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<DIV><FONT face=Arial size=2><FONT face=Verdana size=3>
<BLOCKQUOTE ALIGN="CENTER">
<DIV align=center><STRONG>CSOA Cox 18 – Calusca City Lights via Conchetta 18 –
Milano</STRONG></DIV></BLOCKQUOTE></FONT><FONT face=Verdana size=4>
<BLOCKQUOTE ALIGN="CENTER"></BLOCKQUOTE></FONT><FONT face=Verdana color=#ff0000
size=6>
<BLOCKQUOTE ALIGN="CENTER">
<DIV align=center><FONT size=5><STRONG>Giovedì 27 novembre
2008</STRONG></FONT></DIV></BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE ALIGN="CENTER">
<DIV align=center><FONT size=5><STRONG>alle ore 21
<BR></STRONG></FONT></FONT><FONT face=Verdana><BR></FONT><FONT face=Verdana
size=4><STRONG>presentazione di</STRONG></FONT><FONT face=Verdana
size=5><BR><BR></FONT><STRONG><FONT face=Verdana color=#ff0000 size=6>BARELLE
<BR></FONT><FONT face=Verdana color=#ff0000 size=4>I dispositivi mortificanti
dell’ospedalizzazione</FONT></STRONG><FONT face=Verdana size=4><STRONG>
<BR></STRONG></FONT><FONT face=Verdana size=5><BR></FONT><FONT face=Verdana
size=4><STRONG>a cura di Nicola Valentino <BR></STRONG></FONT><FONT
face=Verdana size=3><STRONG>Sensibili alle foglie
(2008)<BR></STRONG></FONT><FONT face=Verdana><BR></FONT><FONT face=Verdana
size=4><STRONG>Nicola De Lussu e Nicoletta Poidimani</STRONG>
<DIV align=center><STRONG>ne discutono con l’Autore </STRONG></DIV>
<DIV align=center><STRONG></STRONG> </DIV></DIV></BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE ALIGN="CENTER"><FONT size=3></FONT></FONT><FONT face=Arial size=2>
<BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE></FONT><FONT face=Verdana size=3>Questo libro nasce
da una ricerca socianalitica svolta a Molfetta e condotta con persone che
operano sia nella locale struttura ospedaliera sia in servizi territoriali. A
questo primo gruppo di lavoro si sono aggiunti successivamente tecnici di
laboratorio e infermieri del Cardarelli di Napoli, alcuni dei quali hanno
animato nei decenni scorsi il "Centro per i diritti del malato" e il "Comitato
ecologico" dell’ospedale. Le storie raccolte in questi due cantieri sono state
intrecciate con altre già custodite da Sensibili alle foglie.</BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE>La ricerca illustra alcune condizioni che rendono patogena la
struttura ospedaliera, il meccanismo economico che favorisce un sistema
sanitario centrato sull’ospedalizzazione e, soprattutto, i principali
dispositivi di spersonalizzazione e invalidazione della persona ricoverata,
disposta ad accettare, in ospedale, mortificazioni personali e privazioni dei
diritti che non accetterebbe in altri contesti.</BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE>Il titolo, "Barelle", richiama la consuetudine in uso all’Ospedale
Cardarelli di ricoverare gli ammalati ben oltre i posti letto disponibili,
tenendoli in barella nei corridoi dei reparti. È stato scelto perché la
pratica cui rimanda esemplifica in modo emblematico il ruolo totalitario che
l’ospedalizzazione svolge in un sistema sanitario privo di
alternative.</BLOCKQUOTE>
<BLOCKQUOTE></BLOCKQUOTE><B>
<BLOCKQUOTE ALIGN="CENTER">CANTIERI DI RICERCA SOCIOANALITICI</B><BR>La
cooperativa Sensibili alle foglie svolge attività di ricerca coordinando
cantieri di socioanalisi all’interno di specifiche istituzioni. Al cantiere
aderiscono quelle persone profondamente insoddisfatte della loro condizione, e
quindi motivate a raccontarla e a modificarla. Questo dispositivo di ricerca
viene definito "cantiere" perché la sua funzione principale è quella di
produrre una nuova narrazione dei dispositivi relazionali agenti nel contesto
istituzionale. Una narrazione diversa dal mito attraverso il quale
l’istituzione mira a legittimarsi socialmente. L’unica regola alla quale sono
vincolati i partecipanti al cantiere è quella di raccontare quanto
quotidianamente accade all’interno dell’istituzione. Il gruppo socioanalitico
comincia a vivere effettivamente nel momento in cui ogni partecipante si
riconosce anche nelle parole e nelle storie dell’altro, e quindi in una comune
meta-narrazione. Attraverso questo gioco di rispecchiamenti, un dispositivo
che appare naturale e ovvio nella routine quotidiana di quella istituzione,
d’improvviso, acquista una luce di significato diversa. Rivela una
contraddizione
sociale.</BLOCKQUOTE></FONT></FONT></DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>