<!DOCTYPE HTML PUBLIC "-//W3C//DTD HTML 4.0 Transitional//EN">
<HTML><HEAD>
<META http-equiv=Content-Type content="text/html; charset=iso-8859-1">
<META content="MSHTML 6.00.2900.2180" name=GENERATOR>
<STYLE></STYLE>
</HEAD>
<BODY bgColor=#ffffff>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Un altro omicidio bianco nel ravennate: ieri
mattina, l'operaio Antonio Scodella di 40 anni è morto schiacciato da un
portone d'acciaio urtato da un muletto al materassificio Tarlazzi di Reda
(vicino Faenza), nella stessa ditta in cui si erano già verificati altri gravi
incidenti sul lavoro e nella stessa provincia dove, neanche un mese fa, è
avvenuto un altro incidente mortale. Sempre nella stessa giornata, un'operaia
faentina della Marmo Comprex ha avuto un trauma al braccio che è rimasto
agganciato al nastro trasportatore.<BR>La violazione delle norme sulla sicurezza
è pratica sistematica per i padroni alla ricerca del massimo profitto sulla
pelle dei lavoratori. Se muore un operaio sul lavoro c'è colpa e dolo dei
padroni che vedono la sicurezza come un costo inutile.<BR>Ma la strage
quotidiana dei lavoratori può essere fermata se sono proprio i lavoratori a
mobilitarsi su questo fronte con l'elezione diretta nelle aziende dei propri
delegati alla sicurezza (e non nominati dai sindacati) e con le lotte che
puntino a modificare l'attuale legislazione sul lavoro. <BR>Invece che pene
severe, esproprio delle aziende fuorilegge dal punto di vista della sicurezza,
l'attuale legislazione prevede una semplice contravvenzione. E non è un caso che
la Confindustria ed il governo dimissionario intendono opporsi persino
all'apparato sanzionatorio pecuniario della legge 123 del 25 agosto 2007, mentre
ai lavoratori delle piccole e medie aziende non spetta neanche la possibilità di
avere i propri rappresentanti sulla sicurezza.<BR>Come sindacato abbiamo
promosso, assieme ad altre realtà, la Rete Nazionale per la sicurezza sul posto
di lavoro che sta portando avanti alcune proposte: dalle manifestazioni della
"carovana" che attraverserà molte città-simbolo degli omicidi bianchi, alla
legge di iniziativa popolare per sanzionare come crimine la violazione delle
norme sulla sicurezza, all'elezione diretta degli Rls, alla corsia preferenziale
per i processi penali e civili che abbiano come tema infortuni e morti sul
lavoro.<BR>Invitiamo tutti lavoratori e le associazioni che, sul territorio, si
battono per la salute e sicurezza, a fare qualche cosa in più per fermare questa
strage: unirsi alla Rete Nazionale e costruire assieme il passaggio della
"carovana" anche a Ravenna per il 13 marzo, in occasione dell'anniversario della
strage dei 13 operai della Mecnavi. Vogliamo una marcia combattiva, una marcia
di guerra e non di pace contro i padroni assassini e istituzioni complici, una
marcia dal basso, aperta, operaia e popolare.<BR>E' necessario un movimento dal
basso a cui tutti sono invitati a partecipare e a contribuire. La mailing list
<A
href="mailto:bastamortesullavoro@domeus.it">bastamortesullavoro@domeus.it</A>
è il canale attuale di questo lavoro ma altri se ne aggiungeranno, come è stato
detto nelle assemblee preparatorie.<BR>Questa iniziativa sarà presentata il 29
febbraio a Roma con una delegazione nazionale rappresentativa anche dei
lavoratori di Ravenna. </FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>Ravenna 14 marzo 2008</FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2>SLAI COBAS per il sindacato di
classe<BR>tel.339/8911853<BR>e mail: <A
href="mailto:cobasravenna@libero.it">cobasravenna@libero.it</A></FONT></DIV>
<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV></BODY></HTML>