la sterilizzazione è orma prassi comune, no?<br><br><br><div class="gmail_quote">Il giorno 25 ottobre 2008 19.20, xDxD <span dir="ltr"><<a href="mailto:xdxd.vs.xdxd@gmail.com">xdxd.vs.xdxd@gmail.com</a>></span> ha scritto:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">gadda1944 ha scritto:<div class="Ih2E3d"><br>
<blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
A volte mi chiedo: perché le facce che si vedono in televisione sono tutte così familiari, così rassicuranti? (anche quelle che antropologicamente, lombrosianamente dovrebbero essere più inquietanti, a cominciare da quella del presidente del consiglio). E non mi tolgo dalla testa questa frase:<br>
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"Il familiare, la familiarità accecano gli esseri umani ostacolandone l'accesso alla conoscenza proprio nel momento stesso in cui pongono sui loro volti la maschera della conoscenza. Maschera che in verità altro non è che una mancanza." (H. Lefebvre, Critica della vita quotidiana). <br>
Se non ho capito male (che resta sempre l'ipotesi più probabile), questa è la scommessa che è stata di fronte a tutti i movimenti della seconda metà del Novecento. E' una scommessa che sta di fronte anche a questo. Forse l'orlo è troppo stretto. O forse stavolta i ventenni trovano un sentiero verso l'interno, oltre la falesia.<br>
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io e penelope.di.pixel siamo a città del messico. tra qualche giorno c'è la festa dei morti, suggestiva, con lo Zocalo completamente in fermento tra scheletri veri e quelli di cartapesta.<br>
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in mezzo ai messicani e ai turisti circolano un sacco di persone in divisa, con le armi dal calibro grosso. a momenti ci prendeva un colpo, pagando un caffè, quando, girandoci, ci siamo trovati un tipo mimetico con un fucile a canne mozze, che sorrideva di un ghigno indefinibile.<br>
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qui il mondo è spezzato in 2 o tre pezzi. i poveri, i medi e gli agiati. i "ricchi" non li metto nemmeno in conto, perchè son pochi e invisibili. divisione netta. frattura precisa.<br>
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fucili a canne mozze, dicevamo.... è interessante osservare i discorsi che si riescono a fare con le persone, da queste parti (e in buona parte del centro/sud america).<br>
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i "poveri", pur con nozioni distorte, quasi da "gossip politico", piene di miti e di stereotipi, hanno una visione estremamente politicizzata della vita. sia che si parli di un resto sbagliato comprando una ciambella, che se si sta parlando di un tuo amico ammazzato da un poliziotto.<br>
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i medi e gli agiati, invece, vivono di una tensione completamente indirizzata all'emulazione di modelli americrucchi: vorrebbero essere americani, vorrebbero una villa, vorrebbero la macchina lucida, il ristorante italiano, il vestito bello, il successo, l'azienda redditizia, queste cose qui. toccare certi discorsi è imbarazzante con loro. ti guardno come se fossi di un altro pianeta. è un modello completamente televisivo: se dici qualcosa di sconveniente, o che va fuori dai binari, è pronta la pubblicità ad interromperti.<br>
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viene in mente l'uomo invisibile del libro, quando affronti certi discorsi.<br>
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fucili a canne mozze, ricchi invisibili e pubblicità, si diceva.<br>
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stando qui, non sembra neanche strano guardare l'italietta lontana. dove tutti si lamentano, sperando poi di vincere al superenalotto.<br>
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perchè qui, in fondo, non è tanto differente: c'è una dimensione virtuale che scavalca ogni passione, tensione, ideale, aspirazione. E' una dimensione del tutto televisiva riempita di un rumore di fondo fatto di immagini di famiglie carine, di vincite alla lotteria, di divinità varie che ti proteggono, di imprenditoria di successo, di "il tuo futuro è tuo".<br>
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pure se non ci crede nessuno. eppure in fondo in fondo quando guardano il faccione dei politici, la canna del mitra, le cosce della soubrette, lo sbrilluccicare del cromo della cadillac, il tendone rosso all'ingresso dell'hotel e le risate grasse delle promozioni televisive, c'è una forma di speranza creata dal fatto che quella cosa, finta, di plastica, oltre lo schermo, oltre il muro, oltre il sibilare di pallottole se provi a prendertela, sia fattibile. o anche semplicemente auspicabile.<br>
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la grande sconfitta sta lì, no?<br>
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nell'aspirazione al virtuale. indotta.<br>
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caro gadda, sarò un rompicoglioni logorroico.. questa è realmente l'unica cosa che non mi torna. e l'unica cosa che mi sembra veramene "globale" e da prendere considerazione assieme alle altre quando si fanno i vari discorsi. l'ambire, intimo e più o meno esplicito o diretto o indiretto, a delle "cose" virtuali. Ai simboli che sono fin troppo radicati nel retro del retro del retro di ogni cervelletto. e che dirigono tante e troppe vite quotidiane delle persone.<br>
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prima di partire, m'è capitato di stare dentro un ufficione di centinaia di persone, a coordinare la creazione di un sistema informativo.<br>
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"ci vai alla manifestazione?" "no, non ho le ore di permesso"<br>
"che ne pensi di blablabla dell'università" "mia moglie vuole che andiamo fuori per il fine settimana"<br>
"a che serve facebook? proteggi la tua privacy?" "mi piace facebook, ci h rimediato da scopare 2 volte"<br>
"che ne pensi del berluska?" "ha la maggioranza... io mica l'ho votato"<br>
"che rapporti hai col sindacato?" "sindacato, qui? sono dei ladri raccomandati, e poi non sono ben visti dalla dirigenza"<br>
"pensi che sia meglio dire extracomunitari o 'differentemente europei?'" "quelli lì.. io non sono razzista, per carità, ma la droga, le prostitute, i furti...se mi rubano in casa li ammazzo"<br>
"poltica?" "e chi c'ha tempo!"<br>
"leggere?" "sì, camilleri.. o al massimo saviano... l'hai messa la firma su <a href="http://repubblica.it" target="_blank">repubblica.it</a>?"<br>
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e così via.... e non è un caso isolato, come sappiamo ben tutti.<br>
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ecco, qusto mi spaventa e mi fa passar la voglia: che tutto quel che fai questa gente qui (milioni e milioni e milioni) non la tocca proprio. O, al massimo, la tocca di striscio, come un evento eccezionale, come una cosa che "l'ha detta beppe grillo", come una cosa che "difendiamo la nostra libertà" e poi dopo due settimane si è da capo a dodici.<br>
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non ho soluzioni, naturalmente. figurati.<br>
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ho solo la voglia di toccare pure questi qui. se devo aprire una catena di supermercati, se mi devo inventare un gadget, una trasmissione televisiva, una marca di automobili o quello che cazz'è per farlo è quel che voglio fare.<br>
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qundi: sì totale all'azione "intellettuale"! certo! (pure il libro si potrebbe fà, figurati.. sarebbe un bene!) Ma tocca prendere in considerazione anche altri canali di azione/comunicazione.<br>
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(e, per sgonfiare affermazioni un po' frufru che ogni tanto tornano: non è nemmeno che voglia fare l'evangelizzatore! :) vorrei rendere visibili alternative, e mostrare opportunità. perchè le persone - vedi l'ufficione di cui sopra e i milioni di ufficioni uguali su tutto il pianeta - proprio non le vedono, non ne hanno percezione. altri modelli non sono proprio percettibili come "cose da applicare al proprio quotidiano").<br>
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cià!<br><font color="#888888">
xDxD</font><div><div></div><div class="Wj3C7c"><br>
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