<p class="MsoNormal" style="text-align: center;" align="center">PETIZIONE DI
SOLIDARIETA' E APPOGGIO A VOCAL E AL MOVIMENTO SOCIALE A OAXACA</p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Noi integranti dello spazio Voci
Oaxacaqueñe Costruendo Autonomia e Libertà (VOCAL) vogliamo denunciare tramite
questa lettera il grave clima di osteggiamento, criminalizzazione e
persecuzione che il governo di Ulises Ruiz Ortiz e i mezzi di comunicazione
locali hanno alimentato nelle ultime settimane contro alcuni integranti del
nostro spazio. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">La repressione cominciò a farsi
acuta dopo gli eventi del 20 giugno 2008 a Zaachila, municipio dove il popolo
organizzato impedì la partecipazione di Ulises Ruiz Ortiz ad un atto pubblico
convocato dal governo del municipio di Zaachila. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style=""> </span>Integranti del nostro spazio sono accusati di
iniziare la violenza, quando tale violenza fu provocata dal presidente
municipale priista di questo municipio Noe Perez, e suo padre Natalio Perez, i
quali, con la pistola tra le mani, spararono contro i manifestanti che in modo
pacifico protestavano contro la imposizione della presenza di Ulises Ruiz
Ortiz. Di tale aggressione ci sono prove fotografiche e video.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Indipendentemente da ciò, i mezzi
di comunicazione in consonanza con le dichiarazioni di Ulises Ruiz e altri
funzionari del governo, hanno distribuito per vari giorni nelle televisioni,
giornali e radio la informazione che furono alcuni maestri di Zaachila assieme
al 'alebrije' (David Venegas Reyes) a altri integranti di VOCAL ad istigare la
violenza.<span style=""> </span>Tramite gli stessi mezzi di
comunicazione le autorità hanno minacciato che si applicherà tutto il peso
della legge contro coloro che hanno provocato violenza, criminalizzando la
organizzazione del popolo che oggi si trova viva come movimento. Davanti a tale
resistenza del popolo il governo risponde con chiari segnali per svilire la
organizzazione del movimento a Oaxaca, tramite le sporche strategie di sempre:
cerca leader da cooptare, reprime, blocca pagine di informazione alternativa,
aumenta le detenzioni contro compagni 'grafiteros' picchiati e dopo rilasciati,
così come false accuse e intimidazioni contro tutti gli spazi di lotta del
movimento che non sono disposti a negoziare la dignità della resistenza. Tale
resistenza si è resa visibile nella riorganizzazione che esiste come popolo,
dalle basi, da quartieri, rioni, collettivi e spazi per riappropriarsi delle
strade il passato 14 giugno 2008. Di pari passo con questi eventi aumenta la
presenza poliziaca, e chiedono più forza federale. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Le accuse mosse verso il nostro
spazio consistono in segnalamenti diretti - fotografie di vari integranti di
VOCAL - in notizie diffuse nel canale statale di televisione canal 9. Gli
integranti segnalati sono: Silvia Gabriela Hernández Salinas, Efraín López,
Eduardo, Rubén Valencia y David Venegas Reyes. Gli stessi mezzi di
comunicazione hanno assicurato che esistono mandati di arresto contro tutti
questi compagni/e e che le detenzioni potrebbero avere luogo in qualsiasi
momento. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Ci accusano di essere provocatori
della violenza nel nostro stato di Oaxaca, con la chiara intenzione di
giustificare la repressione, il carcere e la nostra scomparsa per merito del
governo in complicità con alcuni mezzi di comunicazione.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Il nostro caso non è un esempio
isolato, al contrario, è un sintomo di una onda repressiva contro tutti i
compagni e tutte le compagne<span style=""> </span>del
movimento sociale oaxaqueño che si vedono osteggiati dalla presenza permanente
della polizia.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Tale presenza davanti ai domicili
e ai luoghi di riunione dei nostri e delle nostre integranti è una costante. Consideriamo
il rischio di essere detenuti latente e molto probabile. Questa situazione ci
porta a far pubblico questo clima di repressione e osteggiamento. Non
permetteremo che continuino le molestie da parte del governo statale e federale
contro coloro che partecipano nel movimento sociale oaxaqueño. Le motivazioni
reali dietro la repressione contro di noi integrati <span style=""> </span>di VOCAL è di conseguenza alla nostra
partecipazione chiara, pubblica e pacifica nel movimento sociale in Oaxaca. Per
non esserci stancati di lottare per le richieste del nostro movimento e
rovesciare il regime di Ulises Ruiz Ortiz, chiedere castigo ai colpevoli degli
omicidi, libertà a tutte le prigioniere e prigionieri<span style=""> </span>politici<span style="">
</span>e per una profonda trasformazione di Oaxaca. </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Sappiamo di non essere gli unici,
viste le lotte di diversi pueblos, collettivi, organizzazioni, maestri di base
e quartieri che rendono possibile il rafforzamento del movimento sociale a
Oaxaca. Ci accusano adesso perchè abbiamo risposto alle chiamate di solidarietà
e appoggio che alcuni paesi hanno sollecitato al movimento per intero. Noi ci
siamo prestati in modo solidale e fraterno e ciò rappresenta un grave rischio
in un periodo quando lo stato sta cercando di dividere e sconfiggere il
movimento sociale che sta portando avanti una trasformazione radicale e
veritiera della nostra società. Tale trasformazione nasce nelle radici dei
nostri popoli, si alimenta dei saperi ancestrali troncati ingiustamente più di
500 anni fa.<span style=""> </span>Oggi Oaxaca dice ¡Basta!
Non siamo disposti a continuare a vivere così, oggi, dopo il 2006, niente e
nessuno può rimanere uguale.</p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"> </p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;">Chiediamo giustizia, libertà e la
fine degli osteggiamenti contro il movimento sociale nella sua totalità, così
come per le nostre compagne e compagni: <span style=""> </span><span style=""> </span>Silvia Gabriela Hernández Salinas, Efraín López,
Eduardo Zanabría Hernández, Rubén Valencia Núñez y David Venegas Reyes,
chiedendo agli occhi dei nostri compagni e delle nostre compagne tutta la
solidarietà per poter diffondere la nostra realtà. Per quanto cerchino di farci
tacere o fermarci, tutti e tutte sappiamo ciò che il governo sta cercando di
fare e non lo permetteremo e non ci stancheremo di denunciare la repressione. </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Fuori Ulises Ruiz da Oaxaca! </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Libertà alle prigioniere e ai prigionieri politici di
Oaxaca, Messico e il Mondo! </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Castigo ai responsabili degli omicidi e scomparse! </p>
<p class="MsoNormal"> </p>
<p class="MsoNormal">Libertà e Giustizia per i Popoli di Oaxaca! </p>