nodo a un altro nodo. In un
mondo con una sola università, il sapere diventa un mero
artifizio retorico. I nodi forzano lo studio e il pensiero a
trasformarsi in flusso. I nodi, come le Università dove i
concetti, gli etimi, il sapere era trasmesso, certificato e
ri-attualizzato, sono membrane che connettono vari flussi ad altri e
i flussi ad altri nodi: un nodo è un tipo di interfaccia, e
come tutte le interfacce, modifica profondamente quello che
interfacciano. </span></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Ma
a fronte delle similitudini, i flussi del sapere medievale sono
differenti dagli odierni flussi dell'informazione. Perché
nello spazio dei flussi medievali le distanze tra i centri del sapere
erano relativamente stabili; era uno spazio di flussi statico
rispetto al nostro basato sull'informazione digitale. Quello che
era il "banco da studio" delle antiche e tradizionali università,
accademie e centri ricerche come Padova, la Sorbona, il Bauhaus, il
Centro di Biologia Marina Anton Dorn con l'arrivo delle tecnologie
elettriche è andato via via incrociandosi con l'elettricità
producendo l'ufficio gestionale. Oggi il nodo per eccellenza nel
nostro spazio dei flussi è l'ufficio, o il tavolo di studio,
il centro di controllo e comando dei flussi dei prodotti, delle
persone e delle informazioni. Nell'artigianato preindustriale, i
luoghi di produzione e gli uffici di gestione non erano decisamente
separati; questa situazione si rivelò efficiente nella misura
in cui i flussi erano piccoli e lenti. Quando il volume e la velocità
della produzione così come la reattività del mercato
aumentarono con l'arrivo del medium elettrico, questo modello entrò
in crisi. Come diretta risposta alla crescita delle produzioni
industriali e alla velocità del mercato negli ultimi 100 anni,
l'ufficio diventa centrale nell'economia della produzione nella
seconda parte del 19° secolo. I flussi e i nodi iniziarono a
differenziarsi. L'ufficio rappresenta il tentativo di gestire i
flussi accelerati dei prodotti delle fabbriche. Questi flussi tendono
costantemente a andare fuori controllo, in over-produzione o
extra-costi. Il mondo degli uffici introdusse un tema centrale della
cultura dei flussi: il paradosso che la pratica del controllo deve
coesistere con la condizione del fuori controllo. Entrambi non solo
coesistono allo stesso tempo ma si influenzano a vicenda. Le due
condizioni non sono in contraddizione ma rappresentano le due facce
della stessa medaglia. Nel processo di differenziazione dei flussi e
dei nodi, l'ufficio si separò dall'officina. Prima in una
stanza separata poi in un diverso edificio. Nella fabbrica fordiana
l'acciaio entrava a una estremità della fabbrica e usciva
come macchina dalla parte opposta. Questo era un nodo in un mondo
dove il flusso di informazioni circolavano attraverso il medium della
carta.</span></font></font></font></font></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Oggi
questa informazione circola attraverso l'elettricità e i
media digitali, i nodi e i flussi vengono spinti dalle tendenze del
medium stesso a differenziarsi. Il volume della produzione e la
velocità aumentano, e la produzione del sapere si è
trasformata in un meccanismo estremamente complesso grazie alla
possibilità di avere centri di produzione, elaborazione e
certificazione sparsi nel mondo. </span></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><u>Il
punto importante oggi è che: come il volume e il ritmo dei
flussi aumenta, i nodi e i flussi si differenziano sempre più
mentre si stanno integrando sempre di più dal punto di vista
funzionale</u></span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">.</span></font></font></font></font></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Adesso
possiamo entrare più specificatamente nella seconda questione:
quali sono le differenze tra lo Spazio dei Flussi e lo 'spazio' per
come lo conosciamo?</span></font></font></font></font></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font color="#000000">
</font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Lo
spazio dei flussi è definito dal movimento che mette in
contatto elementi distanti come le cose e le persone in una relazione
che è caratterizzata da essere continua e in tempo reale.
Parlando da un punto di vista storico questo è una novità.
Ci sono sempre state culture che sono state costruite su grandi
distanze. Ma oggi, esse interagiscono in tempo reale. Una delle
conseguenze dell'essere digitali è quella che lo spazio può
espandersi e contrarsi molto velocemente. Pensiamo alla breve vita
che hanno oggi le discussioni accademiche che sono direttamente
collegate alla velocità e al volume delle idee prodotte dagli
ambienti di ricerca. Quello che è molto importante è
che questi cambiamenti non sono solo cambiamenti quantitativi, cioè
come volumi e velocità, ma sono anche dei cambiamenti
qualitativi. Come i flussi cambiano il loro volume e la loro
direzione, i nodi cambiano le loro caratteristiche. Questa è
probabilmente la differenza più importante tra lo spazio dei
luoghi e lo spazio dei flussi. Le caratteristiche di ogni elemento
dipendono meno dalle loro qualità interne piuttosto che dalle
loro relazioni reciproche. Queste relazioni sono create dai flussi.
</span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><u>In
altre parole, la funzione, il valore e il significato nello spazio
dei flussi sono relazionali e non assoluti.</u></span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><span style="text-decoration: none;">
</span></span></font></font></font></font></font><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Acquisire
l'ultimo sistema specializzato non garantisce che un sistema così
sofisticato venga compreso e adottato. </span></font></font></font></font></font>
</p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Se
un nodo funziona o no, quindi, non è determinato all'interno
del nodo, ma emerge dal network del quale il nodo è solo una
piccola parte. Così come il network cambia, così le
vecchie connessioni decadono e nuove si stabiliscono, così i
flussi si riorganizzano attraverso altri nodi, significati,
funzionalità, e valori.</span></font></font></font></font></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Come
possiamo gestire tutto cio?</span></font></font></font></font></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify">
<font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">La
questione è: </span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>chi
è noi</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">?
</span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><u>Nello
Spazio dei Flussi elettrici le persone sono meno definite dalle loro
caratteristiche interne e intrinseche e molto di più dalla
loro posizione in relazione ad un altro</u></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">,
allora l'analisi e l'azione non può più essere
focalizzata sul singolo elemento, la persona individuale, un prodotto
o una compagnia. Noi dobbiamo spostare la nostra attenzione da
"</span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>all'interno
di…"</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">
al "</span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>nel
mezzo di…".</i></span></font></font></font><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">
Così come piuttosto che chiederci come sia fatta una cosa
dobbiamo chiederci come si interfaccia alle altre.</span></font></font></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify" lang="it-IT">
<font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Gli
scienziati cibernetici utilizzano queste teorie per parlare di "forme
tecnologiche di vita", e non intendono nulla di simile alla vita
artificiale, ma il concetto che se due persone sono ingaggiate in una
conversazione e sviluppano una nuova idea, questa non proviene da uno
o dall'altro, ma dall'associazione o dalle forme di significati che
hanno generato. Quello che fluisce tra due "menti" è
all'interno di una forma di vita. Associando i nodi di una rete al
concetto di "forma di vita" l'enfasi viene messa nel fatto che
queste associazioni sempre più sono permesse e sono
influenzate, dalla tecnologia e in particolare dalle tecnologie
dell'informazione. Poiché questa tecnologia fornisce il
mezzo con cui le informazioni possono fluire tra i partecipanti. Di
nuovo ci troviamo di fronte agli elementi che generano un sistema di
flussi della conoscenza:</font></font></p>
<ul><li><p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify" lang="it-IT">
        <font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">il
        medium digitale di comunicazione;</font></font></p></li><li><font face="Arial Unicode MS, sans-serif"><font size="2"><font color="#000000"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">le
        cose che fluiscono;</font></font></font></font></font></li><li><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Il
        linguaggio usato;</font></font></li><li><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">e
        i nodi creatisi nell'ibridazione tra le persone e la tecnologia.</font></font></li></ul>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Le
caratteristiche di qualsiasi forma di vita tecnologica non sono
riassunte semplicemente nelle loro qualità individuali, ma
esse emergono dalla loro interazione. Esse seguono le regole del
comportamento emergente. Mentre la vita diventa sempre più
legata alla tecnologia la tecnologia assomiglia sempre di più
alla vita e ai suoi modelli funzionali. Noi stiamo diventando sempre
più simili a dei cyborg e la tecnologia è sempre più
capace di riprodursi autonomamemente poiché si integra sempre
più massicciamente, nei sistemi dell'informazione biologica.
La tecnologia continuamente e in tempo reale si adatta alle persone
(concetti) che continuamente e in tempo reale cercano sempre di
costruire nuove tecnologie (significati). E le loro relazioni si
evolvono attraverso costanti flussi di feedback che circolano
esponenzialmente attraverso i nodi piuttosto che in un semplice
meccanismo di causa ed effetto. Dal punto di vista della
progettazione (intenzionalità) ciò crea un problema.
N</span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><u>on
possiamo progettare forme tecnologiche di pensiero, poiché
esse sono sistemi emergenti. Quello che possiamo fare, è
progettare alcuni singoli elementi, in particolare i nodi.</u></span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><span style="text-decoration: none;">
</span></span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Questi
elementi, tuttavia, sono completati dagli elementi fuori del nostro
controllo immediato. </span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><u>Questo
ci fa introdurre il tema della coesistenza di un "Hyper controllo"
e di un "Out of Control"</u></span></font></font><sup><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><u><a class="sdfootnoteanc" name="sdfootnote1anc" href="?ui=2&view=js&name=js&ver=E0gUQ_beWMY&am=X_E4pcT3eCGNiMqqKg#sdfootnote1sym"><sup>1</sup></a></u></span></font></font></sup><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">.
Noi possiamo gestire solo in minima parte il processo
(micro-management). Allo stesso tempo noi diventiamo sempre di più
influenzati e dipendenti da, cose che sono fuori dal nostra portata
individuale (significati/socialità). Gli effetti emergenti,
che danno valore e significato al nostro agire individuale, sono
sempre più difficili da dirigere. Questo non diminuisce
l'importanza del design e della progettazione, ma ne cambia le
caratteristiche. Come il significato e le funzionalità sono
spostate dall'oggetto del design nelle relazioni create dai flussi,
l'oggetto dì per sé stesso diventa incompleto</span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><span style="text-decoration: none;">.
</span></span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><u>Non
possiamo conoscere quale sia la funzionalità relazionale di un
oggetto prima di inserirlo in una intersezione di flussi
dell'informazione</u></span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">.
E questo la fa assomigliare, (o essere?) a una sorta di vita propria.</span></font></font></p>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">I
nodi hanno bisogno di essere generici in modo da poter assumere una
loro propria specificità sotto la pressione di quelle tendenze
peculiari che noi non possiamo interamente precedere. Inoltre in un
ambiente altamente integrato, in un supporto fluido di dati digitali,
il nostro intervento di progettazione e i nostri interventi
direzionali e di gestione tra i larghi spazi dei flussi è in
parte quello che genera l'incontrollabilità dell'intero
ambiente. Impreviste conseguenze, filtrate attraverso l'intero
network, presto o tardi torneranno indietro e riconfigureranno le
relazioni dei nodi che noi avevamo appena cosi coscientemente
progettate. Per tutto questo un sistema di conoscenza deve essere
progettato come un sistema emergente che rispetta le teorie dei
sistemi non lineari esattamente come la cultura e lo sviluppo della
conoscenza. </font></font>
</p>
<p style="line-height: 150%;" align="justify"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2">Progettare
innescando un sistema e gestendolo attraverso micro-interventi che,
come nel caos, sono dei micro-attrattori che stressano il sistema per
vedere che cosa succede alla Network society.</font></font></p>
<p style="margin-bottom: 0cm; line-height: 150%;" align="justify"><font size="2"><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">Le
Accademie e i centri del sapere sorsero dapprima in Italia, poi in
Francia e quindi in Inghilterra e poi via via negli altri Stati
europei. Le Università più famose oltre a quelle di
Bologna, Padova, Napoli e Pavia erano l'Università parigina
della Sorbona e quelle inglesi di Oxford e di Cambridge, sorte tutte
fra il XII e il XIII secolo. In tutte le università la lingua
parlata e insegnata era il latino. Oggi la lingua franca
dell'Accademia è l'Inglese, se non altro per il fatto che
la rete è stata creata da una cultura anglosassone, quella
americana, e gestita, almeno inizialmente, dalla National Science
Foundation. E se nel medioevo interi gruppi di studenti si spostavano
da una università all'altra per ascoltare le lezioni di
rinomati professori. Oggi intere Accademie possono spostarsi nello
spazio dei flussi digitali. E se allora i libri, molto costosi, erano
rarissimi. Oggi i libri sono maggiormente accessibili e a
disposizione di tutti spesso nella forma di paper riassunto digitale.
E come gli allievi imparavano più che altro ascoltando la viva
voce del professore e prendendo appunti, oggi nella Network Academy
gli studenti saranno accompagnati dalla figura del Professore nel
percorso della conoscenza ascoltando dalla viva voce dei maestri
riconosciuti la lezione. Un'Accademia potrebbe configurarsi come
network di pensatori e avere delle lezioni in forma di "</span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT"><i>Disputatio</i></span></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><span lang="it-IT">"
direttamente con critici di qualsiasi campo attraverso le opportune
tecnologie on line. Oggi un'Accademia potrebbe offrire un Network
di lezioni piuttosto che una riproduzione delle lezioni. E questo
potrebbe mutare dall'interno e in profondità la coscienza
stessa della nostra cultura.</span></font></font></font></p>
<div id="sdfootnote1">
        <p class="sdfootnote"><a class="sdfootnotesym" name="sdfootnote1sym" href="?ui=2&view=js&name=js&ver=E0gUQ_beWMY&am=X_E4pcT3eCGNiMqqKg#sdfootnote1anc">1</a><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 8pt;" size="1">K.
        Kelly, </font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 8pt;" size="1"><i>Out
        of Control la nuova biologia delle macchine dei sistemi sociali e
        dell'economia globale</i></font></font><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 8pt;" size="1">,
         Ed. Italiana 1996 Prima Edizione Urra, Apogeo srl, Trad. Corrado
        Poggi, ISBN 88-7303-182-X.</font></font></p>
</div>
<br><font face="Verdana, sans-serif"><font style="font-size: 10pt;" size="2"><i>francesco
monico - venezia 2005 - venezia 2008</i></font></font><br clear="all"><br><br clear="all"><br>
</div>