<FONT face=Arial size=2> </FONT>
<DIV align=center><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=Georgia color=#ff0000 size=7><STRONG><EM>" L a L i b e r t à "</EM></STRONG></FONT></SPAN></DIV>
<DIV align=center><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=Georgia size=6><STRONG><FONT size=1></FONT></STRONG></FONT></SPAN> </DIV>
<DIV align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </DIV>
<DIV align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </DIV>
<DIV align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">"Un tempo, i poveri erano così affamati che presero la loro fame, la misero in bottiglia e andarono a vendersela. Se la comprarono i ricchi che nella vita avevano mangiato tutto, dal caviale ripieno all’ossobucodiculodicane allo spiedo e volevano conoscere anche il sapore della fame dei miseri.</SPAN></I></DIV>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Per un po’ quei poveri tirarono avanti, ma poi tornarono a essere poveri come prima. Allora imbottigliarono la loro sete e la vendettero ai ricchi che nella vita avevano bevuto tutto, dal Brunello al Tavernello ma non avevano ancora assaggiato la sete dei miseri.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Ancora un po’ i poveri tirarono avanti, ma poco tempo più tardi tornarono nella povertà. Allora imbottigliarono la loro rabbia e vendettero ai ricchi anche quella. I ricchi che si erano sentiti indispettiti, che avevano avuto un po’ di rodimento di culo, ma la rabbia vera non l’avevano mai provata. Così se la comprarono dai poveri che ce n’avevano tanta.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">I poveri tirarono avanti, ma poi vendettero anche il loro pudore, la loro vergogna, il loro dolore.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Imbottigliarono la commozione e l’insubordinazione, la violenza e il riscatto, la rivolta e la pietà.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Col tempo le cantine dei ricchi si riempirono di bottiglie. Accanto ai grandi vini d’annata collezionavano la fame dei sanculotti della rivoluzione e la rabbia dei braccianti che occupavano le terre del Meridione. Tra gli spumanti e gli champagne trovavano posto la pazzia dei pellagrosi nelle campagne o l’orgoglio dell’aristocrazia operaia che aveva difeso le fabbriche dai nazisti e s’era guadagnata i diritti nelle lotte sindacali. Tra novelli e i passiti c’era il disgusto dei precari e dei senza casa o la determinazione dei Zapatisti che marciarono verso Città del Messico col passamontagna.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Dopo qualche generazione i poveri s’erano venduti tutto. Erano diventati così tanto poveri che presero la loro povertà, la misero in bottiglia e se la vendettero ai ricchi che volevano essere così tanto ricchi da possedere anche la miseria dei miseri.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Quando i poveri restarono senza niente si armarono. E non di coltello e forchetta, ma di pistole e fucili perché la rivoluzione non è un pranzo di gala, la rivoluzione è un atto di violenza. Marciarono verso il palazzo. Però quando arrivarono sotto il balcone del podestà si fermarono e rimasero zitti. Perché erano armati, ma non avevano più né rabbia né fame, né orgoglio né sete, né disgusto né determinazione. E senza cultura e coscienza di classe non si fa la rivoluzione.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Così il podestà scese in cantina, tornò con una bottiglia e la riconsegnò al popolo. C’era imbottigliata la libertà che avevano conquistato i loro nonni, ma che i padri s’erano già venduta da un pezzo. Potevano farci un inno o un partito, un circolo o una bandiera. La stapparono , ma non riuscirono a farci niente.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Perché la libertà da sola non serve.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Allora il podestà si cercò in tasca e trovò una scatola di caramelle alla menta.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">La consegnò al popolo.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">E da quel momento i poveri furono liberi.</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">Liberi di succhiare mentine."</SPAN></I></P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P>
<P style="MARGIN: 0cm 0cm 0pt" align=center><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia"></SPAN></I> </P><I><SPAN style="FONT-SIZE: 11pt; FONT-FAMILY: Georgia">
<DIV align=center><SPAN style="FONT-SIZE: 12pt"><FONT face=Georgia size=6><STRONG>Ascanio Celestini</STRONG></FONT></SPAN></DIV>
<DIV align=center><FONT face=Georgia size=6><STRONG>per il 25 Aprile </STRONG></FONT><STRONG><FONT face=Georgia size=6></FONT></STRONG></DIV></SPAN></I>_____________________________________________________________________ <BR>Questa mail ti arriva perchè ti sei iscritto oppure hai avuto una corrispondenza <BR>personale e/o attraverso altri con i gestore della mail. I tuoi dati non saranno in alcun <BR>modo resi pubblici o ceduti a terze persone. Serviranno solo ed esclusivamente per <BR>l'invio di NewsLetter e/o comunicati di interesse politico e/o sindacale nel pieno <BR>rispetto delle vigenti leggi sul diritto alla privacy. Se non sei più interessato a ricevere <BR>mail da questo indirizzo, o in realtà non lo sei mai stato - anche se ciò è sintomo di <BR>arida non curanza - ti preghiamo di risponderci con una mail di insulti. Sempre meglio <BR>l'odio che l'indifferenza. Oppure puoi farlo direttamente rispondendo a questa mail con <BR>la parola CANCELLAMI. ;-)