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</HEAD><FONT face=Arial><FONT size=2>
<BODY>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" color=#800080 size=5><STRONG>Riforma dei
contratti </STRONG></FONT></DIV>
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size=5></FONT></STRONG> </DIV>
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<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3><STRONG>La voce di Epifani e quella
dello SLAI COBAS</STRONG></FONT></DIV>
<DIV><STRONG><FONT face="Times New Roman" size=3></FONT></STRONG> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3>Non ho potuto migliorare la
formattazione, il testo dello <STRONG>SLAI COBAS </STRONG>è
"intrattabile"!!!</FONT></DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3></FONT> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3>enrico</FONT></DIV>
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<DIV> </DIV>
<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3> </DIV><FONT face=Arial
size=2></FONT>
<DIV><BR> </DIV>
<DIV>Una mediazione alta e importante<BR><BR>di Enrico Galantini<BR><BR>
<P class=arial-12>“La proposta di Cgil Cisl e Uil è un testo molto buono e molto
avanzato. È una mediazione alta e importante”. Non risparmia gli aggettivi
Guglielmo Epifani, di solito molto misurato nel dare giudizi e valutazioni. La
soddisfazione è evidente per quello che da più parti è stato definito un accordo
“storico”, e del resto sui temi della democrazia e della rappresentanza la
proposta unitaria fa un balzo in avanti deciso rispetto agli anni passati. Ed è
proprio sulla parte relativa alla democrazia che si appunta la prima
considerazione di Epifani. “Neanche ai tempi della Federazione unitaria c’erano
regole di questo valore e di questa importanza – spiega il segretario generale
della Cgil –: nel testo si parla di una rappresentanza da misurare e da
certificare attraverso un sistema misto di deleghe e di voti espressi attraverso
le elezioni dell’Rsu. E insieme si definisce un percorso democratico per gli
accordi confederali, ma valido anche come riferimento per il complesso delle
categorie e delle strutture, che prevede nella fase iniziale, dopo la
preparazione delle piattaforme da parte delle segreterie e dei direttivi, la
consultazione nei posti di lavoro e tra i pensionati, e nel momento conclusivo,
sulle intese raggiunte, il voto certificato di tutti i lavoratori e di tutti i
pensionati”. <BR><BR><B>Rassegna</B> Un grosso passo avanti su questi terreni,
soprattutto da parte della Cisl che ha nel suo dna una storia diversa, che
privilegia gli iscritti… <BR><BR><B>Epifani</B> Tutti siamo coscienti di essere
di fronte a una fase politico-sindacale assai complicata, nella quale l’unità
tra le confederazioni assume un valore più importante che mai. Bonanni è una
persona pragmatica, un sindacalista vero. Ha fatto le scelte giuste, come tutti
noi, del resto. <BR><BR><B>Rassegna</B> Questo sulla democrazia è il capitolo
che completa la precedente bozza sulla contrattazione, peraltro rivista in
qualche punto…<BR><BR><B>Epifani</B> Il documento unitario uscito dal XV
congresso della Cgil diceva che avremmo lavorato per la riproposizione di un
modello unitario di riforma della contrattazione, e di riforma della democrazia
e della rappresentanza, come momenti inscindibili della stessa piattaforma. È
quello che abbiamo fatto. Per quanto riguarda la bozza precedente, abbiamo
lavorato per togliere ogni motivo di ambiguità interpretativa. Il potenziamento
e la qualificazione del secondo livello di contrattazione, come vengono definiti
nel documento unitario, sono a mio avviso assolutamente corretti, sia per quanto
riguarda il carattere accrescitivo della contrattazione aziendale di secondo
livello, sia per lo svolgimento, in alternativa a questa, della dimensione
territoriale, di sito, di filiera, secondo le diverse situazioni settoriali;
così come l’intervento sull’organizzazione del lavoro, sul sistema degli orari,
sulle flessibilità contrattate, sulla prevenzione e sicurezza nel lavoro sono
espressi con una chiarezza assoluta. <BR><BR><B>Rassegna</B> Forse le novità più
significative rispetto alla bozza sono nel punto relativo al contratto
nazionale… <BR><BR><B>Epifani</B> Abbiamo lavorato perché non ci fosse nessun
dubbio sul ruolo fondamentale e centrale del contratto di primo livello (che,
ricordo, dovrebbe diventare triennale). Nel testo si dice che il contratto
nazionale rappresenta ed esprime il diritto universale dei lavoratori e si
applica in ogni azienda e in ogni parte del nostro territorio. Con la
formulazione che abbiamo adottato non hanno più ragion d’essere le
preoccupazioni, che erano emerse nella nostra discussione, su interpretazioni
che potessero dare adito a ipotesi di una derogabilità del contratto nazionale.
Il testo è, anche da questo punto di vista, assolutamente chiaro. Così come mi
pare essenziale, per fugare ogni dubbio, la complementarietà tra i livelli
prevista dalla proposta di documento: è un modo per dire che o c’è tutto, oppure
l’equilibrio alla base della proposta non regge. <BR><BR>Per quanto riguarda le
novità, abbiamo inserito, come riferimento dell’inflazione, il deflatore dei
consumi interno o l’indice armonizzato europeo corretto con il peso dei mutui,
strumenti che hanno una dinamica molto più sensibile rispetto al paniere
dell’Istat e rappresentano un avanzamento molto forte nella direzione della
tutela del potere d’acquisto. Già nella bozza c’erano l’abolizione delle una
tantum, con la decorrenza dei nuovi minimi salariali dalla scadenza del vecchio
contratto, e la possibilità di prevedere che la contrattazione salariale di
secondo livello si sviluppi a partire da una quota fissata dagli stessi
contratti nazionali. Con tutto questo, con la contrattazione di secondo livello,
con una nuova politica dei redditi è possibile rispondere all’emergenza salari
che denunciamo da tempo. <BR><BR><B>Rassegna</B> Adesso c’è la consultazione.
Poi si comincia a navigare in mare aperto… <BR><BR><B>Epifani</B> Da lunedì 12,
quando i direttivi unitari hanno approvato il documento, sono previsti 20 giorni
di discussione. Spetta ai territori indicare i calendari delle assemblee nei
luoghi di lavoro e nelle leghe nelle quali discutere con i lavoratori e con i
pensionati del testo di questo documento e di quello in materia di fisco e di
prezzi. Al termine delle assemblee gli organismi unitari faranno una valutazione
degli esiti, delle valutazioni espresse, delle critiche, dei dubbi e dei
consensi. Dal 21° giorno, o giù di lì, dovremo confrontarci con il sistema delle
imprese e con il governo. Le opinioni che girano sono ormai note. C’è chi vuole
un solo livello, c’è chi vuole scegliere quale livello a seconda delle
convenienze, c’è chi vuole contrattare solo in azienda. Tutti sono contro la
contrattazione territoriale. Non c’è da illudersi che sarà facile arrivare a un
accordo sul modello contrattuale come quello che prefiguriamo noi, che è utile
per tutto il mondo del lavoro, ma è fondamentale soprattutto per le fasce più
deboli. Eppure dobbiamo provarci. L’unità tra Cgil Cisl e Uil è in questa fase
più che mai fondamentale. Innanzitutto per condurre la barca del sindacato
all’approdo di un buon accordo. E poi per cercare di portare il governo a fare
le scelte giuste in questo difficile frangente economico. Anche se non mi
nascondo che sono entrambe imprese assai difficili.</P>
<P class=arial-12> </P>
<P class=arial-12><EM><FONT size=2>13 maggio 2008
</FONT><A
href="http://www.rassegna.it/2008/sindacati/articoli/contratti04.htm"><FONT
size=2>http://www.rassegna.it/2008/sindacati/articoli/contratti04.htm</FONT></A></EM></P>
<P class=arial-12><EM></EM> </P>
<P class=arial-12><EM></EM> </P>
<P class=arial-12><EM></EM> </P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: center" align=center><B
style="mso-bidi-font-weight: normal"><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-weight: normal">RIFORMA
DEI CONTRATTI DI PADRONI-GOVERNO-SINDACATI DI <SPAN
class=GramE>STATO</SPAN><?xml:namespace prefix = o ns =
"urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></SPAN></FONT></B></P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: center" align=center><B
style="mso-bidi-font-weight: normal"><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-weight: normal">DAL
CONFLITTO ALLA COLLABORAZIONE DEGLI OPERAI <o:p></o:p></SPAN></FONT></B></P>
<P class=MsoNormal style="TEXT-ALIGN: center" align=center><B
style="mso-bidi-font-weight: normal"><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-weight: normal">PER
<?xml:namespace prefix = st1 ns = "urn:schemas-microsoft-com:office:smarttags"
/><st1:PersonName ProductID="LA COMPETITIVITA" w:st="on"><SPAN class=GramE>LA
COMPETITIVITA</SPAN></st1:PersonName><SPAN class=GramE>’</SPAN> E PRODUTTIVITA’
DEI PADRONI<o:p></o:p></SPAN></FONT></B></P>
<P class=MsoNormal><B style="mso-bidi-font-weight: normal"><FONT
face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-weight: normal"><o:p> </o:p></SPAN></FONT></B></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=4><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">I padroni vogliono “contratti a misura di capacita’ e
merito” e i sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil rispondono con una proposta
unitaria, decisa dall’alto dai tre segretari Epifani-Bonanni-Angeletti, da
portare ai tavoli con il Governo che va nella direzione di annullare il
contratto collettivo a favore del contratto individuale.<BR>E che questo sia
l’obbiettivo dei padroni, condiviso dai sindacati collaborazionisti, lo
ribadisce il presidente dei giovani di Confindustria, Federica Guidi, quando
dice che c’è bisogno di un modello contrattuale: “che dia realmente la
possibilità ad ogni imprenditore, ad ogni collaboratore, di impostare un
rapporto contrattuale che si basi sulle vere capacità di flessibilità , di
meritocrazia.”…in sintesi: “ognuno deve diventare un po’ imprenditore di se
stesso, con un nuovo modo per ogni persona di gestire il proprio rapporto
contrattuale.”</SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><B style="mso-bidi-font-weight: normal"><FONT
face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; FONT-SIZE: 12pt; mso-bidi-font-weight: normal">Anche
per Maurizio Sacconi (<SPAN class=SpellE>Pdl</SPAN>), ministro del <SPAN
class=SpellE>Welfare</SPAN>, con la definizione di una proposta unitaria «sarà
più agevole il confronto diretto tra parti sociali per arrivare ad un modello
che consenta di remunerare meglio il lavoro <SPAN class=GramE>in relazione
al</SPAN> suo concorso ai risultati dell'impresa»<SPAN class=GramE>.<SPAN
style="FONT-WEIGHT: normal"> </SPAN></SPAN></SPAN></FONT></B></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt"><o:p> </o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><SPAN class=GramE><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">Ma</SPAN></FONT></SPAN> vediamo cosa dice il documento
di <SPAN class=SpellE>cgil-cisl-uil</SPAN> <SPAN
style="mso-fareast-font-family: 'Arial Unicode MS'; mso-bidi-font-weight: bold">"Linee
di riforma della struttura contrattuale"</SPAN><SPAN
style="mso-fareast-font-family: 'Arial Unicode MS'">:<o:p></o:p></SPAN></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt"><o:p> </o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">La sola funzione che si attribuisce al contratto
nazionale è quella della “difesa” del potere d’acquisto delle retribuzioni
attraverso l’inflazione “realisticamente prevedibile”, che nella sostanza
riprende il concetto dell’inflazione programmata, che dagli accordi del luglio
1993 tra <SPAN class=SpellE><SPAN
class=GramE>sindacati-padroni-governo</SPAN></SPAN> è stata la causa che ha
portato all’emergenza salariale attuale.</SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">Di fronte a buste paga più vicine a quelle dell’Europa
dell’Est che di Francia e Germania, si è pensato bene di allungare a 3 anni il
rinnovo della parte economica.</SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">Nessuna <SPAN class=GramE>richiesta di aumento
retributivo reale è più ammesso</SPAN> a questo livello, per questo è ancora più
urgente lottare per il recupero automatico del potere d’acquisto del salario in
base al costo della vita attraverso il meccanismo della scala
mobile.</SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">Deroghe aziendali al contratto nazionale di categoria in
cui trovare: “<SPAN class=GramE>spazi</SPAN> di manovra salariale e normativa
(…) in termini flessibili rispetto alle diverse specificità
settoriali”</SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt"><o:p> </o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">Se passa questa riforma del contratto nazionale di
lavoro <SPAN class=GramE>non</SPAN> si potrà più chiedere aumenti salariali
sicuri e uguali per tutti i lavoratori “per i prossimi 20 anni” (affermazioni di
<SPAN class=SpellE>rinaldini</SPAN> <SPAN class=SpellE>fiom</SPAN>),<SPAN
style="mso-spacerun: yes"> </SPAN>spostando definitivamente il baricentro
verso il contratto aziendale, che coinvolge solo il 10% delle aziende e neanche
il 30% dei lavoratori e dove gli “aumenti” di salario sono legati agli
obbiettivi e ai parametri di produttività, qualità, efficienza delle aziende…..e
per questo che si fa sempre più pressante la propaganda demagogica del governo
di “<SPAN class=SpellE>detassare</SPAN>” premi e incentivi, ossia del salario
variabile e quindi non sicuro e non per tutti i lavoratori. </SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">Intanto il governo prepara una nuova disciplina fiscale
per premi aziendali ed elargizioni unilaterali <SPAN class=GramE>dell’azienda,
assieme al discorso straordinari</SPAN> (già <SPAN class=SpellE>detassati</SPAN>
in parte per le aziende da Prodi con l’accordo del <SPAN
class=SpellE>Welfare</SPAN>).</SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">In questo modo sarà persino possibile una nuova forma
<SPAN class=GramE>di </SPAN>evasione fiscale: per sottrarre ogni aumento
retributivo all’aliquota IRPEF, sarebbe sufficiente farlo passare come
straordinario.</SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt"><o:p> </o:p></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt">Per finire il documento <B
style="mso-bidi-font-weight: normal"><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; mso-bidi-font-weight: normal">contiene un nuovo
capitolo sulla rappresentanza e la democrazia, chiesto a gran voce dalla <SPAN
class=SpellE>Cgil</SPAN>: dove sono ammesse alla contrattazione le sigle che
superano la soglia minima del 5%, calcolata come media fra il numero degli
iscritti e il numero dei voti alle elezioni delle <SPAN class=SpellE>Rsu</SPAN>,
ogni categoria potrebbe fissare il proprio tetto di sbarramento…una norma per
eliminare i sindacati di classe e di base e mantenere il monopolio dei sindacati
amici dei <SPAN class=GramE>padroni.</SPAN><BR
style="mso-special-character: line-break"></SPAN></B></SPAN></FONT></P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt"><B style="mso-bidi-font-weight: normal"><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; mso-bidi-font-weight: normal"></SPAN></B></SPAN></FONT> </P>
<P class=MsoNormal><FONT face="Times New Roman" size=3><SPAN
style="FONT-SIZE: 12pt"><SPAN
style="FONT-WEIGHT: bold; mso-bidi-font-weight: normal"><FONT face=Arial><FONT
size=1>slai cobas ravenna <</FONT><A href="mailto:ravros@libero.it"><FONT
size=1>ravros@libero.it</FONT></A><FONT size=1>>; slai cobas Taranto
<</FONT><A href="mailto:cobasta@libero.it"><FONT
size=1>cobasta@libero.it</FONT></A><FONT
size=1>></FONT></FONT></P></SPAN></SPAN></FONT></DIV></FONT></BODY></HTML></FONT></FONT>