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<DIV><FONT face=Arial size=2><I><FONT face=Arial size=4>
<P>Relazione sulla morte di due operai nel 2006</FONT><FONT face=Arial
size=4></P></I></FONT><B><FONT face=Tahoma size=6>
<P>Amianto nei cantieri, i periti:</P>
<P align=center>«Non ci fu alcuna prevenzione»</P></B></FONT><FONT size=2>
<P align=justify>(moce) Nessuna prevenzione, nessun accorgimento né precauzione
per scongiurare il «rischio amianto» all'interno dei cantieri navali. Una
perizia shock é stata depositata nell'ambito del processo per la morte di due
operai della Fincantieri. Cosimo Ciriminna e Salvatore Salemi sono deceduti nel
2006, per neoplasie polmonari che possono svilupparsi in seguito alla inalazione
della fibra di amianto. I loro familiari hanno sporto denuncia nei confronti
della Fincantieri e la Procura ha messo sotto inchiesta, per omicidio colposo,
tre ex rappresentanti legali dell'azienda: Luciano Lemetti, Giuseppe Cortesi e
Antonino Cipponeri.</P>
<P align=justify>Nella perizia medico-legale acclusa agli atti si legge a chiare
lettere che «a fronte della certezza universalmente conosciuta del potere
cancerogeno dell'amianto, nessuna misura di prevenzione ambientale o personale e
nessuna misura di sorveglianza sanitaria è stata mai intrapresa nei cantieri
navali di Palermo nei confronti dello specifico rischio amianto». I vertici
della Fincantieri avrebbero negato, o omesso, che all'interno dell'azienda
c'erano operai esposti al rischio amianto.</P>
<P align=justify>«La direzione aziendale dei cantieri navali - si legge nel
documento - si é sempre arroccata nella dichiarazione che nessuno dei suoi
dipendenti era mai stato esposto al rischio di inalazione di fibre di amianto»
fin quando nel 199210 Stato ha varato una legge che contemplava la possibilità
di ottenere sgravi fiscali mandando in pensione, anche anticipatamente,
dipendenti che fossero stati esposti alla sostanza per un periodo di 10
anni.</P>
<P align=justify>I periti Massimo Menegozzo e Maria Palumbo, incaricati dal gip
Antonella Consiglio, bacchettano anche i sanitari che avrebbero dovuto
effettuare i controlli: «Medici del lavoro - scrivono - incaricati di fare
applicare le norme in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro che hanno
dichiarato di non essere stati messi a conoscenza del rischio presente nei
cantieri».</P></FONT><FONT face=Verdana size=1>
<P><STRONG>MONICA CERAVOLO</STRONG></P>
<P><FONT face=Arial size=2>Giornale di Sicilia 12/06/2008</FONT></P>
<P><FONT face=Arial size=2></FONT> </P></FONT></FONT></DIV></BODY></HTML>