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<DIV><FONT face=Arial size=2>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Dopo un anno dalla morte sul lavoro di Luca
Vertullo al Porto di Ravenna (1 settembre 2006), finalmente l'inchiesta del pm
D'Aniello è giunta alla sua conclusione. Che adesso si arrivi al processo dei 16
indagati, dai rappresentanti ai massimi vertici della Compagnia Portuale ai
caporali. Ma, allo stesso tempo, non capiamo le ragioni per cui sono rimasti
fuori dall'inchiesta l'Agenzia interinale Intempo che aveva "affittato" Luca
alla Compagnia Portuale assieme ad altri 7 operai senza formazione e che
continua a sfruttare i lavoratori precari; come non capiamo le ragioni per cui
sono stati esclusi dall'inchiesta i responsabili del Servizio prevenzione
sicurezza dell'ASL che avrebbero dovuto fare i controlli. <BR><STRONG><U>Noi
vogliamo una condanna pesante per i responsabili che hanno violato le norme
sulla sicurezza pensando solo al profitto.</U></STRONG> Ma siamo purtroppo
consapevoli che le attuali leggi non renderanno vera giustizia. Fino a quando
gli omicidi bianchi non verranno sanzionati come "crimini" (omicidio e strage),
i padroni, le istituzioni ed i caporali se la caveranno con una contravvenzione.
Per cambiare questa norma e per contrastare le morti sul lavoro, lo SLAI COBAS
per il sindacato di classe, a partire dall'assemblea di Roma del 26 ottobre
scorso, ha costruito una <STRONG>Rete nazionale per la sicurezza sui posti di
lavoro</STRONG> assieme ad altre realtà che sono attive sul fronte sicurezza,
dai delegati dei lavoratori ad Associazioni di famigliari e sta lavorando
per:<BR>-<STRONG>una legge di iniziativa popolare che sanzioni come "crimine"
l'inosservanza delle norme sulla sicurezza e che porti all'esproprio
dell'azienda che le viola sistematicamente<BR>-postazione fissa dell'ispettorato
del lavoro e delle ASL<BR>-elezione diretta degli Rls e il divieto del loro
licenziamento durante il mandato<BR>-corsia preferenziale per i processi per
infortuni o morti sul lavoro<BR>-fondo di sostegno ai famigliari e accettazione
come parte civile delle associazioni famigliari e dei sindacati effettivamente
impegnati sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.<BR></STRONG>Rilanciamo queste
proposte a tutti i lavoratori, ai delegati che si battono concretamente per la
sicurezza, ai famigliari, ad unirsi in questo movimento. Vogliamo rendere più
forte queste ragioni con una "carovana" che attraversi 20 città di rilievo
nazionale con manifestazioni, blocchi, occupazioni, per mettere veramente fine
ai crimini padronali. Alla riunione nazionale di sabato prossimo a
Roma preoporremo anche Ravenna come una delle città protagoniste della
campagna "basta morti sul lavoro". Fin da subito raccogliamo le adesioni a
questo appello.</FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>ravenna, 8/1/2008</FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>SLAI COBAS PER IL SINDACATO DI CLASSE<BR>Tel.
339/8911853</FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2><BR></FONT> >>> La rete nazionale per
la sicurezza sui posti di lavoro si riunirà, come <BR>>>> già
annunciato, a Roma, in Via del Policlinico, 131, Saletta Libertini
<BR>>>> (sede nazionale Rifondazione gentilmente concessa), dalle ore
10 alle 14 <BR>>>> del 12 gennaio 2008.<BR>>>> La sala è a un
quarto d'ora dalla stazione Termini (stazione metro più <BR>>>>
vicina Castro Pretorio).<BR>>>> All'Ordine del Giorno
sono:<BR>>>> - piano di iniziative<BR>>>> - legge di
iniziativa popolare<BR>>>> - altre
proposte<BR>>>><BR>>>> informazioni: 3471102638--
<BR></DIV></FONT></DIV></BODY></HTML>