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Cento anni fa Filippo Tommaso Marinetti pubblicò sulla prima pagina di<br>
Le figaro il manifesto che inaugurò, nella coscienza estetica del<br>
mondo, il secolo che credeva nel futuro.<br>
Col Manifesto del 1909 iniziò il veloce processo del divenire macchina<br>
dell'organismo umano collettivo.<br>
Il divenire macchina è giunto al suo compimento con il concatenarsi<br>
della rete globale, e si rovescia oggi, dopo il collasso del sistema<br>
finanziario fondato sulla futurizzazione dell'economia, sul debito,<br>
sulla promessa economica.<br>
Quella promessa è finita. Si apre l'epoca che segue al futuro.<br>
<br>
Pubblico qui di seguito il manifesto del dopofuturismo che<br>
presenteremo a Carrara il 19 febbraio e a Roma il 20 febbraio 2009.<br>
E - per chi volesse rinfrescarsi la memoria - ripubblico il Manifesto<br>
con cui cominciò il secolo che credeva nel futuro.<br>
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MANIFESTO DEL DOPOFUTURISMO<br>
<br>
1. Noi vogliamo cantare il pericolo dell'amore, la creazione<br>
quotidiana dell'energia dolce che mai si disperde.<br>
2. L'ironia, la dolcezza e la ribellione saranno elementi essenziali<br>
della nostra poesia.<br>
3. L'ideologia e la pubblicità hanno esaltato finora la mobilitazione<br>
permanente delle energie produttive e nervose dell'umanità per il<br>
profitto e per la guerra, noi vogliamo esaltare la tenerezza il sonno<br>
e l'estasi, la frugalità dei bisogni e il piacere dei sensi.<br>
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una<br>
bellezza nuova: la bellezza dell'autonomia. Ciascuno ha il suo ritmo e<br>
nessuno deve esser costretto a correre a velocità uniforme. Le<br>
automobili hanno perduto il fascino della rarità e soprattutto non<br>
possono più svolgere il compito per il quale furono concepite. La<br>
velocità è diventata lenta. Le automobili sono immobili come<br>
tartarughe stupide nel traffico cittadino. Solo la lentezza è veloce.<br>
5. Noi vogliamo cantare l'uomo e la donna che si accarezzano per<br>
meglio conoscersi e per meglio conoscere il mondo.<br>
6, Bisogna che il poeta si spenda con calore e prodigalità per<br>
aumentare la potenza dell'intelligenza collettiva e per ridurre il<br>
tempo del lavoro salariato.<br>
7. Non vi è più bellezza se non nell'autonomia. Nessuna opera che non<br>
esprima l'intelligenza del possibile può essere un capolavoro. La<br>
poesia è un ponte gettato sull'abisso del nulla per creare<br>
condivisione tra immaginazioni diverse e liberare singolarità.<br>
8. Siamo sul promontorio estremo dei secoli… Dobbiamo assolutamente<br>
guardare dietro di noi per ricordare l'abisso di violenza e di orrore<br>
che l'aggressività militare e l'ignoranza nazionalista possono in ogni<br>
momento scatenare. Viviamo da molto tempo nella religione del tempo<br>
uniforme. L'eterna velocità onnipresente è già dietro di noi,<br>
nell'Internet, perciò ora possiam dimenticarla per trovare il nostro<br>
ritmo singolare.<br>
9. Noi vogliamo ridicolizzare gli idioti che diffondono il discorso di<br>
guerra: i fanatici della competizione, i fanatici del dio barbuto che<br>
ci incita al massacro, i fanatici terrorizzati della disarmante<br>
femminilità che c'è in noi tutti.<br>
10. Vorremmo fare dell'arte forza di cambiamento della vita, vorremmo<br>
abolire la separazione tra poesia e comunicazione di massa, vorremmo<br>
sottrarre il dominio sui media ai mercanti per consegnarlo ai sapienti<br>
e ai poeti.<br>
11. Canteremo le folle che possono infine liberarsi dalla schiavitù<br>
del lavoro salariato, canteremo la solidarietà e la rivolta contro lo<br>
sfruttamento. Canteremo la rete infinita della conoscenza e<br>
dell'invenzione, la tecnologia immateriale che ci libera dalla fatica<br>
fisica. Canteremo il cognitario ribelle che si mette in contatto con<br>
il proprio corpo. Canteremo l'infinità presente e non avremo più<br>
bisogno di futuro.<br>
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Manifesto del futurismo<br>
"Le Figarò" 20 Febbraio 1909<br>
<br>
1-Noi vogliamo cantare l'amor del pericolo, l'abitudine all'energia e<br>
alla temerità.<br>
2-Il coraggio, l'audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali<br>
della nostra poesia.<br>
3-La letteratura esaltò fino ad oggi l'immobilità penosa, l'estasi ed<br>
il sonno. Noi vogliamo esaltare il movimento aggressivo, l'insonnia<br>
febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il<br>
pugno.<br>
4-Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una<br>
bellezza nuova: la bellezza della velocità<br>
5-Noi vogliamo inneggiare all'uomo che tiene il volante, la cui asta<br>
attraversa la Terra, lanciata a corsa, essa pure, sul circuito della<br>
sua orbita.<br>
6-Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e magnificenza,<br>
per aumentare l'entusiastico fervore degli elementi primordiali.<br>
7-Non vi è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non<br>
abbia un carattere aggressivo può essere un capolavoro.<br>
8-Noi siamo sul patrimonio estremo dei secoli! poichè abbiamo già<br>
creata l'eterna velocità onnipresente.<br>
9-Noi vogliamo glorificare la guerra-sola igene del mondo-il<br>
militarismo, il patriottismo, il gesto distruttore<br>
10-Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie<br>
d'ogni specie e combattere contro il moralismo, il femminismo e contro<br>
ogni viltà opportunistica o utilitaria<br>
11-Noi canteremo le locomotive dall'ampio petto, il volo scivolante<br>
degli areoplani. E' dall'Italia che lanciamo questo manifesto di<br>
violenza travolgente e incendiaria col quale fondiamo oggi il<br>
Futurismo<br /><hr />Téléchargez le nouveau Windows Live Messenger ! <a href='http://get.live.com/messenger/overview' target='_new'>Téléchargez Messenger, c'est gratuit !</a></body>
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