Ciao lista!<br><br>chiacchierato con un po' di persone e concordo: uscire così non serve a granchè. Anche e soprattutto perchè questo è un luogo composto da più persone.<br><br>Non serve a granchè nemmeno trattare "il problema" in maniera privata, perchè privato non è, visto che si parla di tante cose che riguardano anche i temi della lista, come l'accesso, l'autorità, i modelli di comunicazione, la possibilità di condividere strategie. E, non da meno, il rispetto, il lavoro, i modelli organizzativi.<br>
<br>Ma, ahimè, non serve neanche granchè star lì a far di nuovo i battibecchi: chi vuole può scandagliare gli archivi della lista e troverà tutto quel che gli serve.<br><br>Quindi son di nuovo qui.<br><br>A questo punto:<br>
<br>stiamo tirando su una cosa che si chiama FakePress<br><br>è una casa editrice un po' particolare<br><br>lavora in self-publishing e print on demand<br><br>produce pubblicazioni cross-media, multi-autore, con narrative aperte e licenze libere<br>
<br>ricerca su quella che stiamo chiamando (in molti, non solo noi) "ubiquitous publishing", con i libri che sono un interessante ibrido tra libri teorici, narrativa e mappe spazio/temporali.<br><br>i libri possono essere stampati o consultati su web o su telefoni cellulari<br>
<br>se li usi dal telefono cellulare puoi attivarli in una modalità particolare in cui il libro diventa consultabile direttamente dal territorio, come una specie di particolarissima guida turistica: puoi sapere dove/cosa/come/quando/chi dell'argomento che stai leggendo, aggiungendo uno strato interpretativo al mondo che ti circonda.<br>
<br>su ogni libro è aperta una dimensione dialogica: le persone possono intervenire (via web e cellulare) e aggiungere/modificare/taggare/commentare/valutare. I contenuti aggiunti vengono valutati con la modalità del peer-review.<br>
<br>la casa editrice sta già funzionando. Entro fine mese sarà pronto il primo libro e il sito web.<br><br>i libri vengono distribuiti mondialmente su tutte le librerie online, su precisi accordi con alcuni distributori "classici", e sono accessibili da una interfaccia web e per cellulari (per ora Symbian serie 60, iPhone e Android) con punti di vista per incrociare testi, contenuti multimediali, luoghi, tempi e punti di vista degli autori e dei molteplici soggetti che, contribuendo, diventano di fatto co-autori.<br>
<br>come primo prodotto è in completamento un libro fatto con Massimo Canevacci, diversi ricercatori e diversi soggetti della popolazione dei Bororo. Un libro polifonico, con diverse voci rappresentate, che si chiama "ubiquitous anthropology". Le voci e gli sguardi sono usati per interpretare il territorio e per creare narrative dislocate e destrutturate, in cui un albero, un fiume, una casa, un canto, un processo o un dialogo assumono significati e valenze diversissime a seconda della voce che li racconta. In una materializzazione della cultura delle differenze di Bateson, creata come strato di realtà esplicito, consultabile e interagibile.<br>
<br>Il libro ha anche una valenza politica. I Bororo non sono rappresentati negli organi di governo brasiliani: tramite il libro abbiamo portato la loro voce e le loro rivendicazioni nei palazzi del governo, a Brasilia. Taggando i contenuti sui palazzi governativi, infatti, abbiamo fatto sì che le persone possano avere libero accesso alla loro voce, assieme agli altri punti di vista espressi.<br>
<br><br>Stiamo per aprire una linea di pubblicazioni "For Dummies" che, dietro un preciso studio legale sul trademark e l'estetica di prodotto, produrrà una linea di libri (del genere prodotto da FakePress) che saranno indistinguibili a colpo d'occhio dai "for dummies" più famosi, e che saranno una guida spazio-temporale (cross-mediale, multi-autore e in continuo divenire) per l'argomento rappresentato.<br>
<br><br><br>I primi due libri di questa linea riguarderanno: <br><br>- l'arte che emerge da pratiche tecnologiche e da contesti politici (centri sociali, movimento, rivendicazioni, pantere, onde...)<br>- l'hacking<br>
<br><br><br>Un'altra linea si chiamerà "Re-Fluxus", e riguarderà la possibilità di fondare un nuovo Fluxus attraverso la nuova dimensione performativa che una piattaforma del genere (questa specie di neo-casa editrice) offre alle arti: la possibilità di posizionare contenuti nello spazio e nel tempo, e di rendere le persone "conduttori" di contenuti che, convergendo, formano la performance, definiscono di fatto questa modalità.<br>
<br><br><br>In questi due progetti, già avviati e, per fortuna, generatori di grandi entusiasmi, mi piacerebbe coinvolgere le 600 persone di questa lista.<br><br>Analogo discorso verrà fatto tra poco anche in lista hackmeeting.<br>
<br>Identici discorsi sono già in essere con diversi soggetti.<br><br><br>L'atteggiamento di FakePress è quello dell'apertura e dell'abilitazione: noi vogliamo dare lo spunto, le piattaforme, la distribuzione e la disseminazione, la tecnica, la ricerca di modelli per ottenere fondi e entrate da questo genere di pubblicazioni, così da rendere tutto sostenibile per chi vi partecipa, inclusa FakePress.<br>
<br>Qui trovate info aggiuntive, secondo quello che abbiamo presentato a Frontiers of Interaction V<br><br><a href="http://www.artisopensource.net/2009/06/10/ubiquitous-publishing-fakepress-frontiers-of-interaction-v/" target="_blank">http://www.artisopensource.net/2009/06/10/ubiquitous-publishing-fakepress-frontiers-of-interaction-v/</a><br>
<br><br>E, ripeto, sito, piattaforme, codice e prime pubblicazioni online a fine mese.<br><br>Per come ci siamo raccontati diverse cose, penso che le 600 persone della lista abbiano diverse cose da dire su progetti del genere.<br>
<br>A questo punto giro la parola a chi vuol parlarne, e me ne torno a lavorare :)<br><br>cià!<br>xDxD<br>