<div class="gmail_quote"><div class="gmail_quote"><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
Contro le violenze del razzismo di stato, presidio al<br>
processo Corelli!<br>
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Martedì 13 ottobre ci sarà la sentenza del processo ai<br>
detenuti di Corelli che, dopo una settimana di lotta dentro<br>
il CIE, vennero arrestati la notte del 13 agosto<br>
<br>
Un processo che si è svolto interamente a porte chiuse<br>
(nelle ultime tre udienze, è stato addirittura bloccato<br>
l’accesso al Tribunale agli antirazzisti intervenuti),<br>
segno della precisa volontà di spezzare il legame fra i<br>
detenuti e i loro sostenitori esterni.<br>
Il processo, nel suo insieme, ha assunto un carattere<br>
severamente deterrente delle future rivolte.<br>
I detenuti hanno fatto di tutto per far emergere il vero<br>
volto del CIE, rivendicando le ragioni della loro protesta e<br>
denunciando a più riprese maltrattamenti, pestaggi e<br>
violenze sessuali.<br>
Le richieste del Pm – avanzate nell’ultima udienza<br>
dell’8 ottobre – sono pesanti, nonostante le evidenti<br>
contraddizioni, emerse nel corso del dibattimento,<br>
dell'impianto accusatorio, come a voler affermare<br>
risolutamente che lo Stato non tollera che l’ingranaggio<br>
dei CIE possa essere messo in discussione.<br>
Ma l'accanimento della giustizia di Stato non si ferma qui.<br>
Nel corso del processo si è delineata anche una chiara<br>
matrice maschilista: il Pm ha chiesto gli atti necessari a<br>
incriminare per calunnia una delle processate, Joy, per<br>
aver denunciato in aula ripetute molestie sessuali da parte<br>
di Vittorio Addesso (ispettore capo del CIE), e la compagna<br>
per averla aiutata a respingere il suo ultimo tentativo di<br>
violenza sessuale in una colluttazione che aveva dato<br>
l'avvio alla rivolta di quest'estate nella sezione femminile<br>
di via Corelli.<br>
E c'è di più: la giudice, la Pm, i giurati sono rimasti<br>
impassibili di fronte alle parole di tutte le detenute che<br>
raccontavano il tipo di trattamento da esse subito dopo la<br>
rivolta: nude (esse stesse si erano denudate nell'estremo<br>
tentativo di impedire l'irruzione nella sezione femminile<br>
dei poliziotti in forze), sono state fatte inginocchiare sul<br>
pavimento dove sono poi state insultate e manganellate per<br>
ore.<br>
E d'altra parte, nessun organo di stampa ha rilevato<br>
l'estrema gravità dei fatti raccontati e la matrice<br>
totalitaria cui essi rispondono.<br>
Ciò che emerge è un proposito forsennato – corroborato<br>
dalla cattiveria sanguinaria e deliberata del ministro<br>
dell'interno Maroni e del governo nel suo insieme – di<br>
annichilimento di chiunque si ribelli o intralci questo<br>
sistema di violenza, contro il quale non si contano ormai le<br>
proteste, le rivolte, i tentativi di evasione che si<br>
susseguono ormai con cadenza quotidiana, da Gradisca a<br>
Crotone, Torino, Milano, Roma, Bari, Brindisi, Lamezia.<br>
<br>
Incalliti sostenitori della chiusura definitiva dei CIE,<br>
della cancellazione del pacchetto sicurezza e di tutte le<br>
leggi razziali in vigore in questo paese (e non solo)<br>
riteniamo doveroso continuare a far sentire la nostra<br>
solidarietà ai ribelli di Corelli nel giorno delle<br>
arringhe dei loro avvocati difensori e della sentenza.<br>
Invitiamo tutti/e gli/le antirazzisti/e a farlo con noi<br>
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Martedì 13 ottobre, dalle ore 9<br>
Presidio sotto il tribunale di Milano<br>
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Comitatoantirazzista mailing list<br>
<a href="mailto:Comitatoantirazzista@inventati.org" target="_blank">Comitatoantirazzista@inventati.org</a><br>
<a href="https://www.autistici.org/mailman/listinfo/comitatoantirazzista" target="_blank">https://www.autistici.org/mailman/listinfo/comitatoantirazzista</a><br>
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