<div>
Ciao Bellezze dell'etere...<br>Che bello: un miliardo di cose da dire!<br>Innanzi tutto, xdxd sei magico..tralasciando i commenti su quanto sia poco romantico far l'amore in Groenlandia (?!?![però mi fornisce sempre nuove idee..frontiera sessualesperienzale da scoprire, il far l'amore in Groenladia?]), davvero, è stato bello leggerti. Avvolte basta poco per farci riflettere su cosa si stia cercando per farci passar per normale...Ieri mi son svegliata a Panzano, buco del c del chianti. Come tutto il resto del chianti il paese è ormai da mesi nella piena emergenza idrica, anche se la notizia non è uscita da nessuna parte, perchè qui si sa, col turismo ci si fabbrica il pane, e se ci scappa il torpedone giapponese siam del gatto.Insomma, è emergenza, ci dicono. Del tipo che qui abbiam l'acqua razionata, che arriva nelle case solo la mattina presto, avvolte all'ora di pranzo, e la sera tardi, e comunque funziona quell'odiosa inutile fontanella in piazza. Il che già di per se mi fa riflettere sulla correlazione fra la tutela del patrimonio artistico e naturale del paese per come lo intendono i nostri governanti e le condizioni di vita in sta cavolo d'Italia. Dopo essermi letta le mail, aver passato un po' di tempo a leggermi i vari report sull'11Ottobre, etc, esco a comprar il giornale e, in fila dal giornalaio (e anche questo mi farebbe sorgere una lunga riflessione sul fatto che mai avrei pensato di ritrovarmi in fila x il giornale a Panzano, ma si sa, son i miracoli dell'economia, porta persino la gente a comprar i giornali...:-)), mi becco questa signora, che a okkio&croce avrà avuto una settantacinquina d'anni,che si lamentava dei figli che per il compleanno le hanno fatto il cellulare, perchè lei voleva il computer, e ci giurava che l'avan fatto per non consentirle di essere informata sulle ultime notizie(ve lo giuro su Neuromante, avrei voluto filmarla). Presa dalla curiosità mi fermo ad ascoltare e lei inizia a sragionare, dicendo che se ci fosse stato internet al posto delle bombe nei tanto discussi '70 adesso il mondo sarebbe un posto migliore. Il bello è che tutto ciò che lei diceva scatenava negli astanti incontrollati risolini, e sgomitatine con battute del tipo "ma guarda 'sta vekkina ikkè c'ha in capo"..beh, mi è sembrato un ottimo suggerimento per tutta la discussione sulle età personali, le età e le stagioni collettive, le multietà e via discorrendo. Nel senso che, xdxd, se qui in lista discorriamo di quanto sarebbe bello vivere in una società in cui la collaborazione, la comprensione, e la riflessione fossero colonne portanti di paradigmi sociali, ma poi appena ci spogliamo del cybermantello, ci pieghiamo alla società che ci vuole tutti inquadrati nel nostro puntualissimo "lifestyle", ovviamente questo ci spezza un po' dentro, ci fa star male..forse son un po' naive, però mi sembra che strappare una manciata di minuti al proprio planning giornaliero per consegnarla a quelle persone che ci illuminano i giorni e la testa, ma che in quel momento stanno magari un po' maluccio, se in una società ideale è semplicemente un'atto di coerenza, nella nostra diventa (ripeto, a mio personalissimo e probabilmente erroneo parare) un atto coraggiosissimo di impegno politico. Nel senso che come tante cose se fossimo in tanti a farle la cosa passerebbe un po' più su un altro livello. Alla fine son i sassolini nello stivale piombato del capitalismo, no?:-)<br>(per penelope: son d'accordo con te nel dire che gli esseri digitali ci surclassano di un bel po' nella comunicazione che non è lifestyle..Io è da 5 anni che faccio 'sto bellissimo sogno in cui mi trasformano in un cyborg traduttore in grado di convertire ogni cosa in qualunque linguaggio..quando iniziamo a lavorare per renderlo reale? ;-)))<br>Per Roberta..innanzi tutto scusami, son una bestia per non essermi fatta viva dopo l'AHAcamp, ma sono zingara da allora praticamente, e comunico quasi solo via computer, tranne quando riesco a trovare una buonanima che mi presti il caricabatterie del cel, che mi son scordata a milano..tolte queste cazzate personali tuo babbo è riuscito a fare un'altra ottima sintesi del thread (anche se poi il mondo non è che si divida fra chi è andato in Africa e chi no [lo so, era metaforico ;-D]), alla fine davvero l'età conta solo in relazione alla comprensione dei processi che hanno portato determinate persone a svolgere determinati percorsi, e ovviamente questo tipo di punto di vista sull'età non ha niente a che vedere con l'anagrafe..Anche quando Gadda dice che lui non è la stessa persona che era a quarant'anni, e mi scuso per la citazione non esatta ma spero di esserne riuscita a carpirne il senso anche se terra terra, penso intendesse dire la stessa cosa che voglio dir io quando dico che non sono più la persona che va ad attakkinare il Manifesto Rave x le strade...e a questo punto il fatto che sia un passato personale o un passato collettivo non fa più tanta differenza, perchè le specifiche gioie e gli specifici dolori, le diverse maniere per relazionarsi ai passi di una storia recente, si fondono nella riflessione collettiva, nel momento di condivisione..dato proprio da esperienze come questa. (e chi avrebbe pensato che rispondendo ad un'innocua e probabilmente involontaria provocazione con una mail di sfogo avrei dato il via a questa riflessione stupendifera...un po' come dire che mo', visto che ormai il tempo e lo spazio sono un'invenzione umana, mi sembra che un po' di sessantotto l'ho fatto pur'io eheheheheheheh).<br>Invece per l'angelo della storia...E' da anni che le bolle economiche sembrano scoppiare, poi vengono artificialmente "ridimensionate" da pesanti interventi governativi (governi che quando però si parla d'aiutare lo sviluppo teknologico del sud del mondo son sempre pronti a chiamar in causa l'ineluttabile infallibilità del libero mercato), il chè le porta semplicemente a "spostarsi" (ragazzi scusatemi per l'infinita sequela di virgolette e parentesi, che cerco di non usare, chiedo venia, visto l'ora la mia capacità lessicale diminuisce costantemente..) in altri campi: dalle dot com al mercato immobiliare, ai derivati e ai mutui subprime..il gioco funzionerebbe anche se l'essere umano fosse un computer la cui gamma di reazioni ad un dato imput è abbastanza prevedibile..ma l'accelerazione che percepisco in questi anni, la complessità frammentaria dei nostri paradigmi mentali cui sia accompagna una complessizzazione delle relazioni fra gli individui, fa si che ci si ritrovi, a mio parere, in una sorta di valanga, che, dopo esser partita da un piccolo sassolino rotolante, finisce per franare addosso alla città-sistema, e mai come oggi mi sembra di stare a fare snowboard sulla china della valanga, o danzare sull'orlo dell'abisso, se si preferisce..come dicevo, il re è nudo, e gli studenti di Milano, a cui mi aggiungerò presto, sono gli stessi che ho visto in piazza qui a firenze, gli stessi che urlavano nei microfoni a blob ieri sera, gli stessi che stanno qui a ragionare, che sono qui che ridono della sua nudità.."times are changing", certo, e non lo stanno facendo da soli..il fatto che un giornale come Repubblica preferisca raccontarci quanto è figo e casual il padron di Facebook, o quanto sian scassamaroni gli ecokids, rispetto che dedicarci un po' più di righe, mi irrita ma non mi sorprende, e dobbiam farci forza e credere nel fatto che ormai son loro a dover avere paura di ciò che fino a poco tempo fa han liquidato con una scrollata di spalle..<br>Ergo ha perfettamente ragione Lo/Bo dicendoci che dobbiam "manifestarci", in un certo senso prender posto al pranzo di gala che la rivoluzione può essere (o forse meglio al simposio..:-p), anche se ancora non mi viene in mente una maniera precisa per farlo apparte quella di invitare il collettivo AutArt a prender parte alla lista..e magari farcelo suggerir da loro!:-DD<br>Anche in questo senso le mail di Simona e di xdxd se lette assieme son interessanti..Da un lato si invitano le persone ad uscire dalle nicchie, dalle riserve indiane, e dall'altro ecco che il coinvolgimento delle istituzioni attive in questo campo nelle varie esperienze che possono spaziare dallo Share al Camp, è una prova che in un certo senso quelle istituzioni sono già presenti, tramite i loro più illustri esponenti..se poi quello che si intendeva era un impegno ufficiale, con tutta la burocrazia del caso, allora forse dovremo attendere molto e con pazienza..e capire se siamo veramente interessati a questo..<br>Un'ultima cosa per quanto riguarda la diatriba sull'ignorare o non ignorare persone, frasi, o mail: mi sembra che Gadda non abbia mai suggerito di ignorare nessuno, nè qualsivoglia idee, ma che anzi sia stato molto attento a non cadere nella trappola di censure più o meno visibili..io personalmente ho lavorato a lungo a Firenze con i Chille De La Balanza, un gruppo teatrale molto impegnato nella riflessione sul concetto di malattia mentale e sulla condizione del malato mentale pre e post legge Basaglia, quindi figurati se penso che coloro che sono portati ad atti apparentemente folli vadano ignorati...è però altresì vero che proprio perchè queste persone sentono il bisogno di comunicare il proprio disagio in maniera così estrema e così purtroppo talvolta aggressiva, far finta che questo comportamento sia auspicabile e corretto nei nostri confronti mi sembra un atteggiamento un po' buonista, che non fa altro che aumentare l'alienazione del singolo che si vede trattato come oggetto, come Altro in generale, privandolo della propria soggettività. Per dirla con Artaud "Senza insistere sul carattere perfettamente geniale delle manifestazioni di certi folli, nella misura in cui siamo in grado di apprezzarle, affermiamo l'assoluta legittimità della loro concezione della realtà, e di tutte le azioni che da essa derivano", e, mi permetto di aggiungere, dialoghiamo con loro/noi con la stessa legittimità che diamo al resto del mondo, ovvero facendo corrispondere reazioni specifiche ad azioni specifiche.<br>Acc!mi son resa conto che alla fine ho fatto un meltup di tanti threads...meaculpameaculpameamaximaculpa!Mi appello sempre all'ora infelice per chiedere umilmente perdono...<br><br>Buonanotte, stelle di silicio..e sogni d'oro..<br><br>Traum_A.<br><br><br>
<br>
<blockquote style="border-left: 2px solid rgb(16, 16, 255); margin-left: 5px; padding-left: 5px;">----- Original Message -----<br>
From: "gadda1944" <gadda1944@libero.it><br>
To: aha <aha@ecn.org><br>
Subject: RE: [aha] Ventenni<br>
Date: Mon, 13 Oct 2008 17:03:02 +0200<br>
<br>
<br>
Pixel, ci mancherebbe. Non pensavo affatto che tu stessi facendo <br>
del rimpianto.<br>
<br>
E ancora peggio del rimpianto, io aborrisco la nostalgia.<br>
<br>
Le falesie vanno bene, basta arrestarsi un passo prima dell'abisso. <br>
E danzare sull'orlo come le cyborg di Donna Haraway.<br>
<br>
E siccome oggi sono in vena di citazioni, chiedo scusa a tutt* <br>
quell* che la sanno (e saranno tantissim*, in questa lista :-) ), <br>
ma rileggersi un Walter che non sia Veltroni fa sempre bene. In <br>
questo caso, poi, mi pare che questo Walter qui caschi a fagiolo:<br>
<br>
<br>
<br>
C’è un quadro di Klee che s’intitola Angelus Novus. Vi si trova un <br>
angelo che sembra in atto di allontanarsi da qualcosa su cui fissa <br>
lo sguardo. Ha gli occhi spalancati, la bocca aperta, le ali <br>
distese. L’angelo della storia deve avere questo aspetto. Ha il <br>
viso rivolto al passato. Dove ci appare una catena di eventi, egli <br>
vede una sola catastrofe, che accumula senza tregua rovine su <br>
rovine e le rovescia ai suoi piedi. Egli vorrebbe ben trattenersi, <br>
destare i morti e ricomporre l’infranto. Ma una tempesta spira dal <br>
paradiso, che si è impigliata nelle sue ali, ed è così forte che <br>
egli non può più chiuderle. Questa tempesta lo spinge <br>
irresistibilmente nel futuro, a cui volge le spalle, mentre il <br>
cumulo delle rovine sale davanti a lui al cielo. Ciò che chiamiamo <br>
il progresso, è questa tempesta.<br>
<br>
<br>
Accidenti: destiamo i morti. Ricomponiamo l'infinito.<br>
<br>
gadda<br>
<br>
PS. Per Subsito: con tutta la tua buona volontà, non ce la farai <br>
mai a mettere insieme tutti i miei anni di sfighe. Le tue magliette <br>
sono al sicuro.<br>
<br>
<br>
---------- Initial Header -----------<br>
<br>
> From : aha-bounces@ecn.org<br>
To : "List on artistic activism and net culture" aha@ecn.org<br>
Cc :<br>
Date : Mon, 13 Oct 2008 14:42:03 +0000<br>
Subject : RE: [aha] Ventenni<br>
<br>
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><br>
> E' giusto Gadda,<br>
> rapido e doveroso aggiustamento di tiro:<br>
><br>
> 1- Liberarsi della 'saturazione della Storia' non significa affatto -per me-<br>
> dimenticare le esperienze precedenti ! (anche il piu sfegatato elogio della<br>
> perdita di memoria non propone di adottare quella di un pesce <br>
> come ricetta per la felicita')<br>
> Si tratta di saper cercare nel passato strumenti validi per l' intelligenza<br>
> del presente e la progettazione del futuro con la serena consapevolezza che<br>
> siamo -irrimediabilmente- orfani, che non c'e' (piu') uno spazio costituito<br>
> da cui partire e non c'e da rimpiangerlo: dobbiamo inventarne altri.<br>
> Sapere cio che c'e' stato prima di noi senza farne un sarcofago identitario<br>
> in cui rinchiudere le proprie risorse (immaginative, <br>
> linguistiche, relazionali, fate voi...)<br>
> Il rimpianto porta sfiga.<br>
> (ogni volta che leggevo qualche articolo sulll' ultimo congresso <br>
> di rifondaz. io mi grattavo i coglioni)<br>
><br>
> 2- Per tornare brevemente alla questione anagrafica:<br>
> mai come oggi ho l'impressione di trovarmi difronte ad una <br>
> situazione transgenerazionale.<br>
> La merda in cui nuota un ventenne ha +o- stessa consistenza<br>
> -e pericolosa tendenza al risucchio- di quella in cui un quarantenne<br>
> veleggia verso la cinquantina (a meno che entrambi non godano di <br>
> -sempre piu' rare- garanzie)<br>
> Anche questa credo sia un' occasione interessante da cogliere.<br>
><br>
> 3- non me la ricordo piu' :-)<br>
><br>
> Cmq:<br>
> Le falesie non ci avranno,<br>
> questo e' l'importante !<br>
><br>
><br>
><br>
><br>
><br>
> > Date: Mon, 13 Oct 2008 14:56:22 +0200<br>
> > Subject: RE: [aha] Ventenni<br>
> > From: gadda1944@libero.it<br>
> > To: aha@ecn.org<br>
> ><br>
> > Sono stupito, frastornato e lievemente ebbro. Stupito da come <br>
> questo thread stia costeggiando, sin dall'inizio, le falesie <br>
> della retorica (ho contribuito anch'io), e di come riesca a <br>
> sfuggirle all'ultimo momento, con dei guizzi inaspettati, con <br>
> delle sincerità che sarebbero imbarazzanti in qualunque altro <br>
> contesto, e qui non lo sono.<br>
> ><br>
> > Cos'è successo? Dr Pixel ha ragione, da un certo punto di <br>
> vista: lo schema generazionale è stupido, è una categoria da <br>
> giornalismo di costume (peggio, a volte: da giornalismo <br>
> culturale), e serve solo a costruire una narrazione edulcorata di <br>
> passaggi sociali, a nascondere i movimenti delle classi dei <br>
> gruppi e delle moltitudini. Ma io non credo che stiamo discutendo <br>
> di generazioni qui: stiamo discutendo della nostra esperienza, <br>
> dei nostri stati d'animo, dei nostri desideri e delle nostre <br>
> aspettative. Però lo facciamo con una certa consapevolezza (che <br>
> per una serie di motivi è più acuta in coloro che sono nati dalla <br>
> fine degli anni 70 in poi) di ciò che c'è stato prima di noi. <br>
> Attenzione: non è la storia questa, e soprattutto non è la <br>
> filosofia della storia. Nietzsche lo aveva già detto, la <br>
> "saturazione di storia" è "ostile e pericolosa per la vita":<br>
> ><br>
> > "Da questo eccesso [la saturazione della storia] viene <br>
> istillata la credenza sempre dannosa nella vecchiaia <br>
> dell'umanità, la credenza di essere frutti tardivi ed epigoni; <br>
> perquest'eccesso un'epoca cade nel pericoloso stato d'animo <br>
> dell'ironia su se stessa, e da esso in quello ancora più <br>
> pericoloso del cinismo; ma in tale stato d'animo un'epoca va <br>
> sempre più maturando verso una prassi furba ed egoistica, da cui <br>
> le forze vitali vengono parallizate e alfine distrutte" (Seconda <br>
> considerazione inattuale, 5).<br>
> ><br>
> > Non è la "storia", e perciò non c'è furbizia ed egoismo in noi, <br>
> mi pare (a parte i nostri, di egoismi, piccoli e individuali, <br>
> quelli li possiamo tollerare). C'è una inconsapevole presa d'atto <br>
> che questo è un momento in cui si riaprono i giochi, e che <br>
> qualcosa è ancora possibile fare, per prendere in mano il proprio <br>
> destino - per provarci. Per questo è utile sapere che qualcuno ci <br>
> provò prima di noi, e come e perché fallì. Parlo anche per me. <br>
> Quel me stesso che ci provò 40 anni fa non sono più io, non è più <br>
> l'io di adesso. Se è questo il multividuo di Canevacci, <br>
> chiamiamolo pure così. Basta intendersi.<br>
> ><br>
> > Se allora fallimmo, non fu perché qualcuno a metà degli anni <br>
> Settanta prese le armi; e neppure perché fummo impazienti, e <br>
> volevamo "tutto e subito". Volere tutto e subito è la condizione <br>
> essenziale per avere qualcosa. Chi vuole solo qualcosa l'avrà, ma <br>
> in genere saranno calci nel culo. Le armi che presero alcuni <br>
> scriteriati contribuirono alla nostra sconfitta solo perché non <br>
> avevamo saputo portare sino in fondo la rivoluzione linguistica <br>
> che avevamo imboccato, col maggio della Sorbona per esempio, e <br>
> nel nostro immaginario sostituimmo alla conquista del linguaggio <br>
> la conquista del Palazzo d'Inverno. Che ci ingegnammo a cercare <br>
> dovunque senza trovarlo mai. Mentre i poteri si attrezzavano per <br>
> scipparcela, la nostra rivoluzione linguistica, e per <br>
> confenzionare inostri desideri dentro un bel pacchetto regalo che <br>
> erauna camicia di forza, e al nostro desiderio spezzava le ossa, <br>
> lasciandogli solo la pelle e quel po' di belletto, ritinto e <br>
> corrotto: la precarietà, l'espropriazione dell'espressione a <br>
> mezzo circolazione del valore, la trasformazione delle relazioni <br>
> in mezzo monetario.<br>
> ><br>
> > Questa crisi della finanza mondiale è più che una crisi della <br>
> finanza. Lasciamo che gli economisti si trastullino con la loro <br>
> fasulla distinzione fra "economia della finanza" ed "economia <br>
> reale". Dove sta l'economia reale, dove sta la produzione di <br>
> patatine, di cellulari e di software se la moneta si volatilizza <br>
> e non c'è più niente da investire? Le borse oggi sono in rialzo <br>
> perché l'Europa ha deciso di ricapitalizzare le banche. Vedremo <br>
> tra una settimana o tra un mese dove saremo, con i mercati <br>
> interni che boccheggiano e milioni di persone con la casa <br>
> confiscata dai mutui non pagati. Questo è il momento in cui <br>
> crolla l'illusione che l'arricchimento dei pochi sia la <br>
> condizione per la sopravvivenza dei più. Ma questo è stato il <br>
> modo in cui la società occidentale è riuscita a sfuggire alla <br>
> richiesta radicale, al "vogliamo tutto" di 40 anni fa.<br>
> ><br>
> > Vedremo. Oggi gli studenti di Milano stanno cercando di <br>
> occupare il rettorato. Se non sarà oggi sarà domani, o <br>
> dopodomani. Se non occuperanno il rettorato qualche altra cosa <br>
> faranno. S'intende, quelle che vogliono diventare veline <br>
> continueranno a frequentare i casting. E il leccaculismo continua <br>
> per il momento a essere l'atteggiamento più diffuso nella <br>
> nazione. Ma non è più così sicuro che paghi. Con le crepe del <br>
> sistema finanziario, arrivano anche i dubbi e le disillusioni. <br>
> Forse si prepara un'epoca di cosiddetta "barbarie". Sempre meglio <br>
> della melassa in cui rischiavamo di affondare sinora.<br>
> ><br>
> > "Là dove cresce il pericolo, cresce anche ciò che salva". Non <br>
> mi monto la testa, non credo. Spero, almeno. Ma siccome non è mai <br>
> stato così vero da 20 anni a questa parte che "the times they are <br>
> a'changin", azzardo che anche questa nostra confusa discussione <br>
> su 20enni e 40enni, desideri ed esperienze, comportamenti e stili <br>
> di vita, sia un segno dei tempi. E poi, l'angelo di Benjamin non <br>
> aveva la testa rivolta all'indietro? :-))<br>
> ><br>
> > Credo che il mio report da Venezia sia questo.<br>
> ><br>
> > gadda<br>
> ><br>
> ><br>
> ><br><br></aha@ecn.org></gadda1944@libero.it></blockquote></div>
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