<br><br><div class="gmail_quote">---------- Messaggio inoltrato ----------<br>Da: <b class="gmail_sendername">franco berardi</b> <span dir="ltr"><<a href="mailto:franberardi@gmail.com">franberardi@gmail.com</a>></span><br>
Date: 18 ottobre 2011 14:41<br>Oggetto: [KLF] Mantra del sollevarsi<br>A: <a href="mailto:makeouruniversity@googlegroups.com">makeouruniversity@googlegroups.com</a><br><br><br>Il 15 febbraio del 2003 centomilioni di persone sfilarono nelle strade<br>
del mondo per chiedere la pace, per chiedere che la guerra contro<br>
l’Iraq non devastasse definitivamente la faccia del mondo. Il giorno<br>
dopo il presidente Bush disse che nulla gli importava di tutta quella<br>
gente (I don’t need a focus group) e la guerra cominciò. Con quali<br>
esiti sappiamo.<br>
Dopo quella data il movimento si dissolse, perché era un movimento<br>
etico, il movimento delle persone per bene che nel mondo rifiutavano<br>
la violenza della globalizzazione capitalistica e la violenza della<br>
guerra.<br>
<br>
Il 15 Ottobre in larga parte del mondo è sceso in piazza un movimento<br>
similmente ampio. Coloro che dirigono gli organismi che stanno<br>
affamando le popolazioni (come la BCE) sorridono nervosamente e dicono<br>
che sono d’accordo con chi è arrabbiato con la crisi purché lo dica<br>
educatamente. Hanno paura, perché sanno che questo movimento non<br>
smobiliterà, per la semplice ragione che la sollevazione non ha<br>
soltanto motivazioni etiche o ideologiche, ma si fonda sulla<br>
materialità di una condizione di precarietà, di sfruttamento, di<br>
immiserimento crescente. E di rabbia.<br>
La rabbia talvolta alimenta l’intelligenza, talaltra si manifesta in<br>
forma psicopatica. Ma non serve a nulla far la predica agli<br>
arrabbiati, perché loro si arrabbiano di più. E non stanno comunque ad<br>
ascoltare le ragioni della ragionevolezza, dato che la violenza<br>
finanziaria produce anche rabbia psicopatica.<br>
Il giorno prima della manifestazione del 16 in un’intervista<br>
pubblicata da un giornaletto che si chiama La Stampa io dichiaravo che<br>
a mio parere era opportuno che alla manifestazione di Roma non ci<br>
fossero scontri, per rendere possibile una continuità della<br>
dimostrazione in forma di acampada. Le cose sono andate diversamente,<br>
ma non penso affatto che la mobilitazione sia stata un fallimento solo<br>
perché non è andata come io auspicavo.<br>
<br>
Un numero incalcolabile di persone hanno manifestato contro il<br>
capitalismo finanziario che tenta di scaricare la sua crisi sulla<br>
società. Fino a un mese fa la gente considerava la miseria e la<br>
devastazione prodotte dalle politiche del neoliberismo alla stregua di<br>
un fenomeno naturale: inevitabile come le piogge d’autunno. Nel breve<br>
volgere di qualche settimana il rifiuto del liberismo e del finazismo<br>
è dilagato nella consapevolezza di una parte decisiva della<br>
popolazione. Un numero crescente di persone manifesterà in mille<br>
maniere diverse la sua rabbia, talvolta in maniera autolesionista,<br>
dato che per molti il suicidio è meglio che l’umiliazione e la<br>
miseria.<br>
<br>
Leggo che alcuni si lamentano perché gli arrabbiati hanno impedito al<br>
movimento di raggiungere piazza San Giovanni con i suoi carri<br>
colorati. Ma il movimento non è una rappresentazione teatrale in cui<br>
si deve seguire la sceneggiatura. La sceneggiatura cambia<br>
continuamente, e il movimento non è un prete né un giudice. Il<br>
movimento è un medico. Il medico non giudica la malattia, la cura.<br>
Chi è disposto a scendere in strada solo se le cose sono ordinate e<br>
non c’è pericolo di marciare insieme a dei violenti, nei prossimi<br>
dieci anni farà meglio a restarsene a casa. Ma non speri di stare<br>
meglio, rimanendo a casa, perché lo verranno a prendere. Non i<br>
poliziotti né i fascisti. Ma la miseria, la disoccupazione e la<br>
depressione. E magari anche gli ufficiali giudiziari.<br>
<br>
Dunque è meglio prepararsi all’imprevedibile. E’ meglio sapere che la<br>
violenza infinita del capitalismo finanziario nella sua fase agonica<br>
produce psicopatia, e anche razzismo, fascismo, autolesionismo e<br>
suicidio. Non vi piace lo spettacolo? Peccato, perché non si può<br>
cambiare canale.<br>
Il presidente della Repubblica dice che è inammissibile che qualcuno<br>
spacchi le vetrine delle banche e bruci una camionetta lanciata a<br>
tutta velocità in un carosello assassino. Ma il presidente della<br>
Repubblica giudica ammissibile che sia Ministro un uomo che i giudici<br>
vogliono processare per mafia, tanto è vero che gli firma la nomina,<br>
sia pure con aria imbronciata. Il Presidente della Repubblica giudica<br>
ammissibile che un Parlamento comprato coi soldi di un mascalzone<br>
continui a legiferare sulla pelle della società italiana tanto è vero<br>
che non scioglie le Camere della corruzione. Il Presidente della<br>
Repubblica giudica ammissibile che passino leggi che distruggono la<br>
contrattazione collettiva, tanto è vero che le firma. Di conseguenza a<br>
me non importa nulla di ciò che il Presidente giudica inammissibile.<br>
<br>
Io vado tra i violenti e gli psicopatici per la semplice ragione che<br>
là è più acuta la malattia di cui soffriamo tutti. Vado tra loro e gli<br>
chiedo, senza tante storie: voi pensate che bruciando le banche si<br>
abbatterà la dittatura della finanza? La dittatura della finanza non<br>
sta nelle banche ma nel ciberspazio, negli algoritmi e nei software.<br>
La dittatura della finanza sta nella mente di tutti coloro che non<br>
sanno immaginare una forma di vita libera dal consumismo e dalla<br>
televisione.<br>
Vado fra coloro cui la rabbia toglie ragionevolezza, e gli dico:<br>
credete che il movimento possa vincere la sua battaglia entrando nella<br>
trappola della violenza? Ci sono armate professionali pronte ad<br>
uccidere, e la gara della violenza la vinceranno i professionisti<br>
della guerra.<br>
Ma mentre dico queste parole so benissimo che non avranno un effetto<br>
superiore a quello che produce ogni predica ai passeri.<br>
<br>
Lo so, ma le dico lo stesso. Le dico e le ripeto, perché so che nei<br>
prossimi anni vedremo ben altro che un paio di banche spaccate e<br>
camionette bruciate. La violenza è destinata a dilagare dovunque. E ci<br>
sarà anche la violenza senza capo né coda di chi perde il lavoro, di<br>
chi non può mandare a scuola i propri figli, e anche la violenza di<br>
chi non ha più niente da mangiare.<br>
Perché dovrebbero starmi ad ascoltare, coloro che odiano un sistema<br>
così odioso che è soprattutto odioso non abbatterlo subito?<br>
Il mio dovere non è isolare i violenti, il mio dovere di<br>
intellettuale, di attivista e di proletario della conoscenza è quello<br>
di trovare una via d’uscita. Ma per cercare la via d’uscita occorre<br>
essere laddove la sofferenza è massima, laddove massima è la violenza<br>
subita, tanto da manifestarsi come rifiuto di ascoltare, come<br>
psicopatia e come autolesionismo. Occorre accompagnare la follia nei<br>
suoi corridoi suicidari mantenendo lo spirito limpido e la visione<br>
chiara del fatto che qui non c’è nessun colpevole se non il sistema<br>
della rapina sistematica.<br>
<br>
Il nostro dovere è inventare una forma più efficace della violenza, e<br>
inventarla subito, prima del prossimo G20 quando a Nizza si riuniranno<br>
gli affamatori. In quella occasione non dovremo inseguirli, non<br>
dovremo andare a Nizza a esprimere per l’ennesima volta la nostra<br>
rabbia impotente. Andremo in mille posti d’Europa, nelle stazioni,<br>
nelle piazze nelle scuole nei grandi magazzini e nelle banche e là<br>
attiveremo dei megafoni umani. Una ragazza o un vecchio pensionato<br>
urleranno le ragioni dell’umanità defraudata, e cento intorno<br>
ripeteranno le sue parole, così che altri le ripeteranno in un mantra<br>
collettivo, in un’onda di consapevolezza e di solidarietà che a cerchi<br>
concentrici isolerà gli affamatori e toglierà loro il potere sulle<br>
nostre vite (anche togliendo i nostri soldi dai conti correnti delle<br>
loro banche come suggerisce Lucia).<br>
Un mantra di milioni di persone fa crollare le mura di Gerico assai<br>
più efficacemente che un piccone o una molotov.<br>
<br>
<a href="http://kafca.eu/articles/en/recurring-dreams-the-red-heart-of-fascism" target="_blank">http://kafca.eu/articles/en/recurring-dreams-the-red-heart-of-fascism</a><br>
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