<div><font face="courier new,monospace">Anche a me non va giù il termine "sacro". Per me si colloca nel gruppo linguistico delle parole "vaporizzanti", vicino ad espressioni come "purezza", "consapevolezza", "interiorità", "spiritualità", "prestigio", ... che sono tutte delle costruzioni verbali alla <em>petit objet a</em> che tolto il mantello contengono ben poco. Anche se sono termini perfetti per mobilitare la gente!</font></div>
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<div><font face="courier new,monospace">Ciao,</font></div>
<div><font face="courier new,monospace">OO</font></div>
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<div>Message: 2<br>Date: Sat, 13 Dec 2008 21:17:09 +0100<br>From: xDxD <<a href="mailto:xdxd.vs.xdxd@gmail.com">xdxd.vs.xdxd@gmail.com</a>><br>Subject: Re: [aha] Pixxelpoint 2008 - For God's Sake! essay<br>To: List on artistic activism and net culture <<a href="mailto:aha@ecn.org">aha@ecn.org</a>><br>
Message-ID: <<a href="mailto:49441845.9050403@gmail.com">49441845.9050403@gmail.com</a>><br>Content-Type: text/plain; charset=windows-1252; format=flowed<br><br>francesco monico ha scritto:<br>> In tema di ritualità, è ovvio che quest'ultima si ri-costituisca in forme<br>
> proprie all'interno delle tecnologie digitali ma non necessariamente implica<br>> il sacro, la teoria dei rituali non è necessariamente legata a pratiche di<br>> enteogenesi, i rituali trattati laicamente sono alla base della storia della<br>
> cultura umana ma per capirlo bisogna liberarsi di questa impostazione per<br>> cui il rituale esiste se c'è un pensiero religioso (con tutto ciò che<br>> starebbe a dire questa parola) Noi siamo il prodotto dei nostri<br>
> comportamenti, che prima di tutto sono mera comunicazione e non cose sacre.<br><br>infatti mi lascia perplesso il termine "sacro". A meno di non<br>"urbanizzarlo" pesantemente. per cui, poi, sarebbe meglio usarne un'altra.<br>
stesso vale per il concetto di rito.<br><br>io a pixxelpoint ci volevo mandare il mio GoM (God of Music), che alla<br>fine è un nonsense metaforico in cui una cosa estremamente lontana dal<br>sacro viene caricata di significati con una simbologia ad hoc e quindi<br>
arriva a questo concetto di "sacro_con_parola_diversa" che è più simile<br>quindi ad un concetto di "sacro" che potremmo associare ad un paio di<br>nike. Una questione di forme e di interazioni estetiche corporee,<br>
culturali, etnologiche, relazionali, informazionali, economiche,<br>semiotiche, semantiche.<br><br>non so se sarebbe passato, ma alla fine comunque non ce l'ho mandato<br>perchè il discorso mi piace prederlo da un altro punto di vista.<br>
<br>che è un po' simile a quello che mi colpisce, ad esempio, della<br>differenza di visione della tecnologia, tra quelli che sanno usare le<br>tecnologie e quelli che sanno manipolarle creando anche le forme di<br>valore che sono assimilabili a quello di origine industriale.<br>
<br>I primi hanno una visione del tutto "particolare" di queste "magie" che<br>fnno il software e l'hardware digitale, per cui tanti immaginano un<br>mondo fatto di libertà, di possibilità, di potenzialità (e, quindi, di<br>
fede), vedendo invece una realtà filtrata, quella che è fatta da<br>infrastrutture su cui non hai potere, ma che sono necessarie per<br>usufruire della tua vita digitale: dalle centinaia di chlometri di fibre<br>ottiche, ai sistemi che non funzionano, al dover aderire a pratiche e<br>
standard, all'impossibilità della ricerca autonoma - non sponsorizzata -<br>sull'hardware - a meno che non si voglia ragionare su ambiti realmente<br>limitati e realizzabili tramite riciclaggio e simili. la parte "zozza"<br>
della tecnologia, quindi, scompare per un motivo, mentre la parte<br>"pulita" scompare per un altro. La parte "pulita" della tecnologia<br>scompare per motivi relazionali/culturali, collegati principalmente alla<br>
diffusione della cultura sulla comprensione e l'uso delle interfacce, e<br>all'evoluzione di quest'ultime. La parte "zozza" scompare "per fede";<br>per motivi che sono solo di tipo economico o di efficacia (risparmio,<br>
redditività, convenienza, comodità), ma per pura suggestione (tipica<br>dello shopping e della religione :) ) , rendendo così accettabile<br>parlare di "usi alternativi di Facebook" (per dirne una) dimenticando<br>
troppo spesso la necessità di indagare sulle infrastrutture, che siano<br>di cemento, in fibra ottica o culturali. Quindi rimane questa "cosa" che<br>è come una religione (nel senso della pratica) con un modello strano,<br>
disposta in modo bizzarro e variabile in un triangolo tra lo shopping,<br>scientology, e l'incontrarsi col dottore (dove nel contemporaneo diventa<br>sempre più complesso sapere "esattamente" cos'è che vuoi - o cosa<br>
potresti avere- dal tuo dottore, e che cosa ne stai in realtà<br>ottenendo... ma questo vale anche per i prodotti che compriamo al<br>supermercato).<br><br>è bello qesto argomento. non foss'altro perchè si "rischia" di sofciare<br>
a vari estremi peculiari o addirittura esilranti<br><br>cià!<br>xDxD<br></div>