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<P class=MsoNormal>Questa mattina si è tenuto un presidio di solidarietà di
fronte al Tribunale di Mestre, per il processo che la magistratura sta
incredibilmente portando avanti, oggi la prima udienza, per l’occupazione <SPAN
style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>avvenuta nel 2004 della fabbrica GALILEO
di Marghera, un gioiello di tecnologia e una fabbrica per nulla in passivo
economico, che i padroni accanto ad uno scellerato dirigente sindacale fecero
chiudere, lasciando a casa centinaia e centinaia di lavoratori tutt’altro che
lontani dalle lotte che da decenni attraversano Porto Marghera.</P>
<P class=MsoNormal>Oggi sotto processo oltre a 9 giovani della provincia, c’era
Andrea, già delegato Rsu di Cgil, ed attualmente uno dei promotori della
proposta del Coordinamento Operaio, che come SLAI Cobas per il sindacato di
classe stiamo portando avanti a Marghera da oltre un anno, da quando si è
verificato che la lotta di difesa del posto di lavoro in alcune fabbriche
chimiche da pate della triplice, pur non mancando di azioni di massa incisive, è
stata spesso condotta in maniera subalterna a logiche verticistiche e con
modalità tali da comprometterla.</P>
<P class=MsoNormal>La magistratura veneziana, DOPO AVER ASSOLTO I DIRIGENTI DEL
PETROLCHIMICO responsabili di centinaia di operai morti per CVM, mentre dilunga
a tempi eterni il processo per gli 11 operai e le 3 mogli di altri operai, morti
per amianto alla Fincantieri, mentre non riconosce con perizie assurde tutte le
posizioni di esposizione amianto agli operai del Feltrificio Veneto che hanno
ricorso con AEA (62 operai), forse anche allo scopo di dissuadere dal rivolgersi
alla AEA dopo le decine e decine di vittorie processuali degli anni scorsi
(oltre 1.100 cause vinte di altrettanti lavoratori), adesso processa per
l’occupazione “abusiva” di una fabbrica chiusa dai padroni, che nel 2004
rappresentò in questo modo un punto di significativa denuncia operaia e
proletaria dello status quo che i padroni e i politici di stato vorrebbero
imporre: la distruzione del polo industriale più combattivo del nord-est, e la
sua sostituzione con una portualità e logistica merci dove la sindacalizzazione
non esista e il modello economico posto dal protocollo Treu in poi, e dalla
concertazione come logica di fondo, sia addirittura superato dalla
schiavizzazione imperante e dalla logica del “sindacato” come istituzione, una
logica che rifiutiamo, perché promuoviamo l’autorganizzazione e la difesa del
sindacato di classe come necessità dei lavoratori e della tutela dei loro
diritti.</P>
<P class=MsoNormal>SLAI Cobas per il sindacato di classe – coordinamento
provinciale di VENEZIA<BR>3-3-2008</P></FONT></DIV></BODY></HTML>