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<DIV style="FONT: 10pt arial">----- Original Message -----
<DIV style="BACKGROUND: #e4e4e4; font-color: black"><B>From:</B> <A
title=tiziana8025@libero.it
href="mailto:tiziana8025@libero.it">tiziana8025@libero.it</A> </DIV>
<DIV><B>To:</B> <A title=cibunicobas.bari@libero.it
href="mailto:cibunicobas.bari@libero.it">cibunicobas.bari</A> </DIV>
<DIV><B>Cc:</B> <A title=carlomoccia45@yahoo.it
href="mailto:carlomoccia45@yahoo.it">carlomoccia45</A> ; <A
title=degiglio.g@libero.it href="mailto:degiglio.g@libero.it">degiglio.g</A> ;
<A title=info@bari.rdbcub.it href="mailto:info@bari.rdbcub.it">info</A> ; <A
title=cobasta@libero.it href="mailto:cobasta@libero.it">cobasta</A> ; <A
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title=papo-pub@libero.it href="mailto:papo-pub@libero.it">papo-pub</A> ; <A
title=goran84@email.it href="mailto:goran84@email.it">goran84</A> ; <A
title=sozamail@gmail.com href="mailto:sozamail@gmail.com">sozamail</A> ; <A
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title=sergiosud@libero.it href="mailto:sergiosud@libero.it">sergiosud</A> ; <A
title=giovaninmovimento@gmail.com
href="mailto:giovaninmovimento@gmail.com">giovaninmovimento</A> ; <A
title=anarcotrafficante@gmail.com
href="mailto:anarcotrafficante@gmail.com">anarcotrafficante</A> ; <A
title=stef.atrebil@yahoo.it href="mailto:stef.atrebil@yahoo.it">stef.atrebil</A>
; <A title=fiesco@hotmail.it href="mailto:fiesco@hotmail.it">fiesco</A> ; <A
title=isabellabitetto@hotmail.it
href="mailto:isabellabitetto@hotmail.it">isabellabitetto</A> ; <A
title=degiglio.g@libero.it href="mailto:degiglio.g@libero.it">degiglio.g</A> ;
<A title=bellux99@libero.it href="mailto:bellux99@libero.it">bellux99</A> ; <A
title=patriziascardigno@gmail.com
href="mailto:patriziascardigno@gmail.com">patriziascardigno</A> ; <A
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href="mailto:barialternativa@gmail.com">barialternativa</A> ; <A
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title=pecorelv@tin.it href="mailto:pecorelv@tin.it">pecorelv</A> ; <A
title=lofocopasquale@libero.it
href="mailto:lofocopasquale@libero.it">lofocopasquale</A> ; <A
title=lnlpul@tin.it href="mailto:lnlpul@tin.it">lnlpul</A> ; <A
title=info@taranto.difesa.it href="mailto:info@taranto.difesa.it">info</A> ; <A
title=cub.taranto@virgilio.it
href="mailto:cub.taranto@virgilio.it">cub.taranto</A> ; <A
title=boboaprile@tiscalinet.it
href="mailto:boboaprile@tiscalinet.it">boboaprile</A> ; <A
title=carlomoccia45@yahoo.it
href="mailto:carlomoccia45@yahoo.it">carlomoccia45</A> ; <A
title=cheggynho@yahoo.it href="mailto:cheggynho@yahoo.it">cheggynho</A> </DIV>
<DIV><B>Sent:</B> Thursday, November 08, 2007 7:07 PM</DIV>
<DIV><B>Subject:</B> Re: blocco Dal Molin+Genova</DIV></DIV>
<DIV><BR></DIV>
<P>La solidarietà al NO DAL MOLIN è necessaria! <BR>E la vedo ancora più
solidale ora che la facciamo arrivare tutti insieme dalla Puglia alla luce del
nuovo dato registrato durante l'Assemblea pubblica del 6 novembre:la volontà di
continuare a ritrovarci su questioni che ci accomunano tutti/e e per le quali
stiamo lottando! <BR>Dopo l'inizio dei lavori di bonifica bellica iniziati al
Dal Molin in gran segreto, il 9 novembre è l'ulteriore occasione per
sottolineare che siamo contro la criminalizzazione dei territori e le grandi
opere, ma siamo per la salvaguardia dei beni comuni! <BR>Inoltre vorrei lanciare
un altro appello che riguarda la manifestazione del 17 NOVEMBRE a GENOVA!Di cui
sotto metto l'appello!Dopo 7 anni si è giunti alla criminalizzazione di 25
imputati tra le migliaia di manifestanti che si opposero al G8 del 2001. 225anni
di condanne per i venticinque e l'impunità per coloro che massacrarono i
manifestanti!Tutto ciò ha un preciso disegno da parte del potere verso chi lotta
e crea conflitto.</P>
<H1 class=art_tit><FONT size=3>17 novembre 2007. Tornare a Genova</FONT></H1>
<H2 class=art_sottotit><FONT size=3>Appuntamento per tutt@ alle ore 15.00
Comunità di San Benedetto al Porto</FONT></H2>
<P class=spip><A class=spip_in
href="http://www.globalproject.info/art-13719.html">Sostieni la manifestazione
del 17 novembre</A></P>
<DIV class=art_testo>
<P class=spip>Al ritmo di due udienze la settimana è giunta alla conclusione la
requisitoria dei Pubblici Ministeri Canepa e Canciani nel dibattimento che vede
<A class=spip_out href="http://www.processig8.org/I_25.html">imputati 25</A> tra
le centinaia di migliaia di manifestanti che si opposero alla illegittimità del
G8 2001 a Genova. <BR>Le richieste di condanna per i reati di devastazione
e saccheggio, che comportano una pena base di otto anni, sono andate oltre ogni
più nefasta previsione: un cumulo di 225 anni di reclusione, da un minimo di 6 a
un massimo di 16. <BR>A novembre toccherà alle arringhe difensive e quindi la
sentenza, verosimilmente entro la fine dell’anno. Ma la gravità inaudita delle
pretese dell’accusa richiede una risposta immediata. </P>
<P class=spip>Tornare a Genova si rende necessario. Se il processo per
l’omicidio di Carlo Giuliani si è concluso con un’archiviazione e se i vari
procedimenti relativi alle violenze poliziesche marciano serenamente verso la
prescrizione è invece in questo tribunale che si gioca la verità storica su
quelle giornate e su una stagione di conflitto sociale che lì ha le proprie
radici e che è ancora lontana dall’esaurirsi. Dopo mesi di sonnolenta disamina
del materiale accusatorio e di apparente equidistanza è infatti solo nelle
ultime settimane che l’accusa ha svelato il proprio disegno di falsificazione,
introducendo il tema della premeditazione: quella manciata di manifestanti, e
nello specifico lo spezzone della disobbedienza, sono venuti a Genova a cercare
lo scontro. Semplice.<BR>Noi - quelli che c’erano e quelli che non c’erano -
sappiamo che non è così.<BR>Sappiamo che l’annunciata violazione della zona
rossa si faceva forte solo di strumenti difensivi. Sappiamo che è stato
necessario utilizzarli tutti e inventarsene altri sul campo per difendersi dalla
violenza omicida di quattro corpi di polizia impegnati in pratiche di guerra
interna: è in ragione di questa determinazione a proteggere se stessi e gli
altri che un solo cadavere è stato lasciato sull’asfalto. In questa pratica si è
formalizzato un diritto di resistenza che abbiamo riconosciuto come paradigma in
altre lotte dell’occidente. In questa pratica si è sedimentato e continua a
sedimentarsi consenso. </P>
<P class=spip>È contro questo consenso che si sta esercitando oggi l’azione
penale. A Genova come a Cosenza, a Roma, Bologna e in tutti gli altri luoghi
dove conflitto significa dinamica attiva di messa in gioco dei propri corpi. Ciò
che è accaduto all’incrocio tra Via Tolemaide e Corso Torino lo sappiamo, lo
abbiamo vissuto e ce lo hanno mostrato, da subito, immagini di ogni provenienza.
Abbiamo sentito le registrazioni radio delle direttive dell’ordine pubblico e
continuiamo da anni a chiedere che venga fatta luce sulla composizione della
catena di comando per sapere a quale anello obbediva il battaglione dei
carabinieri Tuscania mentre aggrediva a freddo il nostro spezzone, visto che è
certificato che non obbediva alla centrale operativa.<BR>Continueremo a farlo
anche se non sarà questo processo a dircelo. Ciò non di meno questo processo ci
riguarda tutti. Perché la riscrittura dei fatti e delle ragioni proposta
dall’accusa non è accettabile e non si rivolge solo agli imputati. Perché
l’incredibile pretesa di più di due secoli di carcerazione poggia su reati che,
dopo Genova, sono stati sistematicamente contestati in numerosissime occasioni
di conflitto, con particolare riferimento alle azioni contro i CPT. È un
messaggio lanciato a tutte le aggregazioni in lotta, da chi ferma treni in Val
di Susa a chi blocca discariche in Campania, passando per aeroporti di guerra in
Veneto e lager per migranti da Gradisca a Lampedusa.<BR>Tornare a Genova, in
tanti, per quella fase cruciale del dibattimento che sarà l’elaborazione della
sentenza. Come strumento di tutela del destino processuale di chi ha dato
concretezza a un sentire collettivo, della definizione della verità storica
prima che processuale, del patrimonio di determinazione che le sue strade e le
sue piazze hanno consegnato al nostro futuro. </P>
<P class=spip><I class=spip>Per Carlo, per noi, per il nostro futuro.</I><BR><B
class=spip>Sabato 17 novembre</B> <B class=spip>alle ore 15.00</B> dalla
Comunità di San Benedetto al Porto, Marina di Genova.<BR>La manifestazione si
concluderà con un happening musicale in <B class=spip>Piazza De Ferrari</B>, il
luogo dove il G8 ha tenuto il suo vertice insaguinato di allora. </P>
<P class=spip><B class=spip>Liberitutti.</B><BR></P>
<P class=spip> </P></DIV></BODY></HTML>