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<DIV><FONT face="Times New Roman" size=3><STRONG><FONT color=#800080
size=5>Discorso antipatico su Mineo, Torino e l'eguaglianza dei diritti
<BR></FONT></STRONG><BR><BR><BR><BR>
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<TD vAlign=top width="10%"><FONT face=Arial size=2></FONT></TD>
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<DIV align=justify>
<P align=left><EM>di <STRONG>Salvatore Scaglione</STRONG> - Megachip
</EM><STRONG>- 17/6/08</STRONG><BR></P>
<P align=left>Questo è un discorso “antipatico”, ma come molti discorsi
“antipatici” è necessario. Perché è antipatico? Perché rischia di dare
fiato ad un vecchio piagnisteo commiserativo o autocommiserativo di un
meridionalismo fuori tempo. Ed anche perché uno degli argomenti più
miserevoli è suggerire polemiche sulla contabilità dei
morti.<BR></P></DIV></TD></TR></TBODY></TABLE>
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<TR>
<TD colSpan=2>
<P>Però sei operai morti sono sempre sei operai morti, sia che muoiano,
poniamo, a Torino alla Thyssen Krupp, sia che muoiano, poniamo, nelle
vasche di fango di Mineo in Sicilia. </P>
<P>Ed allora perché i sei morti di Torino hanno fatto aprire giustamente
tg e titoli di prima pagina per settimane, se ne continua giustamente a
parlare dopo sei mesi, anche per l'indecente atteggiamento della Thyssen,
mentre i sei morti di Mineo sono scomparsi il terzo giorno dai tg e dagli
altri media? </P>
<P>E non solo dai tg e dai grandi giornali ma anche dai giornali locali
del sud, segno che il “rimorchio” di un'agenda definita altrove, funziona,
è sempre più forte, rischia di diventare totalizzante. </P>
<P>I morti di Mineo - ma dov'è Mineo? chi la conosce se nemmeno ci si va
in vacanza d'estate e non è Corleone o Casal di Principe dove almeno ci
sono grandi famiglie criminali? – i morti di Mineo dunque sono scivolati a
pagina cinque o otto, poi sono scomparsi, anche quando si doveva seguire
un'inchiesta già stanca che racconta come forse siano annegati in una
vasca di melma, e forse no. Forse c'è stata una scarica elettrica che non
doveva esserci e forse no. </P>
<P>Insomma cose da far capire ce n'erano e ce ne sono, da raccontare,
sollecitare su Mineo e sulle sei famiglie che non sono morte, sono là, in
attesa. Su chi quegli operai li ha mandati e come li faceva lavorare, e
poi morire.</P>
<P>Si parla di gabbie salariali per spiegare come lo stesso
salario-stipendio possa bastare con i costi del sud e faccia morire di
fame con i costi del nord – e una bella inchiesta per fare uscire dal vago
queste petizioni di principio, quando la facciamo? – ma nessuno ci ha
detto finora che anche morire al sud può essere diverso che morire al
nord. </P>
<P>Insomma, esiste una universalità dei diritti o no? Parliamo tutti dell'
Italia, secondo i costituenti e Napolitano, o secondo Bossi e Calderoli?
</P>
<P>Eppure nel frattempo non sono mancate notizie dal sud. Facciamo qualche
esempio dal Corriere e dalla Repubblica. Raccontano lo show organizzato a
Salemi da Sgarbi perché vuol fare il sindaco colà; poi che da Messina in
Calabria si arriverà forse a piedi “più o meno fra centomila anni” per il
sollevamento delle sponde previsto dagli esperti, ed ancora paginate sulle
elezioni provinciali in Sicilia; di quelle provincie che destra e sinistra
si sbracciavano prima delle elezioni di aprile a dichiarare defunte,
inutilmente costose, da abrogare al più presto.</P>
<P>Mineo non è dimenticata per giochi di potere o equilibri editoriali,
non per i divieti ai giornalisti di pubblicare notizie scomode o tacere
sulle intercettazioni, né per il potere dei direttori trasferito agli
editori, come paventa Eugenio Scalfari. E' qualcosa di meno e qualcosa di
peggio. Non riusciamo a seguirla perché non è “esemplare” e perché non ci
sono emergenze. </P>
<P>Ed è così che trasferiamo inconsapevolmente le nostre facoltà di scelta
in un altrove indeterminato, a disposizione di un potere lattiginoso ed
ameboide di cui nessuno è in grado di (o sembra poter) disporre. </P>
<P>Dobbiamo dare spazio alle nuove emergenze: i soldati a guardia del
lattaio all'angolo; quanti ne andranno a disposizione del ministro caio,
quanti del ministro sempronio, che in base al numero di militi, si
suppone, vedranno riconosciuto il proprio prestigio.</P>
<P>E' indifferente che i media tengano accesi i riflettori o li spengano
sul caso Mineo? Non lo è se a soli pochi giorni le inchieste “prontamente
aperte” sembrano brancolare e togliamo ai sei, alle loro famiglie,
l'ultimo diritto, di sapere perché sono morti. </P>
<P>Non è indifferente sapere, anche se non vivono in una grande città o in
una piccola ma patria di grandi famiglie mafiose. Anche se quegli operai –
che non sono fantasmi - non dipendevano da una grande multinazionale del
cinismo ma di qualche piccola azienda sconsiderata e non meno cinica. </P>
<P>Cosa è successo lo vogliono sapere anche i parenti dell'operaio a lungo
precario e stabilizzato solo poco prima di (per?) morire. Che ci sono,
piangono - ma ahi loro! - non fanno più notizia.
</P></TD></TR></TBODY></TABLE></FONT></DIV>
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