wikileaks è fantastico. necessario. fondamentale.<br><br>ma c'è un'aria nella testa, una stonatura, qualcosa che non mi torna.<br><br>è un meccanismo che risuona.<br><br>è in qualche modo una tv fetish. monodirezionale. che ti dice quello che ti vuoi sentir dire.<br>
<br>il complotto fatto tv.<br><br>un super Popper con tanto di mantello e cavo della banda larga collegato alla base del cranio.<br><br>falso, non verificabile, vero. documenti che salgono prima su, lungo la scala della riservatezza e poi giù, fino al "leak".<br>
<br>meraviglia. è quello che vogliamo. vedere 'ste bestie e quello che fanno a noi e al mondo. non aspettiamo altro. slave legati al nostro bel palo, gli orifizi aperti e pronti.<br><br>information wants to be sexy.<br>
<br>chi decide il leak? la prossima tortura che aspettiamo con ansia? cera sui capezzoli? morti civili in afghanistan? un dildo? delle sculacciate? economie globali massoniche?<br><br>fetish information.<br><br>e una nazione che diventa il paradiso offshore dell'informazione. <br>
<br>prima c'erano delle islolette, delle valigette di pelle eleganti, dei rettangolini di carta con filigrane e cifre. denaro, soldi, bit, dentro conti cifrati, riservati.<br><br>nell'adesso il capitale è l'informazione. e, mi pare giusto, servono dei paradisi anche per quella. <br>
<br>chi decide quale leak avrà luogo? chi decide cosa viene reso pubblico? chi decide cosa scoppia e cosa non scoppia? chi decide qual'è lo scoop? chi decide cosa può passare di mano in mano fino ad arrivare al pulsante upload?<br>
<br>e intanto i video dei bombardamenti sui civili, con i piloti che ridono da dietro il loro visore HUD mentre sparano, insistono, inseguono persone con un cursore come quello del phtoshop, a disegnare una nuova realtà. ridono e risuonano, e noi abbiamo bisogno di vedere/sentire, perchè sappiamo che esistono e abbiamo bisogno di esserne fake-certi.<br>
<br>buona popper-estate<br><br>xDxD.vs.xDxD<br>