<table cellspacing='0' cellpadding='0' border='0' ><tr><td style='font: inherit;'><P><STRONG><FONT size=3>da <A href="http://www.iltrenodinotte.ilcannocchiale.it/"><FONT color=#ff0000 size=5>Iltrenodinotte</FONT></A></FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT size=3></FONT></STRONG> </P>
<P><STRONG><FONT size=3>Domenica si vota, "<EM>il governo è morto viva il governo!</EM>" Non uniamoci a questo grido di servitù. Riprendiamoci il nostro potere e l'interezza dei nostri sogni e delle nostre lotte, delle nostre intelligenze. Balliamo sopra i loro programmi da oligarchi, sui loro slogan personalistici che ci </FONT></STRONG><STRONG><FONT size=3>vogliono far ignorare la realtà di sfruttamento a cui siamo sottoposti tutti, indipendentemente dal voto espresso o impedito, l'impoverimento che dilaga. Mettiamo in moto il nostro circo e sfasciamo la giostra meccanica del potere, le sue nenie odiose, le sue parole d'ordine.</FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT size=3></FONT></STRONG> </P>
<P align=justify><STRONG><FONT size=3>Il primo maggio inizia la long long MayDay, la larga larga MayDay, la lunga lunga MayDay. Da evento di un giorno ad inizio di un progetto d'elaborazione e conflitto, d'incontro fra migranti e precari, d'articolazione di lotte e pensieri, vite e bisogni, della riconquista della nostra rappresentazione politica contro le deleghe a perdere di questa democrazia sfascista, per la nostra pluralità protagonista, per le nostre mille voci.<BR></FONT></STRONG></P>
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<P>di seguito dal sito di EuroMayDay:</P>
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<P><FONT size=3>Ci rivolgiamo a tutti e a tutte; uomini e donne, precari e precarie, native e migranti, lavoratrici e lavoratori dei call center, degli aeroporti, dello spettacolo e della moda, dell’informazione e della formazione, delle ricerca, delle cooperative sociali, della distribuzione.<BR><SPAN id=more-585></SPAN><BR>La precarietà picchia duro, nel lavoro e nella vita. Non è “sfiga”. Non è cosa passeggera. Non è un problema sociale tra gli altri ne’ un titolo di un giornale. Non è semplicemente la perversa proliferazione di contratti atipici ne’ un dazio che le giovani generazioni sono costrette a pagare per entrare nel mercato del lavoro.</FONT></P>
<P><FONT size=3>È il modo contemporaneo di produrre la ricchezza, di sfruttare il lavoro, di asservire ogni stilla della nostra vita al profitto delle imprese. La precarizzazione è la crisi della rappresentanza politica e sindacale del lavoro e nel sociale, e segna un punto sulla linea del tempo rispetto al quale non si può tornare indietro. È il punto da cui è necessario ripensare e sperimentare nuove forme e strategie di lotta; contro lo sfruttamento, le gerarchie e le povertà.</FONT></P>
<P><FONT size=3>Una lotta che parli chiaro e a voce alta, perché ricca di tutto ciò che la precarizzazione nega e riduce al silenzio. Negli ultimi anni, l’EuroMayDay ha costruito, in Italia e in Europa, uno spazio politico e sociale, condiviso, in cui la presa di parola e il protagonismo dei precari e delle precarie, senza mediazioni e mediatori, ha sperimentato forme inedite di visibilità, comunicazione e conflitto.</FONT></P>
<P><FONT size=3>Ma la Mayday è un processo sociale che si evolve di anno in anno, per tutto l’anno, e questa edizione, a Milano, rilancia a partire dal protagonismo dei migranti. Il lavoro migrante rivela i segreti della precarizzazione. Il controllo dei confini produce gerarchie spesso razziste tra regolari e irregolari, tra buoni e cattivi, criminalizzati dalle retoriche della guerra e della sicurezza che servono solo a non parlare di coloro che di lavoro muoiono, senza nessuna sicurezza.</FONT></P>
<P><FONT size=3>La specificità dei migranti è vivere una doppia precarietà. Dentro e fuori i luoghi di lavoro il legame tra permesso di soggiorno e contratto di lavoro li ricatta, i Cpt e le espulsioni li minacciano costantemente. La loro condizione riguarda però tutto il lavoro, è una leva fondamentale della precarizzazione perché alimenta la frammentazione, perché riduce gli spazi di libertà e le possibilità di lotta. Ma in questi anni il protagonismo dei migranti ha prodotto esperienze significative di lotta autonoma in nome della libertà di movimento.</FONT></P>
<P><FONT size=3>Il primo maggio, a Milano, vogliamo condividere questa forza, amplificarla, congiungerla con quella degli altri precari. Condividere esperienze che sono transnazionali, e che danno il segno di una May Day che attraversa l’Europa da Aachen/Aquisgrana a Berlino, Copenhagen, Hanau, Amburgo, Helsinki, Lisbona, Madrid, Malaga, Maribor, Napoli, Palermo, Terrassa, Vienna… e va oltre, perché passa per la Tokyo MayDay in Giappone, e si collega alla manifestazione dei migranti negli Stati Uniti del prossimo primo maggio.</FONT></P>
<P><FONT size=3>Vogliamo costruire una long/larga/lunga MayDay che sappia porre un confronto serrato e continuativo, fra tutte le realtà lavorative, sociali, sindacali che lottano, ogni giorno, in ogni dove, contro la precarizzazione, sulle tematiche che da sempre hanno caratterizzato l’idea del primo maggio precario: la continuità di reddito intesa come un nuovo orizzonte delle politiche rivendicative, del welfare e la trasformazione del protagonismo precario e migrante in un conflitto nuovamente diffuso ed incisivo.</FONT></P>
<P><FONT size=3>La precarizzazione, lo ripetiamo, picchia duro e segna una discontinuità profonda con il passato. E’ un equilibrio sapiente fra ricatto e consenso e agisce sul sociale in modo diverso, dividendoci e confondendoci. Atomizza le nostre vite e saccheggia i territori e le metropoli in cui viviamo. Milano è fresca di nomina per l’Expo 2015. Tremiamo pensando alle conseguenze di ciò: l’orgia bipartisan dell’orgoglio nazionale di speculazioni ed appalti allestirà il palcoscenica nascosto per lo sfruttamento intensivo di lavoro precario e migrante in un’oscena colata di cemento.</FONT></P>
<P><FONT size=3>Non ci sono dubbi, siamo incompatibili con tutto ciò: se questa è una vetrina che lo sia della nostra capacità di conflitto e di un’idea di valorizzazione delle nostre vite ben differente Di questo si discuterà nelle Fiere Precarie che precederanno, attraverseranno e seguiranno la parade mettendo a confronto esperienze di autoproduzione, di cooperazione e di condivisioni dei saperi.</FONT></P>
<P><FONT size=3></FONT> </P>
<P><STRONG><FONT size=3>Let’s MayDay,</FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT size=3>Milano, primo maggio,</FONT></STRONG></P>
<P><STRONG><FONT size=3>Porta ticinese, ore 15.00</FONT></STRONG></P></td></tr></table><br>
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Inviato da <a
href="http://us.rd.yahoo.com/mailuk/taglines/isp/control/*http://us.rd.yahoo.com/evt=52437/*http://it.docs.yahoo.com/mail/overview/index.html" target=_blank>Yahoo! Mail</a>.
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La casella di posta intelligente.