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<body bgcolor="#ffffff" text="#000000">
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">La dolorosa morte di Abdul
non è affatto casuale né, come si sono affrettati a dichiarare
esponenti dei
due schieramenti, il tragico epilogo di una rissa da strada o, come
affermato
dalla magistratura, un semplice omicidio aggravato da “futili motivi”.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">La morte di Abdul, come
quella di molte altri uomini e donne immigrate che non trovano sempre
spazio
sui giornali o nella nostra memoria, è frutto del progressivo
decadimento della
nostra società, della totale degenerazione dei rapporti sociali e della
rottura
dei vincoli solidaristici, della crescente intolleranza nella città di
Milano e
in un'Italia avvinta ormai inesorabilmente da politiche securitarie
sempre più
invasive e razziste.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">E' la medesima retorica
sicuritaria, oggetto privilegiato dell'ultima campagna elettorale
indifferentemente per centrodestra e centrosinistra, in nome della
quale è
stato schierato l'esercito nei nostri quartieri, vengono prese le
impronte ai
rom residenti nei nostri comuni, vengono criminalizzate le “schiave del
sesso”
con la reintroduzione del reato penale di prostituzione e ogni discorso
xenofobo viene sdoganato e incluso nel dibattito politico. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">Ed è sempre la stessa
retorica che, in provincia di Varese, arma il figlio del titolare e
uccide un
ragazzo egiziano che aveva osato chiedere il proprio salario. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">Tutti questi episodi rivelano
i nodi che legano la presunta ricerca di sicurezza al mantenimento
inalterato
degli attuali rapporti sociali e di classe che costituisce il terreno
fecondo,
data l'estrema frammentazione e il livello di precarietà della vita e
del
lavoro raggiunto, per chi scientemente crea nemici artefatti e
identifica capri
espiatori per coprire le enormi ingiustizie sociali e i reali problemi
economici e politici nascondendo i veri colpevoli. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">L'immigrato, il “negro”
(seppur di nazionalità italiana) diventano, quindi, il soggetto ideale
da
criminalizzare o “utili invasori” da sfruttare per mantenere alti i
profitti di
un’economia in profonda crisi. In ciò favoriti da una condizione di
estrema
ricattabilità determinata da politiche migratorie di sostanziale
dosaggio
centellinato dei diritti di cittadinanza che costringe, di fatto, gli
immigrati
ad accettare qualsiasi forma di integrazione economica a qualsiasi
condizione
di lavoro, purché possa offrire qualche prospettiva di inclusione e sia
sufficiente, seppur nel breve periodo, ad evitare l’espulsione. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">La giusta opposizione alle
politiche sicuritarie, la denuncia necessaria di ogni forma di razzismo
e
xenofobia, l'intolleranza nei confronti dell'aperto recupero
dell'ideologia
fascista (ricordiamo la recente autorizzazione concessa dal comune di
Milano
per l'apertura del covo nazifascista di “cuore nero” e l’apologia di
fascismo
fatta da La Russa, Alemanno e dall’organizzazione giovanile di AN) non
possono
che rientrare quindi nel più generale alveo della lotta anticapitalista
per il
superamento degli attuali rapporti di classe.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span
style="font-size: 13pt;">E' questa la denuncia che
intendiamo portare oggi in piazza, politicamente distanti dalla
strumentale
indignazione di chi tenta sull'antirazzismo improbabili rimonte
elettorali,
coerenti con i percorsi che quotidianamente pratichiamo sui terreni del
conflitto capitale/lavoro, contro le guerre imperialiste e per la
solidarietà
internazionalista, per fermare l'onnipresente sessismo troppe volte
sottovalutato e per un antirazzismo posto in un quadro di assoluta
incompatibilità politica, economica, culturale e sociale con gli
attuali
rapporti di produzione.<o:p></o:p></span></p>
<span style="font-size: 13pt; font-family: "Times New Roman";">Per la
costruzione di un movimento antirazzista reale che, partendo dai
quartieri e
dai singoli luoghi di lavoro, riesca a superare le strumentali
divisioni tra
lavoratori italiani e stranieri per lottare uniti contro la comune
precarietà,
insicurezza ed il generalizzato attacco ai diritti.<br>
<br>
</span><span style="font-size: 16pt; font-family: "Times New Roman";">L’UNICA
VERA LOTTA<span style="">
</span>ANTIRAZZISTA<span style=""> </span>E’ IL CONFLITTO DI
CLASSE!</span><br>
<p class="MsoNormal" style=""><br>
</p>
</body>
</html>