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<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN class=titolo>[Verso il 1° maggio]
</SPAN></FONT></DIV>
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class=titolo></SPAN></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
class=titolo></SPAN></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3><FONT size=5><FONT color=#800080><SPAN
class=titolo>Speciale call center: la cospirazione corre sul filo.. cominciamo a
collegarla!</SPAN><BR></FONT></FONT><A
href="http://www.infoaut.org/news.php?id=1463#"></A></FONT></DIV><FONT
face="Times New Roman" size=3><FONT face=Arial size=2></FONT></FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3><FONT face=Arial
size=2></FONT></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3> </DIV>
<DIV><BR></DIV><SPAN class=corpo>
<DIV align=justify><STRONG><BR>|Torino, aprile 2008|</STRONG> Assodata abitudine
nel nostro paese (ma non solo..) è la tendenza, del ceto politico e sindacale,
del cinema "convenzionato" e del giornalismo pennivendolo, a mostrarsi
interessati rappresentanti e/o interlocutori di problemi e questioni che nemmeno
li sfiorano. E allora giù a cascata: sponsorizzati film sul mondo dei call
center, ostentate soddisfazioni per disastrosi accordi sul welfare, strumentali
lagnanze sulla poca produttività e flessibilità, elettorali visite "di cortesia"
condite di promesse insulse. Carnevale periodico, soprattuttto nei luoghi di
lavoro, espressione anch'esso di una crisi della rappresentanza diffusa, data la
distanza presente tra meline mediatiche e bisogni concreti.<BR>I media
mainstream difficilmente danno la parola ai lavoratori e alle lavoratrici, se
non per banalità o fatti assolutamente compatibili con quel che è l'indirizzo
dominante. Il mondo dei call center è per eccellenza, nel nuovo fruttifero (per
le aziende!) ramo del terziario del capitalismo post-fordista, l'esempio
dell'alienazione imposta quotidianamente a migliaia di persone alle prese con
computer e cornette del telefono, fomentando generazioni di soldatini amorfi,
inconsapevoli dei propri diritti e della legittimità delle proprie
rivendicazioni..<BR>Call center nei quali i sindacati confederali fan fatica ad
entrarci, vuoi per la minuziosa opera di desindicalizzazione data dall'estrema
ricattabilità del posto lavorativo, vuoi per la sfiducia persistente verso chi
non esita ad andare a braccetto con chi è responsabile e fautore dello stato di
cose presenti, vuoi per mancanza di coscienza ben costruita da un Sistema goloso
di informità sociale..<BR>L'altra faccia della medaglia, sicuramente (all'oggi)
meno visibile ma ben impegnata nella costruzione delle fondamenta necessarie, è
il moto dell'autorganizzazione che è nato da tante e diverse esperienze sul
territorio nazionale. Un ottimo esempio della "cospirazione che corre sul filo"
è quella che si è data a Torino: uno speciale radiofonico sui call center andato
in onda su Radio BlackOut, una partecipata assemblea pubblica svoltasi a Palazzo
Nuovo, un 1° maggio di opposizione sociale da vivere..<BR><BR>
<HR>
<H3 align=center><STRONG></STRONG> </H3>
<H3 align=center><STRONG></STRONG> </H3>
<H3 align=center><STRONG><FONT color=#800080>Speciale radiofonico sui call
center<BR>22 aprile, Radio BlackOut di Torino</FONT></STRONG></H3><STRONG><FONT
color=#800080></FONT></STRONG></DIV>
<DIV><STRONG></STRONG> </DIV>
<DIV><STRONG><FONT color=#800080 size=4></FONT> </DIV>
<H3 align=center><BR></H3></STRONG>
<DIV align=justify>Il 22 aprile 2008, sulla radio antagonista torinese, Radio
BlackOut, all'interno di FritturaMista, contenitore politico e culturale del
martedì sera, è andato in onda uno speciale sui call center, che ha avuto come
ospiti Alberto (lavoratore reintegrato Vodafone), Marco (lavoratore Telegate),
Vincenzo (lavoratore Comdata). I nodi su cui si è soffermata la trasmissione
sono stati concettualmente tre, le condizioni di lavoro e i profitti delle
aziende - le lotte e le vertenzialità in campo - la repressione aziendale,
preceduti da una presentazione dei progetti nazionali e torinesi in campo,
conclusi con l'invito all'assemblea pubblica del 23 aprile a Palazzo Nuovo e
alla costruzione di un primo maggio d'opposizione.<BR>Riproduciamo qui di
seguito i momenti salienti della diretta, le interviste fatte e le analisi
tratte:<BR><BR><STRONG>Presentazione del progetto "colsenter, precarietà sul
filo", della rete torinese di lavoratori e lavoratrici dei call center,
dell'assemblea pubblica sui call
center</STRONG><U><EM><BR></EM></U><EM><BR></EM>
<DIV align=center><A
href="http://www.infoaut.org/public/media/1464_presentazioni_progetti.mp3"
target=_blank><EM>>> ascolta/scarica le presentazioni fatte da Alberto
<<</EM></A><BR></DIV>
<DIV align=center><BR>
<DIV align=justify>"Il noblog colsenter" nasce da esperienze concrete, che sono
le esperienze di tutti noi. Frammenti di vita dura, di lavoro faticato,
esperienze forti ma non necessariamente negative. Anzi.<BR>Colsenter nasce per
cominciare a scambiare informazioni, serve per dire che tutte le porcate che
queste aziende fanno - e che governi e sindacati avvallano - possono essere
contrastate.<BR><A href="http://colsenter.noblogs.org/" target=_blank>>>
continua a leggere la presentazione su colsenter.noblogs.org</A><A
href="http://colsenter.noblogs.org/"
target=_blank><BR></A></DIV></DIV><BR><STRONG>Condizioni di lavoro dei
lavoratori e delle lavoratrici nei call center e la mole dei profitti
padronali</STRONG><BR><BR>
<DIV align=center><A
href="http://www.infoaut.org/public/media/1465_condizioni_profitti.mp3"
target=_blank><EM>>> ascolta/scarica l'analisi di Alberto e Vincenzo
<<</EM></A><BR></DIV><EM><BR></EM>
<DIV align=center><EM><A
href="http://www.infoaut.org/public/media/1465_articolo.pdf"
target=_blank>>> leggi/scarica l'articolo "Call center, un miliardo di
ricavi" di Fabrizio Patti, uscito su Il Sole 24 Ore il 17 marzo 2008
<<</A><BR></EM><BR>
<DIV align=justify>Due punti di vista diversi, opposti, in assoluta
contrapposizione: quello di chi lavora e quello di chi accumula capitale
attraverso lo sfruttamento della forza-lavoro. Alberto, prendendo spunto da un
articolo de Il Sole 24 Ore, giornale padronale per eccellenza, disvela
l'enormità di profitti che incamerano le aziende dal "lavoro col telefono",
denunciando da una parte le condizioni vergognose dei lavoratori e dall'altra
rispedendo al mittente le lamentele inascoltabili dei padroni rispetto ai temi
come quelli della "poca produttività" o della "saturazione del mercato".
Vincenzo, partendo da un'indagine eseguita dall'Asl della Città di Milano,
focalizza i punti principali delle condizioni lavorative nei call center,
prescindendo dalla (misera) busta paga che i lavoratori si ritrovano a fine
mese..<BR></DIV>
<DIV align=justify><FONT face=Arial size=2></FONT><BR><STRONG>Lotte e
vertenzialità aperte nei luoghi di lavoro<BR></STRONG><BR></DIV>
<DIV align=center><EM><A
href="http://www.infoaut.org/public/media/1466_lotte_vertenze.mp3"
target=_blank>>> ascolta/scarica l'intervista con Omar, coordinatore
provinciale dei Cobas - lavoro privato - di Livorno <<<BR></A></EM><A
href="http://www.infoaut.org/public/media/1466_lotte_vertenze.mp3"
target=_blank><EM>(prefazione all'intervista di Marco su
Telegate)</EM></A></DIV>
<DIV align=center><EM></EM><EM><BR><BR> </DIV></EM>
<DIV align=justify>Discussione tra Marco e Omar, entrambi lavoratori Telegate,
che si confrontano soprattuttto sui nodi problematici (e mobilitativi!) della
loro stessa azienda, dislocata su due rami, quello torinese e quello
livornese.<BR><BR>Cronaca (parziale) delle ultime mobilitazioni raccontate da
InfoAut:<BR><A href="http://www.infoaut.org/news.php?id=1241"
target=_blank><BR></A><A href="http://www.infoaut.org/news.php?id=1241"
target=_blank>- 6 marzo 2008 - La precarieta' corre sul filo.. ma anche la
cospirazione corre sul filo e senza bisogno del doppino! (intervista)</A><BR><A
href="http://www.infoaut.org/news.php?id=876#" target=_blank><BR></A><A
href="http://www.infoaut.org/news.php?id=876" target=_blank>- 3 dicembre 2008 -
Sale la protesta dei lavoratori Telegate: i precari del call-center Fiat fanno
un blitz al Lingotto</A><BR><A href="http://www.infoaut.org/news.php?id=677"
target=_blank><BR></A><A href="http://www.infoaut.org/news.php?id=677"
target=_blank>- 13 ottobre 2007 - "914 persone cedute: Life is out!":
mobilitazione dei lavoratori Vodafone a
Milano</A><BR><STRONG></STRONG></DIV><STRONG></STRONG></DIV>
<DIV align=center><STRONG>
<DIV align=justify><BR>La repressione delle aziende contro i "non
allineati"</STRONG><BR><BR></DIV>
<DIV align=center><A
href="http://www.infoaut.org/public/media/1467_repressione_aziendale.mp3"
target=_blank><EM>>> ascolta/scarica l'intervista con Alessandra,
lavoratrice licenziata Telecom di Roma <<<BR></EM></A><A
href="http://www.infoaut.org/public/media/1467_repressione_aziendale.mp3"
target=_blank><EM>(prefazione all'intervista di Alberto sulla repressione
aziendale)</EM></A><BR><BR>
<DIV align=justify> </DIV>
<DIV align=justify>Alessandra Mei, lavoratrice Telecom di Roma è stata
brutalmente licenziata dall'azienda, il 16 aprile 2008, per "essersi permessa"
di aver risposto male ad un superiore. Una logica da esercito, figlia
dell'estrema ricattabilità dei posti di lavoro nei call center ma anche della
politica di controllo presente. Ad Alessandra non sono bastati nemmeno sedici
anni di anzianità per poter difendere sè stessa dall'ingiustizia in atto,
licenziata in tronco.</DIV>
<DIV align=justify> </DIV><FONT face=Arial size=2></FONT></DIV>
<DIV align=center> </DIV>
<DIV align=center><FONT color=#800080
size=4><STRONG></STRONG></FONT> </DIV>
<DIV align=center>
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<TR>
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<TBODY>
<TR>
<TD vAlign=top>
<DIV><SPAN class=titolo><FONT color=#800080 size=4><STRONG>[report
assemblea] "La precarietà corre sul filo.. cominciamo a
collegarla!"</STRONG></FONT></SPAN><BR><A
href="http://www.infoaut.org/news.php?id=1468#"></A></DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face=Arial size=2></FONT> </DIV>
<DIV><BR></DIV><SPAN class=corpo>
<DIV align=justify>Mercoledì 23 aprile si è svolta a Palazzo Nuovo
l´assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici dei call center di
Torino. A discutere e a "cospirare" contro la precarietà e le
esternalizzazioni, i bassi salari e i problemi di salute,
circa una cinquantina di lavoratori e lavoratrici di varie aziende
(Comdata, Telecom, Telegate, Elitel, Vodafone ecc.), insieme ad
esponenti dell´ANLE (Associazione Nazionale Lavoratori
esternalizzati) e della FLMU-CUB.<BR>Nell'introduzione al dibattito,
un collega di Comdata ha posto enfasi sulla relazione fra
redditività delle aziende e livello di sfruttamento dei lavoratori
del settore, in particolare focalizzando l'attenzione sugli aspetti
legati alle condizioni di salute e alla sicurezza. Ha preso poi la
parola un delegato RSU di Telegate che, oltre che raccontare la
storia delle lotte che hanno permesso la stabilizzazione di 250
lavoratori, ha incentrato il suo intervento sull'importanza delle
vertenze come strumento importante, in caso di assenze di lotte, per
far pagare un prezzo altissimo ai padroni anche in termini
economici, visto che spesso loro preferiscono pagare un lavoratore
perchè se ne stia a casa, piuttosto che riassumerlo dopo una
sentenza, e lo fanno proprio perchè gli esiti delle vertenze spesso
non vengono pubbliizzati e diffusi nelle aziende e fra i
lavoratori.<BR>Un aspetto, questo, ripreso dalle due colleghe di
ANLE che hanno ricordato le 45 cause vinte contro Telecom sulle
esternalizzazioni (sulle quali si sta preparando un dossier),
l'importanza dell'informazione relativa ai diritti, e quella di
cominciare ad aprire un fronte vertenziale sull'intermediazione
illecita di manodopera (caporalato) che contraddistingua la
stragrande maggioranza delle aziende in outsourcing in questo
Paese.<BR>La lavoratrice esternalizzata Wind di Sesto San Giovanni
(MI), ha invece rimandato al sito della rete colsenter.noblogs.org
per informarsi sullo stato della lotta contro l'esternalizzazione
del call center di Sesto e contro i trasferimenti di 240 lavoratori
della sede di Lorenteggio (MI) a Roma, e ha fatto appello alla
partecipazione alla MayDay di Milano, ormai "storico" appuntamentom
del precariato che non si rassegna, dove sarà presente anche un
carro sulle TLC.<BR>Sono poi intervenute due colleghe Telecom di
Torino, che hanno ripreso sia la questione della sicurezza, sia
quella dell'alienazione del lavoro di "customer care", falsamente
orientatto dall'azienda alla ricerca della qualità del servizio, ma
in realtà improntato alla quantità dei contatti e ad una vera e
propria azione di vendita di nuovi prodotti e servizi aziendali. Una
situazione che spesso ci rende molto più dipendenti dalle "macchine"
(PC e telefoni), degli stessi operai manifatturieri.<BR>Un compagno
della FLMUniti-CUB di Milano si è agganciato a questo ultimo
aspetto, evidenziando come difficilmente questo può essere concepito
come "il lavoro della vita" (sebbene purtroppo sempre più spesso e
per sempre più persone questo è diventato) e quindi, accanto alla
lotta per il miglioramento delle condizioni lavorative e salariali,
va affiancata la lotta per la riappropriazione del salario
attraverso le vertenze.<BR>Il collega che, insieme ad altri, ha
recentemente vinto la prima causa per riassunzione a tempo
indeterminato contro Vodafone, ha provato a tirare qualche
conclusione, ricordando alcuni punti qualificanti del blog colsenter
e della rete che si sta costituendo a Torino:<BR>1. Il meccanismo
della "cospirazione", ossia l'individuazione e la moltiplicazione di
momenti e luoghi nei quali discutere ed organizzarsi per contrastare
le aziende, visto che quest'ultime non permettono spazi di
discussione, di riunione e di organizzazione.<BR>2. Quello della
"cartografia", cioè della mappatura delle aziende di call center
presenti sul territorio, le loro caratteristiche, fatturato,
inquadramento dei lavoratori, proprietà e quant'altro, lavoro
propedeutico ALL'AZIONE DI COLLEGAMENTO fra lavoratori di differenti
aziende che rimane un obiettivo centrale.<BR>3. Infine, quello che
stiamo denominando del "cash and crash", ossia della
riappropriazione del salario e dello sputtanamento delle aziende,
obiettivo perseguito sia attraverso le vertenze legali che devono
diventare sempre più di massa, sia attraverso iniziative di massa
eclatanti che mettano in discussione l'immagine edulcorata che
queste aziende millantano e che comunichino ai lavoratori che questi
squali non hanno diritto di trattarci come fanno e che è possibile
resistere con successo.<BR>Infine è stata approvata una mozione in
solidarietà con la collega Telecom di Roma licenziata. E' stato
proposto un presidio a Torino in occasione dello sciopero che si sta
organizzando a Roma, il call strike per intasare le linee quel
giorno e una cena benefit per Alessandra.<BR><BR><EM>Di seguito la
mozione uscita dall'assemblea in solidarietà con la lavoratirce
Telecom licenziata in tronco a Roma per aver risposto male ad un
superiore:<BR></EM><BR>Alessandra Mei, una collega Telecom di Roma,
è stata brutalmente licenziata e sbattuta per strada, dopo 16 anni
di "onorato servizio", di cui 8 passati in cuffia al 119.<BR>Una
decisione grave ed inaudita che conferma quanto Telecom sia una
delle aziende di punta nell'impostare le relazioni coi lavoratori
sulla base dell'arroganza, della prevaricazione e del terrorismo
psicologico.<BR>Da anni denunciamo le condizioni di lavoro
insopportabili nelle quali, come lavoratori e lavoratrici dei call
center, viviamo:<BR>- precarietà lavorativa, sia per i dipendenti
delle imprese in outsourcing (spesso con contratti a progetto,
somministrati, a termine), sia per quelli "in house", costantemente
con la spada di Damocle delle esternalizzazioni, delle
delocalizzazioni e delle cssioni di ramo d'azienda sulla testa,
spesso anticamera di licenziamenti mascherati;<BR>- salari che nella
maggior parte dei casi sfiorano i 1.000 euro per un full-time, e che
non ci fanno arrivare neanche alla fine della terza settimana
(soprattutto se abbiamo figli a carico);<BR>- condizioni di salute e
sicurezza indecenti, perchè sottoposti a livelli di stress che non
hanno paragoni in nessuna altra categoria, come testimoniano
numerosi studi eseguiti da varie ASL e medici a livello nazionale
(come quelle di Milano, Torino, Bologna). Senza parlare dei disturbi
al metacarpo (tendiniti), alla vista, all'udito, alla colonna
vertebrale...<BR>Tutto questo non interessa minimamente ai "signori
del filo" che, proprio grazie alle condizioni di lavoro allucinanti
in cui versiamo, incamerano profitti da capogiro: senza contare le
"majors" delle TLC (Vodafone, Telecom, Wind, H3G), i ricavi del 2007
ammontano a quasi un miliardo di euro!<BR>ORA BASTA!<BR>In questo
contesto non accettiamo di far passare in silenzio una grave
prevaricazione come quella fatta ad Alessandra, perchè da domani
potrebbe toccare a chiunque di noi, e soprattutto a chi non piega la
testa, visto che Alessandra è anche attivista sindacale
dell'FLMU-CUB.<BR>Esprimiamo tutta la nostra solidarietà ad
Alessandra e ci impegneremo affinchè venga immediatamente
reintegrata, facciamo appello a tutti i lavoratori e le lavoratrici
a manifestare la propria vicinanza ad Alessandra e a denunciare
Telecom e le sue politiche repressive e
autoritarie.<BR><BR>REINTEGRO IMMEDIATO DI ALESSANDRA!<BR>UNITI SI
VINCE!<BR>SE VOGLIONO PROFITTI, AVRANNO CONFLITTI!<BR><BR>
<DIV align=right><EM>Torino, Palazzo Nuovo - 23 aprile
2008</EM><BR><EM>I lavoratori e le lavoratrici Comdata, Elitel,
Telecom, Telegate, Omnia, Vodafone riuniti/e in
assemblea</EM></DIV></DIV></SPAN></TD></TR>
<TR>
<TD>
<HR noShade>
</TD></TR></TBODY></TABLE>
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href="http://www.infoaut.org/news.php?id=1463">http://www.infoaut.org/news.php?id=1463</A></FONT></DIV></TD>
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