scusa tatiana, ma proprio non resisto :)<br><br><div class="gmail_quote">2009/12/17 T_Bazz <span dir="ltr"><<a href="mailto:t_bazz@ecn.org">t_bazz@ecn.org</a>></span><br><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">
Se poi ti riferisci alle considerazioni precedenti, credo che la via<br>
piu' semplice sia archiviarle in questo modo, come folgorazioni da sogno<br>
americano. E' un argomento complesso, che va a toccare tanti nodi che<br>
secondo me sono ancora irrisolti sia nel panorama dell'artivism che in<br>
quello di una critica del modello economico attuale.<br>
In ogni modo, credo che chi voleva capire ha capito il filo del mio<br>
ragionamento. </blockquote><div><br>è un po' troppo "top-down" questo ragionamento, no?<br><br>ovvero: chi ha voluto capire ha capito e gli altri no? non può essere che non siano semplicemente daccordo? non penso che "non abbiano capito".<br>
<br>mi sembra un po' esagerato: le voci son molte. E, se l'activism ha davvero diversi nodi irrisolti, le realtà di cui parli ne hanno tanti assai anche loro, a partire dalle tematiche del lavoro, del reddito, della privacy, della censura, della libertà di espressione, del controllo, dei modelli sociali, di cosa sia una economia "sostenibile", e dozzine di altri.<br>
<br>e comunque:<br> </div><blockquote class="gmail_quote" style="border-left: 1px solid rgb(204, 204, 204); margin: 0pt 0pt 0pt 0.8ex; padding-left: 1ex;">Purtroppo via email non e' sempre facile confrontarsi<br>
apertamente e tutto si riduce sempre a una semplice "definizione", o a<br>
schierarsi di qua o di la'. Comunque avremo modo di parlarne in seguito.<br></blockquote><div><br>sì, concordo. <br><br>ciao!<br>xDxD<br></div></div><br>