[Redditolavoro] PER UN PARTITO OPERAIO INDIPENDENTE IN ITALIA...

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Sat Dec 6 23:19:02 CET 2008



	COSTRUIRE IL PARTITO DEGLI OPERAI   
	 Publichiamo il documento che propone la costruzione del Partito Operaio    
	
Non c'e' tempo da perdere, La crisi li sta travolgendo Fabbriche ferme
ed operai verso la miseria Il sistema fondato sul profitto fa
bancarotta, l’occasione per superarlo può essere messa all’ordine del
giorno. Se non ora quando? Coloro che sono stati sfruttati fino alla
morte per spingere la produzione alle estreme conseguenze ora
dovrebbero morire di fame perché le stesse merci prodotte e i capitali
accumulati non trovano più mercati per essere assorbiti a livelli di
profitto adeguati. 
	 Una spirale maledetta che va spezzata.
Chi lo potrà fare se non gli operai stessi? Coloro che sono costretti a
seguire il ciclo economico e pagarne, in ogni fase, le conseguenze: al
limite della sussistenza quando tutti si arricchiscono, nella miseria
nera quando le classi intermedie, transitoriamente, perdono qualche
privilegio. Fino ad ieri “lavorate lavorate, di giorno e di notte,
flessibili e con pochi soldi”. Oggi, domani e dopodomani “fermatevi,
finite in mezzo ad una strada, vivete con il miserabile sussidio di
disoccupazione, avete prodotto troppo e il mercato è saturo” 
	
Operai salutiamo con piacere la grande crisi, benvenuta. La macchina si
è rotta, vogliono farcela spingere a mano, è tempo di demolirla. Operai
possiamo affrontare la crisi con le solite fallite illusioni su un
capitalismo riformato, gestito con regole trasparenti? 
	 Ma
non era una grande riforma la finanza d’assalto, non era forse la
regola che tutti perseguivano quella di fare soldi attraverso i soldi?
Non era una regola assoluta quella che lo Stato non doveva intervenire
nel mercato? Per salvare il capitale industriale e finanziario sono
disposti a mandare in rovina l’intera società, per salvare padroni e
banchieri rovineranno prima di tutti gli operai e gli strati più poveri
del lavoro a salario. Ormai la denuncia degli effetti della crisi è
diventato un lamento, pochi hanno il coraggio di dire la verità:
bisogna liberarsi di questo sistema, bisogna puntare dritti ad un nuovo
modo di produzione e di scambio che può sorgere solo dal superamento
del loro modo di produzione. Il modo di produzione e di scambio fondato
sul profitto è in crisi per contraddizioni proprie, la crisi non può
essere attribuita a nessuna causa “esterna” Eminenti economisti mettono
le mani avanti, il capitalismo dopo questa crisi non sarà più quello di
prima. Sarà peggio o non sarà. Uscirono dalla crisi del 1907 con la
prima guerra mondiale, operai alla fame o morti nelle trincee,
superarono la crisi del 1929 con la seconda guerra mondiale, una
distruzione di macchine ed uomini incalcolabile. 
	 Operai,
non possiamo affrontare la crisi isolati gli uni dagli altri, divisi
per etnie, per nazioni, dobbiamo costituirci in classe internazionale,
siamo una classe internazionale. Ma nessuna classe può imporsi sulla
scena politica se non ha un proprio partito e qui usiamo il termine
partito in senso del tutto diverso rispetto ai partiti politici che
conosciamo, elettorali e parlamentari. La forma partito che si daranno
gli operai sarà una formazione completamente diversa, da inventare ex
novo. Ma non ci mancheranno sia la forza, sia l’intelligenza. Gli
operai hanno bisogno di un partito indipendente, separato da tutti gli
altri, un partito politico proprio. La grande crisi è la condizione in
cui esso diventa realmente possibile. Il partito degli operai non si
costruisce da un momento all’altro, non ha potenti mezzi finanziari,
non ha dirigenti belli e pronti sfornati dalle scuole alte, il partito
della classe oppressa si forma faticosamente, per la necessità
materiale di non farsi schiacciare, per la necessità di insorgere
contro una vita da schiavi. Naturalmente non è il salotto, ma la
fabbrica, il luogo di lavoro, il terreno in cui si costituisce, si
organizza. 
	 L’ indipendenza degli operai diventa matura
quando tutti gli altri partiti d’opposizione dimostrano di non avere
più risposte, dimostrano di stare comunque nel sistema e per il
sistema, per quanto siano critici e si definiscano riformatori. Il
partito operaio è prodotto da un movimento reale attraverso il quale
gli operai stessi si costituiscono in classe e con ciò in una propria
organizzazione politica. A questa costituzione è chiamato qualunque
operaio che vede nella crisi il fallimento di un sistema che lo ha
spremuto fino all’osso, qualunque operaio che ha capito che questo
sistema può e deve essere superato, qualunque operaio che si senta
parte di una classe di schiavi che si vuol liberare. A questi operai
chiediamo di intervenire e contribuire a preparare un’assemblea
generale. Il primo passo: organizzare localmente riunioni fra operai
delle fabbriche e militanti. Gli operai promotori sono disponibili a
partecipare direttamente alle iniziative. Colleghiamoci. La crisi si
abbatterà terribile, non c’è più tempo da perdere. 
	 I promotori:  
	 Donato Auria, operaio licenziato alla Fiat di Melfi 
	 Francesco Ferrentino, operaio rsu Flmu CUB licenziato alla Fiat di Melfi

 Enzo Acerenza, operaio rsu Fiom alla INNSE Presse di Milano

 Massimo Merlo rsu Fim alla INNSE Presse di Milano

 Peppe Ianaccone, operaio della Fiat Avio Pomigliano 
	 Francesco Ficiarà, operaio della Fiat New Holland di Modena

 Giuliano Cocco, operaio della Terim di Modena

 Francesco Galloro, operaio rsu Fiom Jabil Cassina de Pecchi (Mi)

 Rosario Schettino, rsu Fiom Ansaldo Camozzi Milano 
	 Luigi Esposito, operaio Comitato contro l’amianto ex Falck Sesto San Giovanni (Mi)

 Tonino Innocenti, operaio licenziato alla Fiat di Melfi 
	 Massimo Pignone, operaio della Italtractor di Potenza
	 Milano 24 novembre 2008  
	 DISTRIBUIAMO IL TESTO DEL DOCUMENTO AGLI OPERAI CHE VOGLIONO ORGANIZZARE IL LORO PARTITO
	 
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	INVITIAMO
TUTTI I LETTORI DEL BLOG A RIPRODURRE I TESTI OVUNQUE POSSIBILE (LUOGHI
DI LAVORO, QUARTIERI, SCUOLE, CIRCOLI RICREATIVI, SPORTIVI ECC ECC)
COME SOLIDARIETA' E SOSTEGNO ALLE POSIZIONI DEGLI OPERAI ESPRESSE IN
QUESTE POCHE NOTE, O ANCHE PER AVANZARE UN DIBATTITO SULLA CONDIZIONE
OPERAIA E SULLA COSTITUZIONE DI UNA LORO FORTE ORGANIZZAZIONE POLITICA
INDIPENDENTE...
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