<BR><BR><B><I>tundra <tundra@insiberia.net></I></B> ha scritto: <BLOCKQUOTE class=replbq style="PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: #1010ff 2px solid">Data: Tue, 04 Mar 2008 14:07:02 +0100<BR>Da: tundra <tundra@insiberia.net><BR>A: tundra@insiberia.net<BR>Oggetto: le donne non sono dove ve le aspettate... comunicato prossime iniziative]<BR><BR>ciao a tutt*<BR>vi rigiro il comunicato per le prossime iniziative<BR>fate girare?<BR>ciao<BR>sandra<BR><BR><BR>*Le donne non sono dove ve le aspettate,<BR>le donne sono dappertutto!<BR>*<BR>Comunicato sulle prossime iniziative<BR><BR>*Mercoledì 5 marzo<BR>*<BR>La legge n.194/1978 stabilisce il diritto della donna all'assistenza <BR>sanitaria PUBBLICA e GRATUITA quando sceglie di interrompere una <BR>gravidanza non desiderata.<BR>Questo diritto oggi è nei fatti spesso negato per la netta presenza <BR>negli ospedali e consultori pubblici di medici OBIETTORI (a livello <BR>nazionale nel 2005 risultano avere
opposto obiezione di coscienza il <BR>58,7% dei ginecologi, il 45,7% degli anestesisti, il 38,6% del personale <BR>non medico), che si rifiutano di effettuare interruzioni volontarie di <BR>gravidanza e, in alcuni casi, anche di prescrivere la pillola del giorno <BR>dopo.<BR><BR>Lavorare in una struttura sanitaria pubblica, che per legge è tenuta ad <BR>assicurare l'effettuazione di interventi IVG ad ogni donna che lo <BR>richieda, e nello stesso tempo rifiutarsi di praticare l'aborto o <BR>addirittura di prescrivere la pillola del giorno dopo è un paradosso <BR>inaccettabile e dimostra come nella stragrande maggioranza dei casi <BR>l'obiezione di coscienza non sia affatto dettata da convinzioni <BR>personali bensì da pragmatismo e mere esigenze di carriera professionale.<BR><BR>Quando una donna si rivolge a una struttura sanitaria pubblica ha <BR>diritto di conoscere chi e quanti sono i medici obiettori che ci <BR>lavorano così come ha diritto di rifiutare di essere
curata da costoro: <BR>OGNI DONNA HA DIRITTO DI OBIETTARE GLI OBIETTORI ed ESIGERE UN'EFFETTIVA <BR>ASSISTENZA SANITARIA A TUTELA DELLA SUA SALUTE.<BR>Anche tu puoi farlo!<BR><BR>*Saremo il 5 marzo, dalle 9.30, davanti all'ospedale Macedonio Melloni <BR>con materiale informativo sulla campagna ‘obiettiamo gli obiettori’.<BR>*<BR>* * *<BR><BR><BR>*Sabato 8 marzo<BR>*<BR>8 marzo: tra la festa, il rito e il silenzio scegliamo la lotta<BR><BR>Pochi giorni fa, ad una donna che lavora come cassiera nella filiale <BR>Esselunga di viale Papiniano è stato impedito, per oltre 4 ore, di <BR>lasciare la cassa per andare in bagno; siccome questa lavoratrice ha <BR>denunciato il fatto, in seguito è stata aggredita e massacrata negli <BR>spogliatoi.<BR>Perché donna. Perché migrante. Perché ha osato denunciare l'ingiustizia <BR>subita.<BR>Non è un caso, non è l'unico: la violenza è presente in ogni aspetto <BR>della vita di una donna. La violenza in famiglia è la stessa di
quella <BR>subita nei luoghi di lavoro: ovunque sono presenti complicità , <BR>negazione, oppressione, ricatto, sfruttamento, subordinazione. Quanto <BR>successo all’Esselunga corrisponde a ciò che si verifica ogni giorno: la <BR>mattanza di donne tra le mura domestiche e quelle di lavoratrici e <BR>lavoratori procedono in una connivente indifferenza.<BR>Sta a noi dunque scegliere e riappropriarci di un agire collettivo <BR>opponendoci ad un sistema che legittima e alimenta la violenza contro le <BR>donne.<BR><BR>*L'8 marzo a partire dalle 15.00, un'oka inkazzata si aggirerà nei <BR>dintorni dell'Esselunga di via Papiniano: scenderà in strada con il suo <BR>gioco per incontrare altre donne, condividere e tramare con loro…<BR>*<BR>collettivo femminista maistat@zitt@<BR>collettivo ri/belle<BR><BR>http://www.vieneprimalagallina.org<BR>maistatezitte@autistiche.org<BR><BR><BR></BLOCKQUOTE><BR><p> 
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