<div>ciao!</div><div><br></div><div>un pezzettino del messaggio di Geert Lovink e Bifo:</div><div><br></div>"<span style="font-family:arial, sans-serif;font-size:13px;background-color:rgb(255, 255, 255)">Some say that the Occupy Wall Street movement lacks clear demands and an agenda. This remark is ridiculous. As in the case of all social movements the political backgrounds and motives are diverse, even diffuse and quite frequently contradictory. The occupation movement would not be better off with more realistic demands."</span><div>
<font face="arial, sans-serif"><br></font></div><div><font face="arial, sans-serif">io non sono neanche tutto-tutto daccordo, però c'è un punto che mi sento di sostenere in maniera esplicita.</font></div>
<div><font face="arial, sans-serif"><br></font></div><div><font face="arial, sans-serif">che la "rivolta" (e chiamiamola così) può cambiare forma.</font></div><div>
<font face="arial, sans-serif"><br></font></div><div><font face="arial, sans-serif">Non mi preoccupo nemmeno tanto del "media": che sia un business o altro mi interessa poco, in realtà.</font></div>
<div><font face="arial, sans-serif"><br></font></div><div><font face="arial, sans-serif">già da anni ci occupavamo di come usare il business in "ipotesi per assurdo" </font></div>
<div><font face="arial, sans-serif"><a href="http://www.slideshare.net/xdxd/ipotesi-per-assurdo" target="_blank">http://www.slideshare.net/xdxd/ipotesi-per-assurdo</a></font></div><div><font face="arial, sans-serif"><a href="http://www.beyourbrowser.com/public/ipotesi-per-assurdo/" target="_blank">http://www.beyourbrowser.com/public/ipotesi-per-assurdo/</a></font></div>
<div><font face="arial, sans-serif">(questo è un esempio che abbiamo presentato diverso tempo fa in diverse conferenze ed eventi... soffre di alcune ingenuità visto che ancora non si erano concretizzati una serie di scenari, ma il "succo" è quello, e sviluppato in un modo un po' particolare)</font></div>
<div><font face="arial, sans-serif"><br></font></div><div><font face="arial, sans-serif">ma abbiamo subito desistito: il problema è quello</font><span style="font-family:arial, sans-serif">, da un lato,</span><span style="font-family:arial, sans-serif"> del riemergere continuo delle architetture di potere (a livello macro e micro) e, dall'altro, del non riuscire in nessun modo a sfuggire al fatto che "non puoi uscire dal sistema".</span></div>
<div><span style="font-family:arial, sans-serif"><br></span></div><div><span style="font-family:arial, sans-serif">i progetti e i processi citati li stimo moltissimo, li uso come ispirazione, li pongo ad esempio, generano occasioni continue di discussioni illuminanti.</span></div>
<div><span style="font-family:arial, sans-serif"><br></span></div><div><span style="font-family:arial, sans-serif">ma mi generano anche la consapevolezza sulla loro inutilità di base. (e mi ci metto in mezzo, ovviamente: ciò include anche i nostri sforzi in tal senso)</span></div>
<div><span style="font-family:arial, sans-serif"><br></span></div><div><span style="font-family:arial, sans-serif">tra spettacolo, feticcio, narrazione e coinvolgimento ideologico non riescono a fare nulla di "nuovo".</span></div>
<div><span style="font-family:arial, sans-serif"><br></span></div><div><span style="font-family:arial, sans-serif">semplicemente perchè non escono dal sistema, perchè non si può.</span></div>
<div><span style="font-family:arial, sans-serif"><br></span></div><div><span style="font-family:arial, sans-serif">sembra che, ancora, la "rivolta" più potente che si possa fare abbia un raggio di pochi metri e di pochi istanti, e che riguardi un personale e sostanziale cambio di approccio al mondo e agli esseri umani.</span></div>
<div><span style="font-family:arial, sans-serif"><br></span></div><div><span style="font-family:arial, sans-serif">"1-meter wide, 1-second long revolution"</span></div>
<div><span style="font-family:arial, sans-serif"><br></span></div><div><span style="font-family:arial, sans-serif">e che l'atto più rivoluzionario che si possa immaginare sia il condividere i saperi su come sia avvenuta questa rivoluzione_di_1_metro_di_diametro </span></div>
<div><font face="arial, sans-serif"><br></font></div><div><font face="arial, sans-serif">"a continuous state of mutual workshop"</font></div><div><font face="arial, sans-serif"><br>
</font></div><div><font face="arial, sans-serif">my 2 bitcoins</font></div><div><font face="arial, sans-serif">xDxD</font></div><div><font face="arial, sans-serif"><br>
</font></div><div><font face="arial, sans-serif"><br></font><br><div class="gmail_quote">On Wed, Oct 12, 2011 at 11:50 AM, Luisa Valeriani <span dir="ltr"><<a href="mailto:lvaleriani@fastwebnet.it" target="_blank">lvaleriani@fastwebnet.it</a>></span> wrote:<br>
<blockquote class="gmail_quote" style="margin:0 0 0 .8ex;border-left:1px #ccc solid;padding-left:1ex">Hai ragione, e fai bene, a riflettere sulla coesistenza delle opposizioni! Ma non è anche un po' deludente che, comunque la mettiamo, non si riesca a uscire dall'avanguardia?... possibile che il massimo dell'intelligenza, del mondo e delle cose, che riusciamo ad esercitare, sia ripercorrere sentieri interrotti?<br>
Il discorso è generale, naturalmente, non è né vuole essere in alcun modo critica al tuo lavoro, che anzi stimo moltissimo. Però mi resta il tarlo di questo non uscire dalla dialettica... Forse il mio è un problema etico, più che estetico... Non farci caso... :-)<br>
lv<br>
<br>
<br>
Il giorno 12/ott/2011, alle ore 10.05, T_Bazz ha scritto:<br>
<div><div></div><div><br>
> Cara Luisa,<br>
><br>
> come sempre hai colto nel segno: mi piace molto l'avanguardia e' morta! viva l'avanguardia!<br>
> ...e riflette il pensiero della coesistenza di opposizioni su cui sto riflettendo :)<br>
><br>
> T_Bazz<br>
><br></div></div></blockquote></div>
</div>