ellò<br><br>giuro che quando l'ho fatto il logo ci ho pensato.<br><br>se il burlesque e persone come adah menken e lydia thompson (ma anche tant* altr*) hanno prodotto qualcosa, forse si tratta proprio dell'idea che la sessualità può essere libera e gioiosa e allo stesso tempo uno strumento per definire in autonomia la propria immagine e la propria forma-vita, nonchè per affermare cose ed eseguire azioni.<br>
<br>la pin-up (come altre forme di rappresentazione del corpo femminile) è stata costantemente un terreno di riappropriazione, non meno efficace delle azioni di Annie Sprinkle, Janeane Garofalo, Cindy Sherman.<br><br>proprio la sprinkle con il suo "anatomy of a pinu-up" lavora per decostruzione sul corpo femminile sessualizzato (il suo), evidenzia la sua lotta e la manipolazione del proprio corpo per ottenere la forma pin-up. mentre sorride leggera, allo stesso tempo afferma il suo controllo e il suo piacere.<br>
<br>siamo lontani anni luce, naturalmente, dall'idea della femminista dei filmini di fantozzi, con la barba e le sopracciglia incolte.<br><br>siamo sulla strada che poi per molte vie apre le strade al pink, ai porno studies contemporanei eccetera.<br>
<br>quindi boh: non sono proprio daccordo con questa critica.<br><br>però mi rendo conto che è difficile raccontare tutte ste cose su un poster.<br><br>quindi ben venga una decisione in senso contrario. figurarsi.<br><br>
per quanto riguarda i colori: più o meno è lo stesso discorso. i colori in questo caso rappresentano orientamenti e,purtroppo, anche sette e incomprensioni di vari,troppi tipi. quindi sono daccordo nel dire che assumere la logica dei gruppi è stupido, obsoleto e controproducente.<br>
<br>però c'è anche da dire che o si lavora di trasparenza (il che sarebbe una sfida.. perchè no?!?!) o si lavora di nomadismo, o si lavora di negazione. l'idea dei colori compresenti io la intendevo più nella forma di queste ultime due versioni.<br>
<br>ciau!<br>xDxD<br><br><br><br><br><br><br><br><div class="gmail_quote">2009/9/23 OtherehtO <span dir="ltr"><<a href="mailto:other.otherside@gmail.com">other.otherside@gmail.com</a>></span><br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
Cara lobo, xDxD e lista AHA in toto,<br>
<br>
uno stato febbrile mi invade ogni qual volta mi trovo di fronte alle<br>
parcellizzazioni dei vari orientamenti del movimento. Tanto più quando<br>
le diverse parcelle vengono disegnate su delle palette dalle quali si<br>
innalzano colonne pendenti di colore monocromatico. Come per esempio<br>
le oggi popolari pink, green e black.<br>
<br>
E se per caso uno decide di usare un logo blu? Di che gruppo farebbe<br>
parte? O meglio, che tipo di etichetta gli verrebbe appiccicata?<br>
Anarcho-worker forse? Oppure Anarcho-bluez? Perché questa e’ la logica<br>
dietro il linguaggio di Alex Foti, il teorico della militanza<br>
cromoterapeutica. Un linguaggio composto da file di termini<br>
raggruppati più per il suono “cool” che per il loro significato.<br>
Ancora meno per costruire dei ragionamenti o delle strategie di<br>
azione. Interi elenchi di stigmi – parole fatte a pezzi che si<br>
susseguono in modo logorroico e dispersivo. A pezzi perché fuori da un<br>
contesto, perché estraniate dal mondo reale - quello dei corpi (fatti<br>
di carne, energia e liquidi) immersi nell’ambiente circostante. Il<br>
mondo descritto da Foti e’ un mondo mortificato, da cartoon. Riempito<br>
da forme stilizzate e da silhouette monocromatiche. Perciò mi domando:<br>
siamo sicuri che AHA si ritrova in questa visione di pura appariscenza<br>
e rappresentazione?<br>
<br>
Ragioniamoci un po’ sopra … Vogliamo ancora continuare a isolare i<br>
neri dai gialli, i bianchi dai color cappuccino? E poi i rosa dai<br>
verdi, i neri dai rossi? Non abbiamo ancora imparato che un uso di<br>
colori programmato e simbolico ha la tendenza ad assumere un valore<br>
ideologico e stigmatizzante?<br>
<br>
Le altre mie perplessità sono rivolte al logo fatto da xDxD.<br>
Sinceramente ho difficoltà a vedere il collegamento tra una pin-up e<br>
una lista che dovrebbe promuovere l’attivismo e l' hacking. Tanto più<br>
rabbrividisco quando non vedo nessuna opposizione o critica dalle<br>
gestitrici di questa lista che tra l’atro praticano e supportano<br>
attività pro-femministe.<br>
<br>
Ma si dai, fa niente … Facciamo pure sporgere il culo ad una<br>
“graziosa” creaturina bidimensionale che cosi magari attiriamo qualche<br>
nerd e dei hikikomori impotenti. Causa: troppe masturbazioni nelle<br>
nottate passate a visionare porno. E se il porno e’ mainstream o indy<br>
poco importa: basta che il pene sia grosso e la figa “graziosa”. Poi<br>
se lei porta il rossetto …<br>
<br>
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AHA mailing list<br>
<a href="mailto:AHA@lists.ecn.org">AHA@lists.ecn.org</a><br>
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</blockquote></div><br>