<table cellspacing='0' cellpadding='0' border='0' ><tr><td style='font: inherit;'><P>Ichino è un servo, e come tale ben pasciuto, pagato, nutrito, leccato, rispettato.</P>
<P>Quelli come lui sono i mandandti ideologici degli omicidi sul lavoro, della precarizzazione e del furto del nostro futuro.</P>
<P>Grazie ad uomini come lui il nostro presente è agro ed il nostro futuro un'incognita declinata sulle forme della povertà.</P>
<P>Burocrati. Non importa se sindacalisti, funzionari di stato o apparatnik di seconda fila. Queste persone non fanno un cazzo, sono - per usare la loro stessa orrida terminologia - improduttivi. Sono la zavorra che noi dobbiamo sostenere. Sono il midollo della vera natura sfruttatrice del potere.</P>
<P>Alla sua prima uscita pubblica occorrerebbe fargli un bel bagno d'uova. O pomodori marci.</P>
<P>Che ne dite? Se viene a Milano, io sono disponibile per il commando pomodoresco. È cosa da poco, ma ha riscontro. Si potrebbero anche distribuire volantini che "rivendicano" l'attentato ortofrutticolo...</P>
<P>che ne dite?</P>
<P> </P>
<P>saluti libertari</P>
<P>el<BR><BR>--- <B>Mer 30/4/08, obzudi <I><obzudi@email.it></I></B> ha scritto:<BR></P>
<BLOCKQUOTE style="PADDING-LEFT: 5px; MARGIN-LEFT: 5px; BORDER-LEFT: rgb(16,16,255) 2px solid">Da: obzudi <obzudi@email.it><BR>Oggetto: [Redditolavoro] ichino<BR>A: redditolavoro@ecn.org<BR>Data: Mercoledì 30 Aprile 2008, 12:35<BR><BR>
<DIV id=yiv566787639>
<STYLE></STYLE>
<DIV><FONT face=Arial size=2>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>Berlusconi lo ha richiesto come ministro, ha rifiutato in quanto eletto nel PD.<BR>Ma potrebbe essere a capo della commissione lavoro.<BR>Auguri Italia<BR></FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>*** tratto dal forum di exit.... (La 7) </FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300> <BR> <BR><FONT size=3><STRONG>Io Ichino lo conosco bene.<BR>Ichino. Esperto in lavoro (degli altri).</STRONG></FONT></FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300><FONT size=3><STRONG><BR></STRONG></FONT><BR>Ho letto qualcosa di Pietro Ichino, ho sentito discutere delle sue opere in tv, in questi giorni soprattutto del suo libro ‘I nullafacenti’.<BR>E allora ho pensato, questo qui ne capisce di lavoro, lavora, avrà lavorato.<BR>Insomma mi sono andato a vedere il suo curriculum.<BR><BR>L’Ichino mi nasce a Milano nel 1949, fin da giovanissimo si appassiona al mondo del lavoro (non al lavoro ma al mondo del lavoro) ed alla tenera età di vent’anni (nel 1969) diviene dirigente sindacale della CGIL-FIOM, incarico che ricoprirà fino al 1972.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>Assolve gli obblighi di leva come marconista trasmettitore (come me, sigh, anch’io cantavo la canzoncina ‘onda su onda noi siam trasmission, gente che non fa niente che non c’ha voglia di lavorar, gente specializzata a stare in branda a riposar’) ed è quindi pronto a rientrare nel mondo del lavoro, ritorna infatti tra i ranghi della CGIL dove resterà sino al 1979.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>Nel 1979 Ichino ha ormai trent’anni, posso immaginare la moglie che gli dice “Pie’ ormai c’hai trent’anni, se non vuoi trovare un lavoro almeno trova uno stipendio ed una pensione”.<BR>Detto fatto l’Ichino viene eletto alla Camera dei deputati, e va pure in Commissione Lavoro.<BR>Però non è ancora contento, ha lo stipendio, si è assicurato una ricchissima ‘pensione’, che comincerà a percepire nell’aprile del 2009 dopo aver ‘lavorato’ ben 4 anni alla Camera (dal 1979 al 1983), ma sente che gli manca qualcosa.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>E qualcosa arriva, nel 1981 (non vi sfugga che nello stesso momento era parlamentare) viene assunto come ricercatore all’Università di Milano.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>Nel 1986 diviene docente di Diritto del lavoro dopo concorso.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>Quasi dimenticavo la cosiddetta Legge Mosca, leggina allucinante (poco) nota per aver contribuito a creare una piccola voragine nei conti pubblici italiani, tale legge era nata come legge numero 252 del 1974 e consentiva a chi avesse collaborato con partiti e sindacati di vedersi regolarizzata la propria posizione contributiva scaricando i costi sulla<BR>fiscalità complessiva e dietro una piccola certificazione presentata dal partito o dal sindacato.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>In buona sostanza con questa legge vennero “regolarizzate” le posizioni di migliaia di persone che risultarono essere state impegnate come dirigenti sindacali sin dalle scuole medie, questa orda assetata di soldi è costata alle casse dello stato una cosuccia come 25mila miliardi di lire distribuiti tra oltre 40.000 persone, si badi bene non tra 40.000 lavoratori ma tra 40.000 oscuri funzionari di partito e nobilissimi rappresentanti dei lavoratori.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>Comprendo bene la vostra obiezione, la Legge è del 1974 l’Ichino è stato sindacalista fino al 1979, se ne ha goduto è solo per una parte della sua carriera ed in fondo la legge c’era, lui che poteva fare.</FONT></P>
<P><FONT face=Verdana color=#003300>Errore, la legge era del 1974 ma è stata prorogata più volte; particolarmente interessante per meglio illuminare il personaggio Ichinesco è l’ultima proroga, avvenuta nel 1979; abbiamo detto come il nostro sia stato deputato nella VIII legislatura , durata dal 20 giugno 1979 all’11 luglio 1983, ma l’Ichino non è arrivato alla Camera il 20 giugno 1979 ma il 12 luglio in sostituzione di un collega ed il suo primo atto, da vero alfiere dei veri lavoratori, è stato quello di correre ad aggiungere la sua preziosa firma alla proposta di legge numero 291 presentata il 10 luglio 1979 ed avente a titolo “Riapertura di termini in materia di posizione previdenziale di talune categorie di lavoratori dipendenti pubblici e privati”, così facendo il deputato Ichino si affrettava ad aggiungere la sua firma sotto un progetto di legge che favoriva spudoratamente i sindacalisti come Ichino, contribuendo a causare una
voragine nei conti pubblici che il professor Ichino propone oggi di sanare per il mezzo di rigore, sacrifici e duro lavoro (degli altri).</FONT></P><FONT face=Verdana color=#003300>
<P><BR>In buona sostanza io, che ho 39 anni, sono impiegato pubblico e, tra mille difficoltà, lavoro da quando avevo 21 anni non so come e quando andrò in pensione mentre il castigatore dei nullafacenti si trova ad avere già diritto a due pensioni ottime (quella di docente universitario e quella di deputato che SONO CUMULABILI) più un altro paio potenziali, quella di giornalista e quella di sindacalista.</P>
<P>Insomma Ichino, ho capito che dovrò lavorare fino a 250 anni di età per pagarLe LE pensioni, ma almeno non potrebbe evitare di prendermi pure in giro?<BR><BR>Arnolfo Spezzachini<BR>scritto da Arnolfo Spezzachini il 28/04/2008 </P>
<P></FONT></FONT><FONT face=Arial size=2><A href="http://obzudi.splinder.com/" target=_blank rel=nofollow>http://obzudi.splinder.com/</A></FONT></P>
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